Genius di Manara: valore e prezzo, storia editoriale, biografia

19 Gennaio 2023

Cosa hanno in comune un fotoromanzo e il maestro Milo Manara? La risposta è nel titolo di questo articolo: Genius. Personaggio che nel 1970, dopo circa quattro anni di gavetta in versione fotoromanzo, diventa fumetto. Oggi quindi ripercorreremo la storia editoriale della testata e proveremo a far luce sul valore economico dei numeri più rari. Inoltre, come scrivo sempre quando recensisco fumetti che suscitano il mio interesse, chiunque desiderasse vendere i suoi albi può contattarmi attraverso i canali indicati sul sito (mail, whatsapp, form contatti).

Genius: storia editoriale e albi pubblicati del fumetto di Manara

Nel 1966 l’editore Furio Viano crea la serie, inizialmente come fotoromanzo. Erano gli anni in cui Diabolik spopolava in tutta Italia e i suoi epigoni ne seguivano le orme, donando lustro o arrecando danno al genere noir. Il fotoromanzo uscì per un totale di 82 numeri fino al 1970, i primi 59 in formato libretto/pocket (12×17) e i restanti nel cosiddetto formato “gigante”(19,5×27,5). I primi 9 con periodicità settimanale, i successivi quattordicinale. Fu un’operazione originale che coniugò due generi a quel tempo ancora poco esplorati, anticipando di un mese anche l’uscita di Killing (l’altro fotoromanzo nero famoso). Fra gli interpreti c’erano Philip Kay nel ruolo del protagonista, Ursula Jeanis come Mirna, l’eroina della serie e Rock Scandurra come Sedak. Ad occuparsi della sceneggiatura, oltre a Furio Viano, abbiamo Nino Cannata (Sadik) e Mario Gomboli, diciamo “in permesso premio” da Diabolik. Nel 1969, forse per sopperire ai costi del fotoromanzo e al tempo stesso coinvolgere una nuova fascia di pubblico, Genius diventa fumetto. Escono 28 numeri in bianco e nero, i primi 12 in formato libretto (12,8×18) e gli ultimi nel formato gigante, mensile (17×24). i Disegni, fino al numero 22, sono realizzati da un giovanissimo Milo Manara che ha esordito nel mondo del fumetto proprio sul numero 1 “Il morso della lupa”. Le tavole successive riportano la firma dello “STUDIO HORSE”.
Nel 1970 esce Hit Parade Genius, ristampa dei primi 15 numeri.

Genius: valore e prezzo della serie

La serie è un po’ ostica da completare. In linea generale il fumetto è più semplice da collezionare del fotoromanzo, anche perché i numeri sono di meno. Gli albi più rari sono gli ultimi, in particolare gli ultimi due della serie fotoromanzo, 81 e 82. Un po’ meno rari ma comunque non semplici da trovare in condizioni ottime sono gli ultimi del fumetto. Chiaramente, aldilà dell’interesse di chi vuole completare le due collezioni, l’opera ha una marcia in più rispetto ai neri dell’epoca in virtù degli splendidi disegni di Milo Manara. All’interno della serie erano inseriti alcuni omaggi, principalmente cartoline e poster (alcuni di questi che ritraevano le bellissime attrici dell’epoca, che comparivano anche nel fotoromanzo). La valutazione dei pezzi più comuni si attesta sui 5 euro ad albo, mentre può arrivare a toccare gli 80 euro per i numeri chiave (in base alle condizioni questa può abbassarsi o perfino aumentare!)

Caratteristiche del personaggio e trama

Long Flang è un poliziotto dell’FBI (Federal Bureau of investigation), ligio al dovere, puntuale e rigoroso nella sua lotta al crimine. Il suo insospettabile alter ego è invece un personaggio spietato, in calzamaglia come impone la moda degli anti-eroi del periodo, che senza remore si scaglia con inaudita ferocia e violenza contro i criminali, dei quali è giudice e al tempo stesso giustiziere. Scavando nel suo passato scopriamo che suo padre morì ingiustamente, a causa di un meschino complotto ordito dai soliti malvagi. La rabbia lo spinge quindi ad agire senza pietà per vendicarlo. Insomma, messa così la trama non è troppo diversa da tutte le altre del periodo, ma le storie sono strutturate in maniera gradevole, i disegni di Manara splendidi e la serie ebbe un discreto successo. Un altro elemento che immaginiamo catturasse l’attenzione dei ragazzi dell’epoca, erano le splendide attrici dell’epoca in abbigliamento succinto, Isabella Biagini, Luisa Rivelli o Patricia Viterbo, che comparivano fra le pagine dei fotoromanzi o nei manifesti allegati.

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