La serie di Killing presenta molte analogie con i fumetti neri degli anni 60, ma si discosta da essi per un piccolissimo dettaglio: non è un fumetto bensì un fotoromanzo. La storia quindi non è narrata attraverso illustrazioni, ma con foto che ritraggono attori in carne ed ossa. Sulla base di ciò possiamo affermare che Killing ha più punti in comune con Genius di Furio Viano (ovviamente nella versione fotoromanzo) rispetto a Diabolik o Kriminal.
Anche la caratterizzazione del personaggio, come vedremo, differisce dagli altri due anti-eroi. Procediamo con ordine e andiamo a conoscere meglio questa interessante serie italiana, oggi quasi dimenticata.
Killing! Storia editoriale
Il primo numero esce nelle edicole italiane nel marzo 1966, dopo circa quattro dalla nascita di Diabolik e due da quella di Kriminal. In totale le uscite furono 62 e si interruppero nel 1969. All’epoca ebbe un discreto successo e l’editore Ponzoni, insieme allo sceneggiatore Naviglio e al regista Borrelli, pensarono di modificare la periodicità da mensile a quindicinale e poi quattordicinale. Nel 1975 la casa editrice Vela ristampa i primi 6 numeri. La serie è stata esportata anche negli Stati Uniti, in Turchia e in Francia, dove però è stata bloccata dalla censura a causa delle tematiche molto forti. Nel 2011, in Italia, esce Sadistic: una miniserie che riprende la serie storica svelando molte curiosità…prima fra tutte, il volto di Killing!
Trattandosi di un fotoromanzo, i personaggi erano attori veri e non disegni. Il protagonista è rimasto anonimo per tutti i 62 numeri, poiché non ha mai tolto di dosso la calzamaglia e la maschera (creata dal mitico Carlo Rambaldi, premio Oscar per Alien ed ET).
Killing, cast
– Aldo Agliata è Killing, spietato protagonista che nasconde il suo volto dietro una maschera da scheletro. Come già anticipato, nessuno negli anni 60 era a conoscenza della sua vera identità.
– Luciana Paoli è Dana, la compagna del protagonista. A differenza di Eva Kant, amore di Diabolik, che lasciava intravedere sprazzi di umanità, Dana è profondamente malvagia come il suo partner.
– Dario Michaelis è Mercier, l’ispettore francese di istanza a Parigi che da la caccia al criminale.
Altri interpreti del cinema e della tv, attivi negli anni 60 compaiono saltuariamente fra le pagine del fotoromanzo: Renato Baldini (Lomax, un malavitoso), Alberto Farnese (Gill, un killer freddo e spietato), Franco Jamonte (Daker), Rosemaire Lindt (Joan) e tante comparse che quasi sempre presenziano su un solo numero, nella veste di sfortunate vittime di Killing.
Rubriche interne
– La posta di Killing, con il protagonista che risponde alle domande dei lettori. Le risposte sono coerenti con il personaggio: sarcastiche, mai buoniste o banali.
– La tortura e l’uomo. Rubrica che ripercorre i metodi di tortura applicati dall’uomo.
– Il cast, con le biografie degli interpreti del fotoromanzo.
Killing, trama e tematiche
L’ambientazione non è di fantasia, ma reale. La scena si svolge, di volta in volta, in paesi o città che esistono veramente: Parigi, New York, Montecarlo etc. con riferimenti geografici e spaziali reali. Interessante anche il gioco dei personaggi: i personaggi principali sono immaginari, ma le loro vicende si intrecciano con celebrità dell’epoca, del mondo dello spettacolo o della politica, realmente esistenti.
Il protagonista è di una crudeltà estrema: scordatevi l’etica di Diabolik; in Killing la morale non esiste, come ferocia si avvicina di più a Kriminal, ma a differenza dell’anti-eroe di Max Bunker, che comunque ha un suo passato tormentato e una struttura psicologica più contorta, di Killing non sappiamo nulla. Se non che uccide chiunque abbia che fare con lui, che non gli è più utile. Non mostra nessuna pietà: a volte potrebbe lasciare libere le sue vittima, una volta ottenuto ciò di cui ha bisogno e invece non risparmia mai la loro vita. Con le donne ha rapporti promiscui e dopo aver appagato i suoi istinti e averle insultate, le uccide.
Come Diabolik, anche lui usa e crea le maschere per camuffarsi. Ma mentre nel Re del terrore questo processo è articolato e complesso, in killing sembra quasi automatico: lui uccide qualcuno e nella scena successiva ha già fabbricato e indossato la maschera asportato dal suo viso.
Killing! Valutazione e numeri chiave
La serie da 62 numeri, completa, è abbastanza rara. Tuttavia, essendo un prodotto editoriale di nicchia, la sua vendita non è semplice e nemmeno immediata. Killing non ha gli stessi estimatori di Diabolik o Kriminal, per intenderci. La vera difficoltà però, per chi decide di collezionare questo fotoromanzo, è trovare gli albi in ottime condizioni: quasi sempre sono spaginati, o presentano difetti importanti (strappi, pieghe, mancanze), poiché la carta utilizzata all’epoca non era di qualità.
Ci sono dei numeri che sono più rari e ostici di altri:
il numero chiave è il 46. Seguono, per difficoltà di reperimento, la fascia 50 e gli ultimi 3 (60, 61, 62)
I numeri più comuni sono quelli fino al 30, che dovreste trovare disponibili anche a pochi euro.