Cosa si intende e quali sono i giocattoli vecchi?
Questa terminologia, usata ma anche abusata nel collezionismo, fa riferimento a tutti i giocattoli d’epoca passata che hanno caratterizzato la nostra infanzia o quella dei nostri genitori/nonni. Non offre una distinzione di qualità, un giocattolo vecchio può avere valore economico o non valer nulla. In realtà, sebbene non sia un errore attribuirla ai giochi del passato, se vi state occupando di una vendita o dovete descrivere qualche pezzo della vostra collezione dovreste provare ad individuare almeno il decennio di fabbricazione. Rivolgersi a un collezionista dicendo:“ho dei giocattoli vecchi da vendere o valutare” è come entrare in un ristorante e ordinare al cameriere “vorrei che mi portasse del cibo“. Cosa che può anche starci, ma aspettatevi un invito ad essere più specifici:”un primo o un secondo?”
Distinzione fra “giocattoli vecchi” e “giocattoli vintage”
Il termine vintage indica un periodo di fabbricazione antecedente al nostro di almeno 20 anni. Ad esempio, ad oggi (2025) tutto ciò che precede il 2005 potrebbe cronologicamente collocarsi in questa dispersiva macroarea. Le bambole Sailor Moon di fine anni 90 sono già vintage. Tuttavia al vintage siamo soliti sottintendere un connotato di qualità del prodotto: ciò che è vintage ha fascino e quindi maggior valore. Capirete quanto ciò inizi a diventare insidiosamente aleatorio. Tante volte vengo contattato da persone che mi propongono giocattoli rotti rinvenuti in cantina, rivestiti da un copertone di ruggine, descritto come “patina”, pieni di difetti che però “sono vintage, originali, giocati e con il fascino del tempo”. Che un giocattolo per definirsi vintage debba proliferare di spore del tetano o essere ricoperto da strati di polvere è un falso mito. Un giocattolo vintage può anche essere nuovo di fabbrica, purché sia stato confezionato più di 20 anni fa.
Distinzione tra giocattoli antichi, vintage e moderni
La distinzione è puramente cronologica. Il termine antico viene tipicamente utilizzato nel settore dell’arredamento per collocare in tempi remoti mobili, dipinti, sculture e opere d’arte. Questa espressione è valida anche nel collezionismo dei giocattoli. Di solito quando parliamo di giocattoli d’antiquariato vogliamo indicare un prodotto realizzato prima della seconda guerra mondiale, ad esempio le bambole Kruse o gli splendidi giocattoli in latta della Lehmann. In maniera a mio avviso errata viene adoperata l’espressione giocattolo antico relativamente al ventennio 80/90: Mi sento tremendamente vecchio quando mi vengono proposti in vendita dei turtles con cui giocavo da bambino, presentandoli come antichi.
Il giocattolo moderno solitamente è ancora in produzione o comunque il suo ritiro dal mercato risale a pochi anni prima. Ad esempio, le cards da collezione Yughi-oh potrebbero essere considerate “moderne”. Sono moderne anche le recenti riedizioni di action figure del passato: i Masters of the Universe Origins o Super 7, giusto per fare un esempio. Pur essendo un prodotto che ha un target di nostalgici, che riprende action figure degli anni 80, non provate a venderle in mercatini descrivendole come vintage: non lo sono.
Nessuna di queste caratteristiche attribuisce un valore economico al prodotto. Ci sono tanti giocattoli moderni che valgono economicamente più di quelli antichi. Anzi, tante volte questa è la norma.
Breve storia del giocattolo e la sua evoluzione nel tempo
* 4000 a.C – 300 d.C. Piccoli manufatti raffiguranti soldati, animali, esseri umani, che oggi riteniamo essere l’equivalente delle nostre bambole e soldatini erano già in uso fra le popolazioni sumere, greche, egiziane o romane.
* 1000 d.C. In Cina si afferma il gioco delle carte.
* 1850. Nascono le prime bambole in Biscuit, che si diffondono rapidamente fra Stati Uniti, Germania e Francia.
* 1859. Fondazione di Marklin, azienda leader nella produzione dei trenini elettrici, fra i giocattoli più amati del 900. In Italia seguiranno lo stesso modello di business Lima e Rivarossi.
* 1870 – 1875. Nasce Furga, marchio italiano fra i più rinomati nella produzione di bambole e balocchi.
* 1880. In Germania nasce l’azienda Lehmann, fra le più importanti produttrici di giocattoli in latta.
* 1934. In Inghilterra viene fondata Dinky toys, leader nella produzione di piccole automobili in scala e in metallo.
* 1935. Charles Darrow inventa il gioco da tavolo Monopoly.
* 1946. In Italia i fratelli Guido e Gaetano Nardi fondano l’omonima azienda produttrice di soldatini.
* 1949. Commercializzazione dei primi Lego.
* 1955. Anno di fondazione di Politoys, leader italiano nella creazione di piccole automobili in scala.
* 1956. Fa il suo esordio sul mercato Robbie the robot, il robottino in latta giapponese ispirato al cult movie il pianeta proibito. Si afferma l’industria di giocattoli e robot made in Japan.
* 1959. Mattel produce la prima Barbie.
* 1978. Kenner mette in commercio le prime 12 action figures di Star Wars.
* 1981. Irrompono sul mercato i dominatori dell’universo (i “Masters”)
* 1983. Fondazione di Nintendo.
* 1994. Prima Playstation Sony.
* 1996. Escono in Giappone le prime carte Pokemon.
Perché collezionare giocattoli vecchi?
A chi non è dentro le dinamiche del collezionismo può destare stupore che qualcuno spenda tanti soldi per acquistare giocattoli usati e talvolta anche malconci. Tuttavia ci sono delle motivazioni che sostengono questo mercato.
- Valore affettivo e nostalgia
L’infanzia è per tante persone un’isola felice da proteggere, dove custodire i ricordi più dolci. I giocattoli hanno caratterizzato quegli anni magici e speciali, per questo motivo tanti nostalgici oggi li ricercano online o fra i mercatini.
- Investimento economico: quali giocattoli aumentano di valore?
C’è anche chi compra giocattoli come investimento più che per passione. La speranza è che comprando un giocattolo oggi, possa col tempo acquistare valore. Su quanto questo business oggi (2025) sia realisticamente profittevole preferisco non esprimermi. Spesso però mi viene rivolta la domanda: “su quali giocattoli investire”. Nulla di troppo vecchio, sicuramente. Il mercato purtroppo è in declino da tempo. Dovendo per forza rispondere, forse suggerirei le cards più moderne (Pokemon, Magic, Onepiece etc.) e i retrogame. Ma anche questo andava fatto una decina di anni fa.
- Fascino, storia e cultura dell’oggetto.
Il giocattolo ha anche una valenza antropologica e culturale molto importante, studiare un oggetto su cui hanno poggiato i loro mani e i loro occhi bambini di altre epoche che ora sono adulti o nei casi più lontani non ci sono più, ha un suo innegabile fascino. Ci rivela i cambiamenti e le abitudini della nostra società, apre una finestra nell’intimità domestica dei nostri predecessori.
Tipologie di giocattoli vecchi più ricercati
Senza scendere nel dettaglio sui singoli pezzi, proviamo ora a raggruppare le categorie di giocattoli vecchi più ricercati e collezionabili. Ogni gruppo comprende vari sottogruppi che potrete approfondire navigando all’interno del sito.
Bambole (Barbie, Furga, Lenci) e orsacchiotti (Steiff).
Le bambole furono fra i primi giocattoli a godere di una diffusione di massa fra la popolazione. I marchi Barbie, Furga, Lenci sono fra i più noti e collezionabili, ma esistono marchi minori, anche meno conosciuti, che sono oggetto di culto per tanti appassionati, quali: Burgarella, Sebino, Fiba, Italocremona.
Gli animali di pezza, il cui Re in questo caso non è il leone ma l’orsacchiotto, sono la specialità di una ditta tedesca che ha legato per sempre il suo nome al genere: Steiff. Azienda fondata da una donna, Margarete Steiff, a cui alcuni esperti attribuiscono il primato del primo Teddy Bear della storia.
Giocattoli in latta
Tippco, Schuco, Lehmann, Marx, Gunthermann, Distler, Ingap, Joustra, Modern Toys/Masudaya sono fra i marchi di giocattoli antichi più conosciuti. Molti sono tedeschi (Schuco, Lehmann, Gunthermann, Tippco), Marx è statunitense, mentre l’Italia è rappresentata dalla padovana Ingap che in 50 anni, fra gli anni 20 e 70, ha realizzato giocattolini in latta (a corda o frizione) collezionati oggi da appassionati di tutto il mondo (Le moto vespa, l’auto Balilla, il Pinocchio).
Action figure
Questa categoria raggruppa giocattoli ideati principalmente per un pubblico maschile, con lo scopo di distinguerli dalle bambole. Fu la Hasbro a coniare il termine quando mise in commercio i Gi-Joe. Anche Kenner per Star Wars se ne servì, così come Mego per i personaggi dei supereroi e dei micronauti. Negli anni 80 e 90 il mercato fu invaso da Masters of the Universe, Action Man, Big Jim, Turtles e conobbe l’apice della sua espansione.
Robot giapponesi Takara, Popy, Transformers
Sia i vecchi robot in latta, tutti chiaramente ispirati dal fervore per l’esplorazione spaziale, sia i più moderni robot mecha Die-cast, vengono dal Giappone, paese specializzato nella costruzione di questi piccoli gioiellini. Nella prima categoria troviamo gli antenati dei robottoni vintage, Robby the Robot, Super astronaut robot, Sparkling robot, robottini di piccole dimensioni funzionanti a pila, frizione o filoguidati. Eseguivano azioni molto semplici ma che negli anni 60 erano strepitose: si muovevano (sulle ruote), emettevano suoni, o aprivano il petto dal quale sbucava un lanciarazzi.
Negli anni 70 / 80 lo stile muta drasticamente e le aziende produttrici (Takara, Popy, Bandai) preferiscono rifarsi ai cartoni animati del momento per incrementare le vendite: nasce il filone dei Mazinga, Goldrake, Gundam, Daltanious, Daitarn, Diaclone che ci porta ai mitici Transformers.
Trenini elettrici
Il trenino, nato come giocattolo per bambini, oggi è diventato un passatempo principalmente per adulti che pende nome di fermodellismo. Fra i marchi italiani più celebrati nel mondo troviamo Lima e Rivarossi, mentre in Europa si distinsero, fra le tante aziende produttrici, Fleischmann, Trix, Roco, Hornby. I collezionisti prestano molto attenzione alla scala dei modelli, cioè la riduzione del modellino rispetto alla dimensione reale. La scala Ho, la più collezionata, è l’equivalente della scala 1:87 del modellismo di automobiline.
Lego
I mattoncini danesi sono da decenni in cima alla lista dei desideri di bambini ma anche di molti adulti. Sono un passatempo ludico per tutte le età. Il brand produce set da collezione ispirati ai fenomeni culturali e artistici del momento, molto ricercati dagli appassionati. La politica del gruppo infatti prevede il ritiro dal mercato dei set dopo un breve periodo di tempo (di norma circa due anni), determinando poi una ricerca spasmodica, da parte di chi è rimasto senza, dei set esauriti sul mercato dell’usato. I set Lego rappresentano l’esempio di quanto un giocattolo moderno può valere economicamente più di uno vecchio: anche set recentissimi sono molto ricercati.
Come valutare un giocattolo vecchio?
Alla valutazione corretta di un giocattolo concorrono svariati fattori. I parametri da prendere in considerazione sono più o meno sempre gli stessi, bisogna però essere in grado di interpretare con oggettività gli elementi a disposizione. Ribadisco “con oggettività”, perché di norma la tendenza è a sovrastimare il valore degli oggetti in nostro possesso, buttando a terra quelli altrui.
Ciò che dobbiamo verificare prima di tutto, prima ancora del marchio e del modello, è lo stato di conservazione del giocattolo. Un giocattolo vecchio in blister o nel suo box sigillato (quindi mai aperto) viene definito MOC o MISB (mint on card, mint in sealed box). I giocattoli usati ma in condizioni perfetti sono mint o near mint.
Non siamo sempre così fortunati da avere a disposizione pezzi intonsi, perché con i giocattoli i bambini ci facevano pure le battaglie, quindi tornando con i piedi per terra è bene verificare che almeno siano presenti tutti gli accessori o la scatola. Quest’ultima a volte vale addirittura più del giocattolo stesso! La mancanza di un accessorio, anche piccolo, può invece far crollare la valutazione complessiva del 50/60%.
Poi potrete dedicarvi a ricercare il marchio, la rarità, la provenienza, la storia e la richiesta di mercato. Non sempre giocattoli rari hanno un alto valore economico.
Internet è uno strumento utile per le valutazioni faidate, ma è paragonabile a un ampio calderone dove sciocchezze (tante) e nozioni importanti vengono miscelate rilasciando informazioni talvolta contrastanti. In ogni caso può offrire un primo confronto fra i vari pezzi in vostro possesso.
Dove acquistare e vendere giocattoli vecchi
Dimenticate il mito della misteriosa e sperduta bottega di paese di atmosfera kinghiana, servita da un vecchietto sepolto fra gli oggetti accumulati da anni: ormai anche il giocattolo vecchio è divenuto business e nelle principali città sorgono attività specializzate nella compravendita. Anche alcuni negozi di antiquariato che stanno al passo con i tempi hanno ampliato la loro offerta includendo fra mobili, libri e quadri giocattoli.
Esistono poi fiere tematiche, come quella di Novegro, all’interno di vasti spazi (generalmente al coperto) dove venditori professionali e privati allestiscono i loro banchi di tesori vintage e d’epoca.
Per chi non ha il tempo e la voglia di andare a caccia dell’oggetto desiderato, la rete pullula di risorse: Ebay, vinted, i social network come Facebook, Telegram e Tiktok dove i creator organizzano live di vendita.
Infine, anche su fumettirari.com potrai vendere i tuoi giocattoli vecchi cercando di ricavare un utile.
Consigli per la conservazione dei giocattoli vecchi
i giocattoli non sono stati progettati per durare in eterno. Negli anni 60 a nessun creatore passava per la testa che nel 2025 la gente avrebbe riacquistato un prodotto industriale con la pretesa di averlo integro e funzionante, come nuovo. Sebbene nelle aspettative grandiose dei collezionisti il giocattolo dovrebbe essere immacolato, di fatto il processo di usura è inevitabile. Si crepa la plastica, si tarla il legno, brunisce la carta, si deteriorano i metalli, si solarizzano le superfici, si ossidano i contatti. Ci sono persone che dopo 70 anni aprono i fondi di magazzino di robot con la convinzione di trovare un prodotto nuovo e perfettamente funzionante e si stupiscono che alla prova il robot non dia segnali di vita. Mettetelo sempre in conto per non avere delusioni.
Non possiamo arrestare lo scorrere del tempo, ma possiamo contrastare parzialmente i processi di deterioramento.
* Ricordatevi di non esporre mai i vostri giochi alla luce o a fonti di calore/umidità dirette.
* Per la pulizia utilizzate detergenti delicati: l’alcool scolorisce, rimuove le impurità ma anche i colori.
* Se non potete esporre tutto in casa in libreria e siete costretti a stoccare in magazzino o box auto, assicuratevi di imballare tutto a modo (non a contatto con il cartone o sul pavimento).
* Per il restauro dei pezzi più importanti rivolgetevi a professionisti, il faidate potrebbe avere effetti disastrosi se non avete la giusta manualità. Potete comunque utilizzare giocattoli che non desiderate più conservare per fare pratica.
Risorse utili per collezionisti
Per chi volesse approfondire la materia consiglio naturalmente di leggere gli articoli gratuiti sul mio blog ( 🙂 ), ma esistono tantissimi libri acquistabili per specializzarsi sulla categoria che vi ha conquistato.
* Creature di gomma, autore Fabrizio Fontanella, guida completa al collezionismo di pupazzi di gomma e Ledra.
* La storia dei Masters, il gioco più forte che ci sia. Alessandro Apreda, Emiliano Santalucia, storia dei Masters of the Universe.
* Robot Fever, la storia dei giocattoli robot giapponesi. a cura di Francesco Ristori.
* Furga, le più belle bambole del mondo. Di Elisabetta Sgualdini.
Siti web e forum dedicati
Segnalo fra le preziose risorse il sito Transformerland dedicato alle action figure del ventennio 80 – 90, con una guida all’identificazione dei modelli e un forum di discussione.
Altra utile risorsa è Worthpoint. Motore di ricerca, a pagamento, che fornisce i risultati di tutti i giocattoli venduti.
In lingua italiana, per chi adopera i social: questo gruppo Facebook dedicato alle bambole Furga, Lenci e i pupazzi Ledra.
Chi ama i giocattoli del passato, in particolare quelli degli anni 80, deve visitare una pagina dove l’argomento “mercato e compravendita” è bandito, per lasciare libero spazio alle emozioni e ai ricordi. Ricordi che Fabio Covais, creatore di “Alla ricerca del tempo perduto” fa rivivere grazie ai suoi scatti e ai suoi video.
Musei del giocattolo e mostre
La mia breve e personale selezione:
Napoli, ospedale delle bambole
un luogo magico, antico, nel cuore di Napoli, all’interno di un cortile storico presso San Biagio dei librai.
Vintage Toys Museum di Venezia. Una collezione di oltre 7000 pupazzi ospitata all’interno di un palazzo storico.
Florence toy Museum. Imperdibile per chiunque si trovi in visita a Firenze e ama i giocattoli. Ospita un’esposizione permanente di giocattoli vecchi e vintage (rigorosamente antecedenti al 2000), con ampia prevalenza per il ventennio 70-80..
Sempre a Firenze, ma anche a Santo Stefano, ha sede il museo del giocattolo e del bambino. Il museo è ubicato in via dell’Oriuolo e ospita una notevole collezione di giocattoli antichi.
Fuori dai nostri confini, ci spostiamo in Germania e troviamo il museo del giocattolo di Monaco.
A Parigi potrete invece visitare un negozio che per quantità di giocattoli esposti nulla ha da invidiare ai musei: Lulu-Berlu. Occhio però ai prezzi…
Per la vendita e la valutazione dei tuoi giocattoli vecchi o gadget puoi contattarmi al numero telefonico 351.86.75.462 che è anche Whatsapp. Oppure tramite Email: infograffitiblog@gmail.com