“Non vorrei mai far parte di un club che accettasse tra i suoi soci uno come me.”
Diceva Groucho Marx.
Se però questo club ha come presidente Topolino in persona è impossibile non desiderare essere inclusi.
Il club di Topolino è stato per tanti anni un affare molto serio. Tutti gli affezionati lettori del settimanale potevano farne parte, a patto di dimostrare la propria fedeltà ritagliando i bollini all’interno dei fumetti e inviando le cartoline, compilate, al comitato supremo di Topolinia (alias la casa editrice Arnoldo Mondadori).
Aderendo al club i fan ricevevano in dono gadget, premi, libretti e attestati per far sfoggio del proprio livello gerarchico davanti ad amici, parenti e compagni di scuola. Scopriamo in questo articolo quali sono stati i doni più amati che Topolino ha fatto ai suoi amici e quali erano le regole da seguire per essere dei soci onorari a vita.
Il club di Topolino, le origini
Il numero 1 di Topolino libretto esce in edicola nel 1949, ma già prima di questa data, quando la testata era ancora in formato giornale, esistevano piccoli concorsi per ricevere premi e sorprese. Infatti, anche in Topolino giornale troviamo i bollini e le cartoline da compilare. Ad esempio:
Con il cambio del formato, da giornale a libretto, i nuovi bollini dovevano essere ritagliati e incollati su una tessera “amici di Topolino”. Il premio era un piccolo albo speciale, Paperino e la Cleopatrias extinta. Albo che esiste in due versioni, una più comune che ha nel titolo “Dono agli amici di Topolino” del 1951, l’altra più rara con il nome della storia in testata e offerta come allegato al numero 38 del libretto (1952).
Questa in foto è una ristampa anastatica. Se qualcuno volesse vendere l’originale si ricordi di me.
Non si chiama ancora club, ma stiamo assistendo a una sorta di prova generale del club che nascerà.
La nascita del nuovo club di Topolino del 1962
Apprendiamo per la prima volta dell’esistenza di tale organizzazione sul libretto numero 333. La pubblicità che appare al suo interno ci spiega anche come funziona:
Bisognava in sostanza compilare un tagliando presente sul giornalino, ritagliarlo e spedirlo. In cambio il club avrebbe inviato al nuovo iscritto una busta contenente un catalogo di prodotti e una tesserina punti.
Dove si trovavano i punti e che valore avevano?
Sono i famosi bollini che oggi, per la felicità di chi colleziona, non riusciamo a vedere perché molto spesso venivano ritagliati dalle pagine dei giornaletti.
I punti erano presenti su queste testate:
Albi della rosa, Topolino libretto, albi d’oro, almanacchi, classici di Walt Disney e sulle pagine dell’enciclopedia di Topolino (dove venivano attaccate le figurine). I punti avevano un valore diverso che variava in base al giornalino.
E dopo?
Dopo è molto semplice: raggiunto il traguardo di 500 punti, potevate mandare la vostra tessera opportunamente compilata e ricevere una promozione al grado successivo.
Premi e riconoscimenti del club di Topolino
Questa era la “carriera” che avreste potuto percorrere in qualità di iscritti, partendo dal livello più basso al maggiore:
– Socio.
– Ispettore.
– Ispettore generale.
– Consigliere regionale.
– Consigliere nazionale.
– Governatore.
(poi anche socio a vita).
Quello di governatore era il grado più alto nella scala gerarchica, lo raggiungevate con tanti acquisti in edicola e tanti Topolino mutilati del loro bollino. Ma era sicuramente una grande soddisfazione. C’era anche un vademecum:
Ogni qualifica era accompagnata da un diploma cartaceo e una spilletta.
I diplomi inizialmente erano firmati da Walt Disney (ovviamente era una firma stampata) e successivamente da Mondadori. In più c’era un dono del club ad ogni traguardo:
– l’agendina rossa
– l’agendina blu
– il gagliardetto / bandiera
e poi ancora le medaglie, la penna, i tesserini etc.
La tesserina di riconoscimento, poteva essere blu, rossa o gialla in base all’anno e alla qualifica.
Il club di Topolino, dagli anni 70 agli anni 80
Il secondo e ultimo decennio del club è anche quello più confuso fra i cataloghi. Il libretto continua a vendere, trainato da artisti del calibro di Romano Scarpa, Giorgio Cavazzano, Luciano Bottaro, Massimo De vita, ma per qualche motivo le iniziative del club raccolgono meno consensi. Eppure i gadget e la raccolta dei bollini sono sempre molto pubblicizzati, con brochure e iniziative disseminate fra le pagine del settimanale. Anche i doni sono speciali, alcuni di questi, come il bracciale, sono oggi molto rari. Altri come il domino, ebbero una diffusione maggiore. Cambiano anche i tesserini.
In quegli anni, oltre ai nuovi diplomi e al nuovo vademecum, vengono distribuiti i seguenti doni (lista non completa):
– Francobolli.
– Cartoline di icone sportive.
– Macchina fotografica.
– I quadretti con cornice rossa dei personaggi Disney.
– I quadri con le stampe, in formato gigante.
– Domino.
– Tombola.
– Bracciale.
Con la chiusura del club, avvenuta nel 1980, i bambini apprendono per la prima volta che la vita è tutta una fregatura. Un’infanzia trascorsa a ritagliare bollini per sudarsi il ruolo di governatore e poi di punto in bianco la comunità non esiste più. niente più club e niente più leadership quindi. Per fortuna Mondadori non chiese la restituzione degli attestati e dei gadget e almeno quelli, a fronte di tanti topolini depauperati dai bollini, sono conservati nei cassetti dei tanti sovrani oggi senza terra.
Il club di Topolino, valore e rarità dei diplomi e dei doni
Il paragrafo relativo alla valutazione in questo caso ha delle criticità, essendo il mercato di questi gadget calato abbastanza negli ultimi anni. Alcune spille, come quella del governatore, che un tempo erano molto ambite, oggi sono molto comuni e si trovano in vendita a poche decine di euro. Di diplomi e spille di livello più basso il mercato è saturo. Io ne sconsiglio la vendita perché molto spesso si tratta di ricordi personali, che contengono le generalità nostre o dei nostri parenti. Nei vademecum o nei tesserini ad esempio inserivamo i nostri dati e trovo abbia poco senso farli girare per mercatini o siti online.
Il discorso può cambiare per i gadget, soprattutto quelli usciti dopo gli anni 70. Alcuni effettivamente sono più rari, come la serie dei francobolli, il braccialetto o la tombola che era contenuta all’interno di sacchetti di colore diverso. Quello bianco è un po’ più raro rispetto ai due gialli e rossi.
Tutto ciò naturalmente non può prescindere dalle condizioni degli articoli, che si auspicano essere quanto meno ottime.