topolino collezionismo: guida per gli appassionati

Topolino Collezionismo: Guida per Appassionati

23 Febbraio 2017

Nello stilare una guida al collezionismo di Topolino avevo due strade: realizzare dei testi molto specifici, provando ad aggiungere qualcosa di nuovo alla vasta documentazione già disponibile sui libri che trattano la materia, estremamente completi e ben scritti, o provare a convergere in una sola pagina web tutti gli input che potranno instradare il lettore alla scoperta di nuovi interessi: le risorse utili, le informazioni per approcciarsi a una serie, un personaggio o un autore.
Quest’ultima è la scelta che ho preso ed è la ragione per la quale nella guida che segue tanti passaggi saranno omessi e alcune pubblicazioni solo brevemente accennate.

Partendo da questa guida muoveremo i primi passi alla scoperta degli eroi Disney della carta stampata. Elencherò in ordine cronologico le principali collezioni di Topolino in Italia, che per semplificare collocheremo in due periodi: anteguerra e dopoguerra. A disposizione di chiunque desiderasse maggiori informazioni su una pubblicazione la cui trattazione qui risultasse poco esaustiva, inserirò il link diretto agli approfondimenti pubblicati su Fumettirari.com.
Accennerò ai cambiamenti e agli stravolgimenti editoriali che le case editrici hanno introdotto nel corso di quasi un secolo di storia. Infine, ci toccherà anche abbandonare la rassicurante innocenza di topi e paperi per parlare del mercato, dei prezzi, dei falsi e di tutti gli aspetti ombrosi che possono riservare qualche insidia a chi vende o compra Topolino.

Per valutazione o per la vendita di fumetti di Topolino potete contattarmi alla casella email infograffitiblog@gmail.com o contattando il numero 3518675462.
Per maggiori informazioni sulle vendita di fumetti

Storia Editoriale di Topolino in Italia

Topolino primo numero assoluto 1932
Topolino, primo numero assoluto del 1932

Quello fra Disney e il nostro paese è un rapporto idilliaco che nessuno ha mai voluto o saputo spezzare. Topolino fu l’unica testata importata dall’America a ricevere il “pollice su” di Mussolini: quando nel 1938 tutti i giornali che pubblicavano eroi a stelle e strisce furono bloccati dalla censura fascista, Topolino si salvò.
Perché proprio a Mickey Mouse fu concesso di circolare indisturbato in Italia non è del tutto chiaro: c’è chi sostiene che Disney e il dittatore fossero in buoni rapporti, chi invece ritiene che i buoni rapporti Mussolini li coltivasse con l’editore Mondadori.
I più romantici sono convinti che il severissimo Duce fosse un fan di Topolino, e per questo ne ebbe pietà. Qualunque sia la verità, la testata è passata dal giornale al libretto (nel 1949), praticamente senza interruzioni degne di nota.
Il primo numero di Topolino esce in edicola nel dicembre 1932, pubblicato dall’editore fiorentino Nerbini. Da quella data ad oggi, oltre a Nerbini, altre tre case editrici hanno curato le relazioni fra Mickey Mouse e i suoi fan italiani: Mondadori, Walt Disney Company Italia e Panini.
Il grosso del lavoro l’ha svolto Mondadori che ha dato asilo al topo fra le sue pagine ininterrottamente dal 1935 fino al 1988. Il pubblicato che precede il 1935 è sempre Nerbini, qualunque sia la testata. Le pubblicazioni uscite  dal 1988 al 2013 sono curate da Walt Disney Company Italia. Poi Panini.
Le testate “madre” di Walt Disney in Italia sono Topolino giornale e Topolino libretto (che come vedrà chi vorrà andare avanti nella lettura, sono sempre la stessa testata). Ma forti del sempiterno successo, gli editori non hanno lesinato agli appassionati appuntamenti paralleli: i Supplementi Nerbini, nel Regno di Topolino, gli albi della rosa, l’almanacco, i Classici, grandi classici, le parodie, gli albi di della rosa etc etc. Quasi tutte (NON tutte) ospitano ristampe del già pubblicato sulla testata madre.
Alcuni primati sui direttori di Topolino:
Il primo direttore in assoluto (quindi al giornale) fu Collodi Nipote. Il primo direttore Mondadori Antonio Rubino. Mentre la carica più longeva alla direzione fu quella di Mario Gentilini.

Periodo Anteguerra 1932 – 1945

Sono gli anni più ostici da trattare per i collezionisti di Topolino, ma anche quelli indubbiamente dal fascino più puro. Il periodo anteguerra è formalmente circoscritto nei 13 anni che vanno dal 1932 al 1945, ma per convenzione taluni estendono l’epoca all’esordio in edicola di Topolino libretto. Concessionari dei diritti di pubblicazione durante quegli anni furono Nerbini e Mondadori.

Periodo Nerbini: 31-12-1932 – 11-08-1935 (primo numero Mondadori del giornale)

topolino nerbini 1934
Il periodo in assoluto più “infame” per chi compra e colleziona Topolino sono gli anni 30 e più specificamente il triennio 1932-1935.
In quegli anni Topolino era pubblicato da Nerbini,  editore toscano che aveva già all’attivo importanti pubblicazioni (Pinocchio, Cino e Franco, l’Avventuroso). Tuttavia pare non avesse la potenza di fuoco di altri grandi colossi dell’editoria e quando Walt Disney, nel 1935, decise di favorire “l’amico” Mondadori, concedendogli i diritti per la pubblicazione di Topolino, le vendite del giornale schizzarono vertiginosamente in su. Da un punto di vista collezionistico questo significa banalmente che vi fu fin da subito una maggior disponibilità di copie in circolazione.
Nerbini da par suo mantenne i diritti sulle pubblicazioni non Disney, quindi portò con sé Cino e Franco lasciando al nuovo giornale Mondadori gli alter ego della coppia, Tim e Tom.
Il pubblicato Nerbini ha di norma un valore maggiore rispetto al resto, per via della minore reperibilità di mercato. Va anche detto che quei giornali sono oggettivamente di qualità eccelsa, per le storie, i disegni e l’integrità della carta: ad oggi, se li avete conservati rispettosamente, li ritroverete ancora bianchi (a differenza dei Mondadori).

Il giornale di Topolino, 1932 – 1949

L’opera comprende 738 numeri. I primi 136 numeri del periodo Nerbini sono i più ricercati dai collezionisti di Topolino anteguerra.
Il numero 1 è senz’altro il più raro e desiderato, con una valutazione che si aggira intorno agli 8.000 euro, in base alle condizioni della carta. Prestate però attenzione alle ristampe anastatiche, cioè le copie identiche all’originale. Ne circolano tante, sono molto più comuni rispetto al giornale autentico (per esperienza diretta: su 50 copie che mi presentano, 49 sono ristampe). Siate quindi molto cauti prima di lanciarvi in caroselli di gioia e sottoponete l’esemplare a un esperto o a un collezionista anteguerra.
Per I numeri successivi, a partire dal due, le stime fanno meno spavento, ma sulla base delle condizioni si tratta ugualmente di diverse centinaia di euro. Il primo numero Mondadori, la Gallina di compare caprone (ristampato poi in anastatica come allegato di TL libretto), ha una valutazione superiore rispetto ai successivi Mondadori. A partire dal numero 216 Mondadori, il titolo della testata diventa “Topolino grandi avventure”.
topolino giornale nerbini vecchio
Il giornale misura circa 25 x 35, costituisce un unicum continuativo con l’immediatamente successivo libretto, con cui condivide la stessa testata. Cambia il formato, da qui la distinzione.
Al suo interno le storie di Topolino erano principalmente di autori stranieri, seppur, almeno negli ultimi numeri, iniziavano a intravedersi i primi colpi di genio di quella che sarebbe divenuta l’apprezzatissima scuola Disney italiana (con le prime sceneggiature di Guido Martina).
per approfondire l’argomento leggete l’articolo dedicato.

Supplemento al giornale di Topolino 01-05-1933 – 08-09-1935

supplemento giornale di topolino
43 albi in formato giornale.
– I primi 3 in formato 40,5×56,2.
– Dal 4 al 26 34×52.
– dal 27 al 43 32×44.
Fino al numero 40 sono pubblicati da Nerbini, gli ultimi 3 numeri da Mondadori che interrompe l’opera accorpandola con il giornale.
Il numero 1 è il I supplemento maggio 1933, ha in copertina le grandi avventure di Topolino e Topolina nel West. Estremamente raro, una sua quotazione in questa sede sarebbe priva di attendibilità. Il giornale va visto dal vivo per poterlo valutare nel merito.
Il costo dell’intera collezione, completa, non è pervenuto. I numeri più “comuni”, in media hanno una stima di circa 200 euro ciascuno.
Anche per la supplemento: attenzione alle copie anastatiche, ne girano molte.

Albi di Topolino Nerbini 15-10-1933 – 01-07-1935

supplementi albi nerbini disney
Piccola premessa sulla valutazione di questa serie che considero fra le più difficili nel panorama del fumetto italiano: diffidate dai siti che riportano valutazioni, esse sono prive di attendibilità (e invito i proprietari di tali portali a contattarmi per conversarne insieme, qualora non condividessero questo mio pensiero).
Spiego le mie ragioni:
è una collezione che passa così raramente sul mercato che fra una vendita e l’altra trascorre un sacco di tempo. Anche i collezionisti “high spending” sono pochi. Questo significa che un albo venduto a un certo prezzo quattro anni fa, potrebbe avere un prezzo di vendita  differente oggi. In una nicchia così ristretta è sufficiente che uno o due acquirenti “forti” abbiano completato, per far crollare la quotazione. Allo stesso modo, se nuovi avventurosi collezionisti dovessero cimentarsi nella albi Nerbini, il valore potrebbe incrementarsi. Ecco perché, come per la supplemento, preferisco astenermi dal proporre stime.
La raccolta è composta da nove albi, che però uscirono anche in ristampa con piccole differenze.

Titoli e formati
– Topolino contro Wolp, 40×28
– Le avventure eroicomiche di Topolino aviatore, 24,5×34,5
– Topolino e Orazio nel castello incantato, 34×24,5
– Piedidolci cavallo da corsa, 34×24,5
– Topolino Poliziotto e Pippo suo aiutante, 34×24,5
– Topolino Principe azzurro, 25,5×33
– Topolino contro il pirata e contrabbandiere Gambadilegno,  25,5×33
– Topolino alla caccia del bandito pipistrello, 25,5×33
– La brigata Topolino al lago polveroso, 25,5×33

il numero più ambito della serie è il primo, “Topolino contro Wolp”  di cui – in base alle stime dei più esperti – rimangono oggi appena una trentina di copie, opportunamente blindate nelle collezioni private.
Nel 1933, anno in cui la Nerbini lo stampò, costava appena 50 cent.
Topolino principe azzurro, il numero sei, è l’altro albo chiave della collezione.

Attenzione alle ristampe anastatiche e alle copie restaurate o ritoccate: non hanno lo stesso valore dell’originale e sono la maggior parte. Non ci sono indicazioni di date o firme per distinguere un originale da un anastatico, e ad essere rivelatori sono piccoli dettagli che ad un neofita potrebbero non dir nulla.

Periodo Mondadori: 11-08-1935 in – 1949

topolino giornale mondadori
La collezione di Topolino è in discesa se completate il periodo Nerbini o se decidete di limitarvi ai Mondadori. Tralasciando i primissimi numeri del 1935, i giornali dal 1937 al 1949 sono più facilmente reperibili, sia in asta online che nelle case dei privati cittadini che desiderano disfarsene. Chi compra Topolino in genere preferisce acquistare questi numeri in lotti, il cui costo si aggira, mediamente, sui 6/7 euro a copia per i numeri dal 200 al 300 circa. La valutazione media diminuisce poi dal 300 fino al 600 e risale un po’ per gli ultimi numeri della serie, quelli del 1949, che precedono l’uscita del libretto.

Topolino Albo Almanacco 1936 – 1940 (A.P.I Anonima Periodici Italiani, Milano)

albo almanacco topolino paperino
Noti anche come Almanacco anteguerra, sono 5 albi usciti come supplemento ai Tre Porcellini e ai giornali di Topolino e Paperino.
– Albo Almanacco 1937.
– Almanacco Topolino Paperino 1938.
– Almanacco Topolino 1939.
– Almanacco Maremonti (estate 1939).
– Almanacco Topolino Paperino 1940.
Pubblicati da Mondadori, non sono particolarmente rari e in buone condizioni sono reperibili a un centinaio di euro ciascuno, ad eccezione di uno:
l’almanacco Maremonti Topolino Paperino ” stampato nel 1939. Non rarissimo ma ostico per ogni collezionista, soprattutto in ottime condizione e con il giochino interno.

Maremonti topolino paperino
Maremonti topolino paperino

Nel Regno di Topolino 25-03-1935 – 25-02-1940

nel regno di topolino
Splendida collezione di 95 albi pubblicata da Mondadori (dal numero 49 Anonima Periodici Italiana), contenente storie di Topolino, Paperino, Buci, Biancaneve, Fuffo e tanti altri amici.
Per rarità e importanza collezionistica non ha nulla a che vedere con le serie Nerbini, meno reperibili. Una Nel Regno di Topolino completa, in buone condizioni ha una valutazione di circa 4000 euro, cifre che possono aumentare o diminuire a seconda delle condizioni.
Il formato degli albi è verticale (82 volumi) e orizzontale (13 volumi).
La serie, stampata a partire dal 1935, annovera al suo interno alcuni numeri più rari degli altri.
nel regno di topolino biancaneve
Sono principalmente quelli finali, in particolare il 92 dal titolo “Biancaneve e il malvagio basilisco”, e il numero 1, Topolino e l’elefante, che in condizioni ottime, essendo in formato orizzontale, costituisce lacuna di tante collezioni.
Per approfondimenti su Nel regno di Topolino, questo è l’articolo dedicato.

Fumetti Topolino da collezione: le pubblicazioni del Dopoguerra.

La testata principale Disney del dopoguerra in Italia resta Topolino, ma nel nuovo formato libretto inaugurato ad aprile 1949.
Mondadori lancia inoltre nuove testate: gli albi della rosa/albi di Topolino, I Classici di Walt Disney, rilancia gli albi d’oro e conseguenzialmente l’almanacco, che ne è il proseguimento a partire dal 1957.
Introduce un sistema di punti, da ritagliare dagli albi, che consente ai lettori di partecipare ai concorsi a premi e aggiudicarsi gadget e curiosità, anche questi accolti a furor di popolo e oggi collezionati.
Nell’anteguerra e sul giornale la maggior parte delle storie erano di paternità americana, opera dei vari Barks, Gottfredson, Taliaferro e tradotte in italiano. Mondadori percepisce l’apprezzamento del pubblico italiano e per mandare in stampa un numero maggiore di storie scommette sui disegnatori e sceneggiatori nostrani, contribuendo così alla nascita della grande scuola del fumetto Disney italiano, apprezzatissima ancora oggi in tutto il mondo. I maestri Guido Martina, Romano Scarpa, Giovan Battista Carpi, Luciano Bottaro, attivi fra gli anni 50 e gli anni 80 sono conosciuti e celebrati anche all’estero e sono i “papà” artistici dei moderni disegnatori e sceneggiatori Disney.
Le collezioni di Topolino del dopoguerra non hanno mediamente pezzi irreperibili come i Nerbini, ma contando su un maggior numero di appassionati, alcuni albi più rari degli altri possono comunque avere alte valutazioni.

Topolino libretto 1949 – in corso

collezionare Topolino: il libretto.
“La libretto” è Il fiore all’occhiello delle pubblicazioni Disney in Italia, di cui abbiamo già parlato ampiamente in questo articolo.
Dal 1949 fino al 1988 è edita da Mondadori, che ne cede i diritti a Walt Disney Company Italia che a sua volta li cede a Panini nel 2012.
La periodicità attuale è settimanale. Ha esordito come mensile e fu anche quindicinale.
Il primo direttore di TL,  è Mario Gentilini. Sotto la sua carica, la più longeva, la testata ha conquistato una relativa indipendenza dalla casa madre americana, formando una squadra di artisti nostrani di livello ed esportando storie su scala globale.
Dal 1980 al 1994 la direzione passa a Gaudenzio Capelli. Dal 1994 al 1999 il direttore è Paolo Cavaglione. Seguono nel nuovo millennio: Gianni Bono, Claretta Muci, Valentina De Poli e Alex Bertani.
Il settimanale si è distinto dalle altre pubblicazioni per la varietà di gadget e omaggi allegati, collezionabili anche essi, sempre in tema con le stagioni o gli eventi del periodo.
Anche all’interno della libretto troviamo numeri dal valore più alto di altri, di cui discutiamo qua. 
Oltre a questi, la cui nomea rimbalza da anni fra i collezionisti di Topolino, evidenziamo i moderni fumetti da collezione: le variant.
Il collezionismo di variant ha preso piede in tempi più recenti, soprattutto durante la gestione Panini. Una variant è un albo di numerazione uguale a quello regolare ma alternativo: in genere le variant si distinguono per la copertina diversa. In passato avevamo già delle variant “involontarie”, ad esempio il Libretto 150 con giacca blu o bianca, ma non si trattava di scelte redazionali allo scopo di vendere di più. Le variant moderne Sono prodotti pensati per i collezionisti e vengono distribuiti a tiratura limitata dalla casa editrice o in occasione di eventi speciali (una fiera, una mostra).
Ad oggi sono molto richieste e il loro valore sta schizzando in alto. Se la domanda è se vale la pena investirci per rivenderle un domani: compratele solo se vi fa piacere averle, nessuno potrà dirvi con certezza se questa bolla collasserà su se stessa o se fra 30 anni una variant Giffoni varrà più di un numero 1 Nerbini.

I Classici di Walt Disney

collezione topolino: i classici di walt disney
La collezione ristampa le più belle avventure già pubblicate sul libretto, in un volume con più pagine e con copertine inedite.
Si suddivide in tre serie: la prima Mondadori, del 1957, è composta da 71 albi, ed è l’unica ad avere un valore collezionistico rilevante.
La seconda Mondadori / Walt Disney company, cominciata nel 1977 e conclusa nel 2019, che conta 510 albi.
La terza è edita da Panini comics, con il primo numero del 2019.
In riferimento alla prima serie va detto che non esistono albi davvero introvabili. I primi quattro, orientativamente fino a “Paperino alle Olimpiadi” costituiscono il pilastro della collezione. I primi tre esistono anche in ristampa (prima e seconda) che hanno una valutazione inferiore. Ad eccezione della ristampa “edizioni Standa” del numero tre Le grandi Parodie.
Non esistono pezzi veramente rari in questa collezione – eccetto lo Standa – tuttavia, a causa dello spessore dei volumi, è veramente arduo trovarli privi di difetti in costa e con copertine con colori accesi.

Come valutare i fumetti di Topolino da collezione

Un qualsiasi fumetto di Topolino, anche se estremamente raro potrebbe non avere il valore che sperate. In tanti anni di perizie molte volte mi sono ritrovato a dover dare una delusione a qualche gentile signore, in possesso di un numero 1, convinto di avere per le mani un tesoro. Esistono dei criteri molto severi, forse incomprensibili a chi collezionista non è, che regolano le dinamiche di mercato ed influenzano la valutazione finale. Un albo di pregio, che il collezionista è disposto a comprare a somme discrete è auspicabile sia almeno in ottime condizioni:
-Non deve avere pagine mancanti o parti mancanti.
-fioriture e ingiallimenti non sono gradite.
-Niente scritte a penna o segni di scotch e colla.
-Possibilmente poche abrasioni.
-Non deve avere la costina schiacciata o smussata.
-Deve essere completo di cedole, bollini e giochi che comunemente andavano ritagliati.

Se parliamo di un fumetto di Topolino anni 30‘ è facile che tutti questi requisiti non possano essere rispettati per vari motivi: quello più ovvio è che ha quasi 100 anni. Inoltre, in quegli anni, nessuno avrebbe mai immaginato che i fumetti maneggiati e vissuti dai bambini avrebbero raggiunto simili cifre in sede di vendita. Questo vale non soltanto per Topolino ma anche per le serie Bonelli di Zagor e Tex, che negli anni 60 costituivano il principale passatempo casalingo dei bambini senza videogiochi e con scarse alternative catodiche.
I grandi collezionisti sono anche esageratamente esigenti. Soprattutto per quanto riguarda i libretto pubblicati nel dopoguerra, La tendenza di chi investe grosse somme è di avvicinarsi alla perfezione. Meno intransigente è il collezionista anteguerra che a causa della scarsa reperibilità di materiale talvolta deve accontentarsi. Non sottovalutate mai l’aspetto esteriore della carta, perché l’occhio di chi colleziona non è lo stesso di un nostalgico a cui “basta avere il fumetto”. Non basta che il fumetto “sia buono per gli anni che ha”. Chi compra determinati pezzi l’albo lo guarda con la lente e se è il caso con la lampada di Wood.

Il grado di rarità

I fumetti di Topolino sono tutti fatti di carta, ma non hanno tutti lo stesso valore. La rarità è un fattore chiave nella valutazione di un albo. Ci siamo già soffermati sulla rarità dei primi Nerbini, mentre più volte fra le pagine di questo sito abbiamo sottolineato come – soltanto da un punto di vista collezionistico – buona parte delle pubblicazioni Disney successive agli anni 60 siano tutt’altro che rare (con le dovute eccezioni, fra cui le moderne variant).

I falsi e le ristampe

In questo bel ginepraio sguazzano furbetti e loschi individui, e annaspano tanti volenterosi inesperti. Il web pullula di copie di giornali o libretti di Topolino venduti come originali che però non lo sono. Talvolta c’è dolo da parte del venditore, ma tante altre – e vi garantisco essere la maggior parte – c’è solo un privato che mette in vendita un pezzo che ha in casa senza averlo prima identificato e valutato nel modo appropriato.
Nel collezionismo, oltre ad evitare di prendere le fregature dobbiamo avere la correttezza di non darle.
Per individuare un falso o una ristampa possono servire anni oppure pochi secondi, dipende da quanti falsi e originali avete tenuto fra le mani. Un commerciante esperto individua il falso o la ristampa a colpo d’occhio. Per questo, prima di trattare la vendita di fumetti di un certo pregio economico, consiglio sempre di rivolgervi a un professionista.
Se le cifre in gioco non sono altissime potete anche provare a cimentarvi nel riconoscimento con le risorse trovate in rete. Qualche strumento per la valutazione l’ho condiviso anche io, ed esempio in questo articolo trovate il confronto fra originali e ristampe dei primi 10 numeri di Topolino libretto.
Ciò che dovete sapere è che non tutte le ristampe sono uguali:
ad esempio, sulle ristampe “Corriere della sera” trovate riportata la vera natura di ristampa. Su altre no: sono queste le circostanze in cui dovrete fare affidamento sulla vostra capacità di distinguere i colori e la qualità della carta.

Dove acquistare e vendere Topolino da collezione

Per la vendita di Topolino da collezione i privati possono utilizzare il web oppure rivolgersi a un negozio fisico se vivete in una grande città e c’è una fumetteria che tratta fumetti vintage.
Non basta una fumetteria o una ludoteca qualsiasi: purtroppo non tutti i negozi del settore trattano il vintage o l’usato, che è ormai prerogativa di una nicchia di rivenditori. Se intendete soltanto comprare ma non vendere potete anche partecipare ad una delle tante fiere e mostre di comics. Se intendete vendere le vostre collezioni di Topolino potete utilizzare Fumettirari.com (sia per la vendita diretta che per mediazioni).

Negozi specializzati

  • Midashop: vastissima selezione di fumetti, fra cui anche tanti Topolino, vintage e antichi, di pregio. Non tratta albi moderni. Operativi online e anche a Bologna.
  • La Pulce fumetti: negozio operativo a Roma molto curato e con tanti nuovi arrivi. Oggi anche loro trattano anche gadget e fumetti moderni, ma in passato ho trovato interessanti pezzi Disney vintage.
  • L’universo del collezionismo. Il negozio è attivo su Ebay, fra i suoi scaffali virtuali troverete più di 150.000 oggetti legati al mondo del fumetto in generale e nello specifico Disney, gadget e figurine.
  • Libraccio. Libraccio è una catena di oltre 30 negozi, presenti in 7 regioni italiane (Lombardia, Veneto, Emilia, Toscana, Liguria, Piemonte, Lazio) specializzata in libri usati. Da qualche anno ha allargato la sua selezione anche al fumetto, e compra e vende albi di Topolino.

Aste online

  • Catawiki è un sito di aste online che negli ultimi anni si è imposto come alternativa a Ebay. Ogni settimana viene avviata un’asta Disney. Il sito ha una serie di vincoli: commissioni di circa il 12%, per acquirenti e venditori, lentezza nei pagamenti (se siete i venditori).
  • Little Nemo, casa d’aste piemontese. Spulciando le aste di fumetti speciali saltuariamente potrete imbattervi in vere rarità.
  • Aste Bolaffi: storica casa d’aste specializzata in francobolli. In tempi recenti ha ampliato il suo raggio di interesse al fumetto.

Fiere del fumetto

Sono numerose le mostre e le fiere dedicate al fumetto, la maggior parte però un po’ carenti di materiale vintage o d’epoca. Roma Comics, Lucca Comics e le fiere un tempo più blasonate hanno relegato il fumetto d’epoca da collezione fra le curiosità, per far spazio a Manga, Cosplay e alle novità più recenti in linea con i gusti del mercato. Nel panorama fieristico italiano ci sono però alcune realtà che continuano a puntare sul vintage, dove chi colleziona Topolino può fare qualche bel ritrovamento o scambiare con altri collezionisti.

  • Borsa scambio ANAFI. Una fiera che da anni richiama appassionati di fumetto d’epoca da tutta Italia è organizzata ANAFI. Si svolge a Bologna a giugno e a novembre.
  • Lucca collezionando. Fiera che si svolge a Lucca dedicata al fumetto e al giocattolo d’epoca e fa da contraltare alla più celebre Lucca Comics, ormai più votata alle pubblicazioni moderne, pop culture e cosplay. Si svolge solitamente fra marzo e aprile.
  • Fiera del vintage di Caserta. 10000 mq di esposizione dove trovano spazio anche rivenditori con banchi di Fumetti Topolini da collezione.
  • Fiera del fumetto di Torino di Piazza Madama. Ingresso gratuito, la piazza, solitamente a giugno, si riempie di bancarelle con tanti fumetti vintage.

Per aggiornamenti sulle fiere e le mostre consiglio di tenere fra i preferiti il sito, cercherò di condividere gli appuntamenti più interessanti per tutti gli appassionati dei fumetti di Topolino.

Consigli per la conservazione dei fumetti di Topolino da collezione

Uno degli aspetti più controversi del collezionare, la conservazione dei propri pezzi.
C’è chi ha la fortuna (e probabilmente vive anche solo) di poter esporre la propria raccolta in libreria e chi deve riuscire a trovare il giusto compromesso fra godersi la collezione ed essere cacciato fuori di casa. Molto spesso costui “chiede l’aiuto del box”.
Un box, una soffitta, un garage non sono i luoghi ideale per conservare i vostri Topolini da collezione, in particolar modo quelli più moderni. Ma se l’alternativa è finire sotto un ponte a leggere Topolino, nutrito dalla Caritas, allora tocca arrangiarsi. E’ bene sapere che normalmente La carta dei vecchi albi è più resistente e tollera meglio l’umidità e gli sbalzi di temperatura.
Se dovete “stoccare” i fumetti, che brutta cosa, non usate le scatole di cartone comuni ma le cassette della frutta o delle banane.
Potete acquistare le bustine protettive in fumetteria o online, le misure per la Topolino libretto sono le seguenti:
13,5 x 19,5 da 1 al 604.
14,5 x 19, 5 dal 605 al 1805 (tranne per i numeri di fascia 800-900).
Che conserviate la collezione in box o in libreria protetta da antifurto, cercate sempre di evitare le pieghe. Un Topolino conservato con un angolo piegato o stropicciato è difficilmente recuperabile.
Non esponeteli alla luce diretta del sole ed evitate il contatto diretto con la parete.
Ritengo che le storie dei vecchi Topolino siano le più belle, da leggere e rileggere in ogni fase della nostra vit: più prudente farlo su una ristampa anastatica, tanto la storia è sempre quella e non corro il rischio di versare aranciata o caffè sulle pagine del mio numero 1 originale.

Personaggi chiave dell’universo di Topolino

Poiché i veri eroi sono loro, i capitoli finali di questa guida li dedichiamo ai personaggi che popolano le pagine dei fumetti di Topolino. Segue quindi identikit dei più presenti.

Topolino

Topolino: chi è? identikit e scheda del personaggio.

Minnie

Minnie: chi è? identikit e scheda del personaggio.

Pippo

Pippo: chi è? identikit e scheda del personaggio.

Pietro Gambadilegno

Gambadilegno: chi è? identikit e scheda del personaggio.

Paperino

Paperino: chi è? identikit e scheda del personaggio.

Zio Paperone

Zio Paperone: chi è? identikit e scheda del personaggio.

Conclusioni: l’intramontabile fascino del collezionismo di Topolino? Parliamone…

La crisi del collezionismo di cui si parla tanto oggi è a mio avviso reale e si è abbattuta turbinosamente sul  fumetto d’epoca. Trovo significativo che le fiere e i negozi di riferimento del settore siano passati dall’aprirsi al mercato del moderno / contemporaneo, a trattare ambedue i periodi, fino a relegare all’angolo delle occasioni ciò che prima costituiva il fulcro della loro attività, il fumetto vintage. Segno forse che l’interesse collezionistico degli appassionati Disney si sta indirizzando su pezzi di recente produzione, ben pubblicizzati ed economicamente accessibili.
La colpa non è da attribuire unicamente alle nuove generazioni insensibili al fascino dell’antico, come alcuni collezionisti suggeriscono molto pilatescamente per estraniarsi dalle responsabilità di questa crisi.
Se le valutazioni di molti graal del collezionismo un tempo ambitissimi stanno oggi decadendo, è perché non si è verificato quel naturale ricambio generazionale che immette nuova linfa nel settore: chi ha completato ha smesso, chi non ha completato da la caccia da anni sempre agli stessi pezzi. Infine, quando qualcuno muore, gli eredi cui spetta il doloroso compito di vendere casa mettono sul mercato la collezione dello sfortunato parente costituita da tanti pezzi “comuni” che saturano la già scarsa richiesta.
Eppure: i fumetti di Topolino sono ancora tanto amati, fate le vostre ricerche sui social network più freschi, sono forse l’ultimo baluardo fra i comics cartacei che rema in contrapposizione ai naturali stravolgimenti nel diletto generazionale. Tanti nuovi collezionisti appassionati accolgono con euforia l’uscita delle nuove cards Disney o le variant in promozione alle fiere, e si informano per recuperare le vecchie storie di Topolino. A un certo momento della ricerca però si fermano, si arrendono, come se da una certa data “quella cosa troppo vecchia” non fosse più Topolino. Non conoscono Topolino giornale o il Disney anteguerra, sanno che esiste, ma non lo collezionano. oggi i prezzi sono calmierati rispetto al passato, ma quel Topolino nudo, con i calzoncini rossi e l’attitudine da teppista, rimane un qualcosa di troppo distante dagli interessi hobbistici nel 2025.
L’unica strada percorribile prima che sparisca la memoria di queste collezioni è sottrarle alla polvere, condividerle, farle conoscere, non serve neanche la straordinaria capacità divulgativa di un membro di casa Angela: i disegni raccontano già tutto quanto.

F.A.Q. Domande frequenti sui fumetti di Topolino da collezione

Quali sono i Topolino che valgono?
La maggior parte dei fumetti di Topolino vale il costo della lettura. Per trovare dei pezzi da collezione dal valore interessante dovreste tenere d’occhio il periodo compreso fra il 1932 e il 1950. In anni più recenti hanno acquisito valore alcune variant e i Topolino originali blisterati con il gadget (quindi sigillati) fino agli anni 90. Ovviamente questa è solo un’indicazione molto generale e stringata.

Quanto può valere un Topolino fra questi?
I prezzi si aggirano intorno i 30-40 euro per gli albi più comuni e in stato di conservazione fra il buono e l’ottimo, fino ad arrivare a diverse migliaia di Euro per i primi numeri del giornale Nerbini.

 

Come vendere i vecchi Topolino da collezione?
Puoi fare tutto da solo e contattare una fumetteria esperta in fumetti vintage della tua città per una vendita diretta. Oppure puoi utilizzare il web e servirti della mediazione di piattaforme come Ebay o Catawiki. Per i fumetti più comuni (dagli anni 70 in poi) invece suggerisco di rivolgersi ai locali mercatini dell’usato, proponendoli in blocco.
Il sito Fumettirari.com offre la possibilità di vendere direttamente i vecchi fumetti di Topolino, dal vivo con pagamento diretto (bonifico o contanti secondo i limiti di legge)oppure tramite bonifico a distanza.

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