Quando parliamo di Tex non censurati ci riferiamo generalmente ai primi 14 numeri della seconda serie gigante di Tex. La prima ristampa delle avventure del cowboy che ripubblica, a partire dalla fine del 1958, tutte le storie in ordine cronologico. In quegli anni ci si ritrova ad affrontare un problema che sta mettendo in agitazione il mondo dell’editoria. L’ombra della censura minacciava le pubblicazioni a fumetti destinate ai ragazzi.
La censura sui fumetti di Tex Willer
Nella seconda metà degli anni ’50 si discute spesso della necessità di esercitare un controllo sui contenuti degli albi a fumetti. Furono addirittura presentate delle proposte di legge, che se pure non vennero approvate, indussero gli editori a tutelarsi preventivamente dalla possibilità di cadere sotto la scure della censura. Ed è così che nasce una sorta di “codice” autogestito degli editori: un bollino di “garanzia morale” suggella tutti quegli albi depurati da qualsiasi elemento che potesse offendere o traumatizzare i giovani virgulti italiani.
Si coprono le gambe femminili, si alzano le scollature dei corpetti, si elimina il gergo troppo volgare o irrispettoso, e le scene ritenute troppo violente. Si cerca inoltre di rendere una visione della giustizia in cui le capacità dei rappresentanti della legge non sono mai messe in discussione. Così, come abbiamo visto più volte parlando dei fumetti di Tex Willer , le modifiche dovute alla censura sono state numerosissime, talvolta fino a modificare la dinamica dell’azione o il senso della vignetta. Anche il personaggio di Tex appare sempre meno propenso ad uccidere senza un valido motivo, a utilizzare espressioni colorite, e un po’ alla volta si allontana dai tratti del fuorilegge per arrivare ad incarnare la giustizia.
Numeri di Tex non censurati
Tutto questo accade alla fine degli anni ’50, quando in edicola esce la seconda serie gigante di Tex. Dal momento in cui Bonelli decide di auto-censurare le pubblicazioni, si pone però il problema di tutti gli albi già pubblicati, cioè i primi 14. Si procede quindi alla ristampa di questi 14 numeri, nella versione riveduta e corretta dai nuovi canoni di moralità. Alcuni di questi interventi sono molto celebri ed anche emblematici del senso del pudore del tempo. Addirittura esistono anche casi in cui dopo una prima censura ne vengono progressivamente applicate delle altre, modificando ulteriormente la stessa vignetta.
Vediamo quindi quali sono le principali censure dei primi 14 numeri di Tex seconda serie gigante.
1 – La mano rossa.
Nel primo numero è contenuta la più famosa delle censure di Tex: quella in cui la parola “scagnozzi” è sostituita da “uomini”, per non risultare offensiva verso l’autorità, visto che gli uomini di cui si parla sono quelli dello sceriffo.
Sempre in questo numero vediamo parecchie modifiche all’abbigliamento di Tesah, che inizialmente rappresentata con un vestitino corto viene poi coperta con un paio di pantaloni a frange in tutte le scene che mostrano le gambe nude.
2 – Uno contro venti.
Qui le censure sono applicate sia sull’abito della donna che nella modifica della dinamica dell’azione. Se inizialmente era lei a sparare ed uccidere, nella versione censurata è Tex a farlo.
3 – Fuorilegge.
In questa sequenza assistiamo a Tex che compie una vera e propria carneficina uccidendo parecchi nemici. Nella versione censurata la sparatoria viene ridimensionata, e la vignetta che mostra i cadaveri degli avversari viene sostituita. Nella nuova versione si vedono le mani dei nemici che vengono disarmati. La scena originale era stata giudicata troppo violenta.
4 – L’eroe del Messico.
In quest’albo troviamo due censure di diverso tipo. La prima è su Lily Dickart, la sorella di Mefisto, che appare con una spallina dell’abito abbassata lungo il braccio. Nella versione censurata la spallina negligente viene risistemata.
Un’altra censura riguarda un dialogo tra Tex e lo sceriffo:
Tex: “Mi sto chiedendo quale massa di criminosi ubriaconi abbia eletto sceriffo una carogna come voi”
Sceriffo: “Furfante! Se non scapperete subito da Lineville troverete qualcuno che vi cambierà in terra da concime!”
Un gergo perfettamente aderente al contesto del Far West, ma inadeguato per i costumi dell’epoca, e così viene trasformato in un più compito:
Tex: “Mi sto chiedendo quale massa di criminosi ubriaconi abbia eletto sceriffo un tipo come voi”
Sceriffo: “Insultatemi pure Willer: ma ricordate che non uscirete vivo da Lineville!”
5- Satania!
Qui troviamo la modifica su un dialogo da saloon. Vengono apportati dei cambiamenti anche alla mise della ballerina: il ventre scoperto viene celato da nuovi panneggi di tessuto, e anche il crocefisso al collo subisce delle modifiche.
6- Doppio gioco
Nel numero 6 una strategica inversione delle vignette e un radicale mutamento del testo trasforma un’uccisione a sangue freddo in una legittima difesa…
Un’altra censura di questo numero vede modificata una scena con Lupe.
Alla prima ristampa si attenuano i toni del dialogo. Ma esiste anche una ristampa successiva in cui Lupe viene letteralmente disarmata cancellando la pistola dalla vignetta. Correzione questa ricorrente diverse volte nei primi albi. I tempi non erano ancora maturi per accettare una donna armata, evidentemente.
7 – Il patto di sangue
Qui non ci sono censure particolarmente eclatanti. La più celebre riguarda l’uomo schiaffeggiato che nella versione non censurata dice “andate al diavolo figlio di satanasso”. Con la censura la frase si trasforma in un più pacato “non dirò una sola parola, assassini.”
Poi forse solo un eccesso di zelo nel modificare una frase di Drigo. “Credi che quelle carogne verranno a romperci le tasche?” diventa un educato “Credi che quei tipi si faranno nuovamente vivi?”. E qualche altra piccola modifica nei termini, finalizzata più che altro a rendere il linguaggio meno greve.
8 – Due contro cento
Qui uno sprezzante sputo da parte dell’indiano cede il posto a una più civile conversazione.
9 – L’ultima battaglia
Ancora una censura su una donna che spara. Si tratta di Eugenia Moore, una fuorilegge che nella versione originale della storia non ha alcuna esitazione a sparare fino all’ultimo colpo. Nell’edizione censurata la vediamo invece in preda ad esitazioni e ripensamenti, per poi concludere che non sarà mai capace di uccidere un essere umano.
10 – Il tranello
Qualche espressione gergale un po’ troppo troppo forte viene sostituita. “Figli di cani” diventa “dannati sciacalli” e “vorrei proprio sapere chi è quel porco” si trasforma in “vorrei proprio sapere chi è quel tipo che si diverte a prendermi di mira. “Un così verminoso mostriciattolo” muta in “un tipaccio del genere”.
11 – Il segno indiano
Ancora interventi sulle espressioni gergali e un po’ troppo rozze. Il “chiudi il becco sporca carogna” di Tex viene sostituito da “chiudi il becco e risparmia il fiato per il giorno del processo, amico”, così come un “maledette carogne!” si tramuta in “Hum…brutta faccenda!”.
12 – Il figlio di Tex
Anche qui alcune modifiche del linguaggio
13 – Tex l’intrepido
L’imprecazione del messicano diventa una supplica
14 – La gola segreta
Il vestito della Pantera viene modificato per coprirle interamente il busto in tutte le sue vignette.
La rarità dei fumetti di Tex non censurati
Se siete appassionati di Tex potreste avere facilmente sul vostro scaffale uno di questi titoli. C’è da dire però che la maggior parte degli albi seconda serie gigante in circolazione sono ristampe successive, quindi censurati. Cosa possiamo dire riguardo il valore dei Tex pubblicati prima della censura? Sicuramente la mancanza delle correzione che abbiamo visto ci garantisce di avere in mano una prima edizione di questa serie. Pezzi di questo tipo possono non essere alla portata di tutti, giacché raggiungono a volte il valore anche di alcune centinaia di euro. Naturalmente le condizioni hanno un peso determinante nella valutazione, e possono deprezzare di molto un albo anche raro. In particolare l’albo non censurato più ricercato di questa sequenza è il primo, “La mano rossa”, del quale abbiamo ampiamente parlato in questo articolo.