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Sturmtruppen, il fumetto “di guerra” di Bonvi: storia, edizioni, valore

18 Agosto 2023

Sturmtruppen: l’arte di Bonvi e quel sorriso amaro sulla guerra

Esistono alcune tematiche considerate unanimemente dei tabù, che il senso comune riveste di un velo di rispettosa austerità. La guerra e in particolare gli eventi legati al secondo conflitto mondiale rientrano fra questi. Franco Bonvicini – per tutti Bonvi – è riuscito con le sue strisce ad alleggerire un tema così scottante, rendendolo fruibile a qualsiasi lettore armato di preziosa ironia. Pur non avendo di se stesso un’alta considerazione come disegnatore, i suoi soldatini, i vari “Sergenten” e “Capitanen”, spiccano per originalità e rientrano fra quei fumetti che anche i meno esperti sanno immediatamente riconoscere, senza bisogno di leggere la firma di chi li ha creati.

Sturmtruppen, trama e ambientazione del fumetto

Il fumetto di Bonvi ha carattere satirico e il suo bersaglio preferito è l’esercito tedesco. Non si tratta però di una satira banale e gratuita, limitata a un periodo facilmente definibile e deprecabile. L’esercito nazista offre il pretesto per intavolare un discorso più universale che indugia sulla guerra e sulla cieca obbedienza di tutti gli eserciti del mondo (incluso quello italiano) ai folli ordini impartiti dall’alto, da qualsiasi tiranno, un dittatore così come un capo ufficio.
L’opera diventa quindi un pretesto per riflettere (e ridere amaramente) sull’insensatezza di tutte le guerre in generale, senza limitarsi a quella perpetrata dai tedeschi.
I soldati di Bonvi, dai tratti assolutamente iconici disegnati sovente a immagine e somiglianza dell’autore, rappresentano l’uomo comune, con i suoi vizi e le sue mancanze. Sono molto divertenti anche i “neologismi” e le storpiature dei vocaboli italiani in tedesco: alla desinenza compare sovente “EN”, talvolta c’è qualche “K” al posto della C, “cecchino” diventa “cecchinen”, dottore “Doktoren” e così vià.

Sturmtruppen, storia editoriale

La serie, oggi famosissima in Italia e all’estero, ha avuto i suoi alti e bassi. Le quasi 6000 strisce prodotte nell’arco di circa 25 anni hanno richiesto uno sforzo creativo notevole, al punto che amici e persone comuni nella cerchia di Bonvi erano fonte di ispirazione per gag e battute e si offrivano spontaneamente di aiutarlo. L’autore, dopo 4 anni, giunto alla striscia numero 1350, decise di prendersi una pausa e interrompere la produzione più o meno per un anno. Esattamente un anno dopo infatti tornò a dedicarsi alla sua opera, con la stessa continuità e rispettando il filo narrativo.
La serie è morta insieme a Bonvi in quel tragico incidente del dicembre 1995. Un po’ di tempo dopo, su “Il giornalino”, Leo Ortolani e Claudio Onesti, la riproposero fino ai primi del 2000 e tuttora in edicola possiamo acquistare nuove edizioni che ristampano le (vecchie) storie. La casa editrice Corno e la Franco Cosimo Panini / Vincent hanno pubblicato le strisce dei piccoli omini in uniforme all’interno di collane oggi collezionabili e che a mio parere rappresentano la lettura ideale per conoscere, partendo da zero, la serie.

la pubblicazione delle “strisce” su giornali e riviste

La distribuzione italiana delle prime strisce di Sturmtruppen fu curata personalmente da Bonvi secondo il modello americano. L’artista modenese non cede interamente i diritti del suo prodotto e pubblica le strisce sulle pagine di giornali e riviste, esattamente come avveniva già da anni negli Stati Uniti con le stripes giornaliere o domenicali. Nel nostro paese questo tipo di diffusione rappresentò una novità. Verso la fine degli anni 60 e l’inizio dei 70 appare su giornali come “L’ora” di Palermo (insieme ai fatti di cronaca nera e articoli un po’ distanti dalla spensieratezza dei fumetti), su Segretissimo e in numerose riviste a diffusione locale e nazionale. Fonda anche una sua rivista, Undercomics, che però non ebbe particolare fortuna e chiuse con il primo numero “0”, dopo una distribuzione esclusivamente locale.

Strurmtruppen per l’editoriale Corno

Fra gli anni 70 e i primi anni 80 la casa editrice di Andrea Corno offre a Bonvicini lo spazio per pubblicare le sue Sturmtruppen in albi o libretti ad esse interamente dedicati. Nascono così:
– i tre supplementi Sturmtruppen Coloren, (Eureka, Superfumetti e Hulk).
– Sturmtruppen mese e Sturmtruppen raccolta, 25 numeri pubblicati fra il 1981 e il 1983
– Il meglio di Sturmtruppen, 7 numeri fra il 1983 e il 1984
– 19 libretti nella collana Eureka Pocket, che sulla scia degli Oscar Mondadori ristampava in piccoli volumi i protagonisti del fumetto mondiale.
sturmtruppen eureka pocket
– Un album di figurine.
sturmtruppen album figurine
– Cartonati numerati che raccolgono le strisce in spazi cronologici definiti.

Albo Sturmtruppen Franco Cosimo Panini – Vincent

sturmtruppen vincent
La collana madre è stata pubblicata fra il 1986 e il 1994. Ufficialmente si tratta di due serie da 70 numeri complessivi, in realtà “la prima serie” consta di un unico numero, in allegato al numero 5 di Be Bop a Lula. La seconda serie comprende i restanti 69 volumi. Il formato è orizzontale 21×15, utilizzato anche per Lupo Alberto e Cattivik.
Allega: supplementi ai numeri 27, 31, 36, 48(x2), 49.
Dalla stessa casa editrice vengono pubblicati:
– Albo raccolta collezione, 26 numeri.
– Sturmtruppen, segreten manuale Tekniken, 15 numeri.
– Sturmtruppen STORIKEN, 26 numeri.

Sturmtruppen, La Raccolten, Mondadori

sturmtruppen la raccolten mondadori
L’opera Omnia (o quasi) viene proposta nel 2015 da Mondadori in 40 volumi 23×18, usciti in edicola a partire dal 2015. Come avviene sovente per queste riedizioni “da edicola”, i singoli volumi erano venduti in allegato a giornali (Gazzetta, Corriere, etc) e riviste. L’opera è distribuita in ordine cronologico a partire dalla striscia numero 1.

Sturmtruppen, 50 anni a Koloren, Mondadori

Per festeggiare i 50 anni della serie, Mondadori pubblica questa nuova collana di 40 numeri interamente a colori. Ristampa le strisce di Bonvi.

Sturmtruppen, il mondo secondo Bonvi

Questo volume in copertina rigida pubblicato da Rizzoli nel 2005 ripropone alcune fra le strisce più celebri dell’artista modenese ed affianca ad esse le testimonianze e il ricordo degli artisti che hanno collaborato con lui o che hanno scelto di rendergli un tributo. All’interno delle 556 pagine sono presenti interviste a colleghi come Leo Ortolani, Clod, Alfredo Castelli (Martin Mystere) e a collaboratori o ammiratori come Guido Di Maria o lo storico Valerio Massimo Manfredi.

Sturmtruppen: valutazione dei fumetti e delle tavole originali di Bonvi

Da un punto di vista collezionistico la maggior parte dei volumi pubblicati dagli anni 70 ad oggi ha quotazioni molto basse, da “lettura” per intenderci. Il motivo è presto detto: la serie ha avuto la diffusione che meritava, pertanto la Corno così come la Comic Art, la Garden o la Vincent, tutte case editrici che hanno pubblicato le strisce in grandi raccolte, non hanno risparmiato sulla tiratura: non esistono pezzi particolarmente rari. Oggi chi compra un singolo albo o una collezione completa è mosso nella maggior parte dei casi dal desiderio di leggere. Più rare e forse apprezzabili da quella nicchia di collezionisti che desiderano completare l’intero corpus di un autore, sono le riviste che negli anni 60 pubblicarono le prime strisce. Anche in questo caso chi vende si rivolge a un pubblico ristretto.
Discorso completamente opposto per quanto riguarda le tavole originali di Bonvi, che sono molto difficili da reperire sul mercato. Oggi ne circolano veramente poche, saltuariamente l’archivio Bonvicini mette all’asta qualche pezzo che viene battuto a cifre di tutto rispetto. Ci riferiamo sempre a tavole e strisce di materiale pubblicato, quindi non a disegni originali o Sketch realizzati dall’autore per qualche fan.

Bonvi: l’autore di Sturmtruppen

bonvi autore
Francesco Bonvicini (in arte Bonvi) diventa celebre negli ambienti del fumetto nel 1967, disegnando una storia in stile “Mad” sul catalogo del salone dei Comics di Lucca. Un anno dopo, nel 1968, vince sempre a Lucca il premio bandito dal quotidiano “Paese sera” dedicato agli esordienti, realizzando una striscia orizzontale di Sturmtruppen.
Dagli anni 60 fino al giorno della sua morte – avvenuta improvvisamente nel 1995 a causa di un incidente – ha realizzato migliaia di storie e strisce, coadiuvato da uno staff sapientemente organizzato che aveva sede a Modena. Fra gli artisti che hanno collaborato con lui o che maggiormente si sono ispirati al suo lavoro, annoveriamo Silver (Lupo Alberto) e Leo Ortolani (Rat-man).
Oltre alla serie trattata in questo articolo, ha creato per la edizioni Alpe il personaggio di Cattivik ed è stato il co-creatore di Nick Carter (per la tv prima e per il fumetto poi).

Bonvi e l’amicizia con Guccini

Praticamente coetanei (il cantautore era nato nel 1940, un anno prima), Guccini e Bonvi hanno condiviso una gioventù ricca di stimoli artistici: Sul finire degli anni 50 e l’inizio dei 60 a Modena e in Emilia si respirava arte e cultura nella pluralità della loro espressione e si percepiva la sensazione che la creatività non fosse un’astratta manifestazione di intelletto ma un mezzo per intervenire attivamente sulla politica nazionale. Guccini offre un ritratto di Bonvicini che è quello di un uomo originale, spiritoso e imprevedibile. Un trasformista, da sempre incuriosito dalle dinamiche folli dell’esercito e della guerra. Va a Guccini il merito di aver introdotto Bonvi al regista Guido Di Maria della Vimder film, con il quale ha instaurato un sodalizio artistico duraturo che ha dato vita al già citato Nick Carter e ad alcune pubblicità di Carosello. Bonvi e Guccini insieme danno vita alla serie “Storie dello spazio profondo”.

Sturmtruppen al cinema e in teatro

L’opera di Bonvi si presta alla trasposizione teatrale e cinematografica. Nel 1976 sono stati realizzati uno spettacolo teatrale e un film per la regia di Salvatore Samperi. Nel cast comparivano Cochi e Renato, Lino Toffolo e Felice Andreasi. Subito dopo sono usciti altri due film, Kakkienstruppen per la regia di Franco Martinelli e Von Bottiglione Sturmtruppenfuhrer (Guerrini).

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