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Copertine Topolino: tutte le più belle in 70 anni di storia

23 Maggio 2022

Topolino è il settimanale di punta di Disney Italia. Ma non solo: è anche il più longevo in assoluto, che in barba alle mode che vanno e vengono resiste dal 1949 (e se consideriamo il giornale anche da molto prima!). Gli anni che porta sulle spalle iniziano a farsi davvero tanti, così come le copertine pubblicate, che oggi hanno superato la cifra di 3000. Per fortuna, a dispetto di cotanta abbondanza, viene meno la loro originalità: alcune sono geniali, altre forse non troppo ispirate, ma le opere degli artisti disneyani sono a mio avviso le più invitanti quando entro in edicola.

Le copertine oggi rappresentano un valore aggiunto per i collezionisti e gli amanti dei disegni, che fedelmente e con passione si tengono aggiornati su tutte le pubblicazioni Disney Italia e sulle variant. Ognuna di esse è una Piccola opera d’arte che fa da cornice al fumetto.

Tutte le copertine in 70 anni di Topolino


Le copertine storiche e vintage erano disegnate da artisti italiani e americani. Fra i nostrani ricordiamo Ambrogio Vergani che disegnò, alternandosi con autori americani come Carl Barks, Dick Moores, o Paul Murry praticamente tutte le copertine dei numeri (almeno) fino al 100. Negli anni 60 ad alternarsi con gli americani era principalmente Giuseppe Perego, ma a partire dai 70 a lui si unirono Marco Rota e Romano Scarpa. In anni più recenti ai maestri si è aggiunto il grande Giorgio Cavazzano. In questa sede non possiamo pubblicare o menzionare tutte le copertine e tutti gli artisti che in oltre 70 anni dell’amato fumetto hanno messo la propria firma, ma possiamo descrivere quelle che riteniamo più interessanti, fantasiose e ricercate.

Quali sono le caratteristiche più amate in una copertina?

La bellezza di una copertina è la sintesi di tanti elementi. Esattamente come per i Topolino da collezione oppure per la scelta dell’Almanacco Topolino più ricercati e graditi, a rendere un albo bello e ricercato è l’equilibrato connubio di rarità e bellezza. Concetto valido anche per le copertine.
In termini di rarità e di mito, nulla è più iconico della copertina del numero 1, che Inducks attribuisce (con qualche riserva) ad Ambrogio Vergani.

Molto spesso, le copertine più interessanti sono quelle celebrative: ne è un esempio quella del numero 3000 disegnata magistralmente da Andrea Freccero. Non è la sola, molte sono state pensate per occasioni speciali e hanno quindi un loro appeal indipendente dalla qualità (quella di Freccero però è tanto importante quanto gradevole). I numeri tondi sono sempre auto-celebrativi: a partire dal 500, fino al 3000 (includendo anche il 1500 e il 2500), la copertina celebra il raggiungimento di un traguardo numerico.
Alcune sono poi più delicate di altre, è il caso di quelle bianche come la numero 113 o del grande classico Arcitopolino.
Affinché una copertina oltre ad essere bella abbia un valore, non deve essere usurata, presentare scritte, scotch, mancanze o restauri e tentativi di rimaneggiamento. Possiamo dire che è la parte più immediatamente visibile e di impatto del fumetto, se si presenta malconcia, non siamo molto invogliati a tenere in libreria l’albo.

Copertine Topolino fumetto: le più belle

Cominciamo col dire che le copertine fra il 75 e il 200 possono essere considerate quasi una “storiella”, perché proseguivano tutte sul retro, creando una sorta di gag. Detto questo, anche a costo di non accattivarci la simpatia dei più giovani che leggono e con il rischio di apparire eccessivamente nostalgici, quasi tutte le copertine fino agli anni 60 avevano una marcia in più.
Copertine Topolino fumetto: le più belle

Le copertine di Natale

Il tema natalizio campeggia in cima fra i nostri ricordi di infanzia, e poiché il fumetto è anche (ma non solo, attenzione) dedicato ai più piccoli, è chiaro che tra le copertine più belle spicchino soprattutto quelle dedicate alla festività più amata. E questo non solo per ragioni squisitamente nostalgiche, aspetto che comunque è importante e va sottolineato, ma anche perché nel magico periodo di Natale, gli artisti, per politica Disney, hanno sempre pensato e disegnato copertine speciali. Le copertine natalizie hanno qualcosa di unico, sono a tema, con colori cangianti, alternano la presenza di alberi glitterati a slitte e tanti regali. I personaggi indossano costumi da Babbo Natale, maneggiano candeline e luci. Sono copertine spesso molto “piene”, con tanti protagonisti sulla pagina.
La prima di questa serie di copertine natalizie è apparsa con Topolino numero 11, uscito nel dicembre 1949. Vi troviamo Paperino e Topolino, insieme ad altri personaggi, inclusi i nani, che fanno una specie di trenino di Natale che si “trascina” fino in quarta di copertina.

Molto bella anche la copertina natalizia del numero 129, uscito proprio il 25 dicembre del 55. Essa ritrae Topolino, Paperino e i nipotini con un sacco con i regali, sopra un cavalluccio a dondolo.
Altra copertina apprezzabile è quella del Natale 1954, uscita con il Topolino numero 105. L’autore è Ambrogio Vergani, ed in essa compare un Paperino a letto, infreddolito, che si sveglia e accende la luce. I nipotini gli hanno tirato via le coperte, ma Sul cuscino hanno lasciato un messaggio di auguri.
La numero 682 del 22 dicembre 1968 è di un candore raro per un fumetto: Paperino, Qui, Quo e Qua guardano da una finestra una stella cadente che solca il cielo notturno.
Negli anni 80 poi le copertine di Natale presentavano i temi dei mitici piatti di Natale Disney, una serie di piatti speciali in porcellana che uscivano uno per volta in occasione del Natale. Ognuno era disegnato da un’artista di punta di Topolino.

Copertine speciali

Alcune copertine sono speciali perché cadevano in occasioni come i mondiali di calcio. E’ il caso del numero 1175 del 1978, con un Paperino con indosso la casacca degli azzurri che celebra i mondiali in Argentina. Il 1803 celebra Baggio e i mondiali di calcio Italia 90.

topolino 1803
Dal 1088 fino al 1100, ogni copertina era dedicata a una squadra di calcio di serie A.
In più di settant’anni di storia di Topolino, sono veramente tantissime le copertine che possiamo annoverare nella categoria di belle, indipendentemente dai gusti che possono essere più o meno soggettivi. A parte alcune copertine che sono importanti per il numero che celebrano, è difficile trovare un collezionista che non apprezzi la numero 577 del 18 dicembre 1966. Racchiude in se’ tutti i fattori che rendono fantastica una copertina: il periodo è quello natalizio, lo sfondo è dorato e brillante, il concept molto bello, i disegni sono del maestro Giovan Battista Carpi e sono presenti i nostri amati paperi.
Fra i tanti elementi qualitativi, alcuni sono ritenuti praticamente oggettivi: disegnatore, numero, bellezza. In tal senso la copertina del numero 100, disegnata da Carl Barks, per un numero chiave, splendida e divertente, rappresenta l’essenza stessa di una copertina di Topolino stupenda.

topolino 100
Anche quella del numero 110 è disegnata da Carl Barks che ci svela uno zio Paperone intento a fare dei conti danareschi con un grosso calcolatore.
Dick Moores è autore della copertina del numero 75 del settembre 1953, essa celebra il compleanno di Topolino. Mickey è in copertina che accende le candeline sopra la torta. Ovviamente le candeline hanno la testa dei suoi amici Disney.
Negli anni 70 Marco Rota, fra le tante, disegnò una splendida copertina di Carnevale per il numero 1057.
Gli utenti del sito Papersera, menzionano fra le copertine più belle (e recenti), quella del numero 2027 di Patrice Croci.

Le copertine di Topolino più scorrette

Fra gli artisti che vantano nel curriculum il maggior numero di copertine disegnate, vi è senz’altro Giuseppe Perego. L’illustratore di Arcore, a partire dagli anni 50/60, ha davvero messa la sua impronta su una varietà enorme di copertine di Topolino. Alcune di queste sono però oggi considerate non troppo adatte a un pubblico di bambini e pertanto scorrette, politicamente e socialmente. In Topolino 285 Perego ci mostra Paperino che le suona di santa ragione ad uno dei nipotini. Avrà fatto una marachella? Affatto, stava solo giocando con le bolle di sapone, e il concept continua in quarta di copertina dove ritroviamo Paperino che ha preso, con la forza, le bolle di sapone del nipotino per giocarci lui. Sempre Perego, nel numero 438 rappresenta un momento di “vita di coppia” fra Paperino e Paperina. Non sembra particolarmente felice però, perché la fidanzata del nostro amato papero lo sta praticamente torturando, forse per curarlo e bendarlo, ma sembra proprio un maltrattamento più che una cura.

Alcune copertine vecchie mostrano i nostri protagonisti con fucili o armi varie al braccio. La numero 20 raffigura Topolino armato di fucile da caccia. Nella 101 c’è Pippo in versione pirata, ha una spada, un fucile e fuma. Nella numero 182, di Tony Strobl, ammiriamo l’intera banda Disney armata di fucili, fionde e archi sopra un carro, costretta a difendersi dagli attacchi degli indiani.
Nella copertina del 360 si vede un ennesimo Topolino cacciatore. Nel numero 584 vediamo Paperino strappare le piume a un povero pavone e indossarle.
Nella 565 è sempre pippo a sparare con il fucile.
Per concludere questa carrellata di “scorrettezze”, destano particolare perplessità le copertine in cui paperi e topi rivelano scarsa attenzione verso gli altri animali. Oggi siamo abituati a personaggi Disney praticamente vegetariani, ma prima non esisteva questa delicatezza per il pianeta animale e l’immagine di Paperino che mangiava del pollo era serenamente accettata.

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