vendere collezione di fumetti

Come valutare e vendere una collezione di fumetti. Consigli e contatti

16 Febbraio 2024

Quando metti in piedi siti come questo a volte dai per scontato che tutti sappiano, almeno vagamente, quale sia la differenza fra un fumetto e un libro illustrato o come distinguere un fumetto pubblicato nel 2020 da uno pubblicato nel 1930. Dai anche per scontato che se una persona ha in casa una vasta collezione, l’abbia creata personalmente, giorno dopo giorno, con studio e dedizione, a propria immagine e somiglianza. Magari ti aspetti che chi ti contatterà per vendere sappia già quanto ha speso negli anni, le edizioni, quanto ricavare dalla vendita etc.

In realtà tutto questo succede sempre più di rado: tanta gente che apre le pagine di questo sito possiede collezioni complete e ordinate, ma non sono le proprie. Sono lascito di parenti non più fra noi, il reperimento di qualche sgombero o, in alcuni casi, quando chi vende è unico proprietario, la collezione è ferma da tanti anni perché si è bloccato il motore che l’alimenta, la passione.
In tutti questi casi la vendita quindi risulta più complicata e in questo articolo proverò a fornire qualche indicazione per aiutarvi a capire cosa avete fra le mani e come vendere senza “S”vendere. Potete contattarmi privatamente, tenete però sempre a mente che valutare collezioni molto vaste a distanza a volte è impossibile, pertanto potrebbe essere necessario fissare un incontro.

Prima di pensare alla vendita: capire davvero se ne vale la pena

La collezione è una “vera collezione” o un accumulo disordinato? Forse è poco piacevole sentirselo dire, ma quasi sempre quella che noi reputiamo essere una collezione da mille e una notte è una piccola raccolta di oggetti personali messi da parte senza particolare criterio. Detto così pare offensivo, ma in realtà è comprensibile e sano: se domani passo dal mercatino o in edicola e vedo un fumetto di Tex che mi piace, lo compro e lo leggo. Non sto firmando un atto che mi obbliga a comprare tutto il pubblicato Bonelli da quando è stato creato ad oggi, pena colpo d’arma da fuoco di Tex stesso. Mi godo le mie letture e basta. La settimana successiva vado al mercato e trovo un vecchio Topolino, mi piace la copertina e lo compro. Tex lo lascio al suo posto, barbaramente incompleto. Anche in questo caso, esporrò il mio Topolino fieramente in libreria, senza impazzire a cercare quelli più vecchi.
Questa è la circostanza più frequente. Tanti fumetti, comprati per passione, e messi insieme senza aver cura di prime edizioni, ristampe e completezza. Può valere la pena vendere una raccolta del genere? Forse se vi interessa fare spazio e siete mossi dal proposito generoso di far contento qualche altro appassionato. Se lo fate per soldi, può essere molto frustrante.

Identificare il periodo della collezione e la tematica

Esistono sicuramente collezioni molto importanti che comprendono anteguerra, anni 60, anni 80, così come Disney, Bonelli, fumetto d’autore, Disney etc etc. Ma sono poche. Generalmente il collezionista non è così onnivoro e ha le sue preferenze. Il collezionista che ha tutto il pubblicato Disney non si occupa di Bonelli o di Super eroi. Comunque non avrà impiegato le stesse energie o risorse economiche. Altri collezionisti sono attratti da un periodo: così acquistano solo materiale pre-1945, oppure solo materiale pubblicato fra anni 60 e 80, oppure solo variant moderne.
Iniziare il lavoro contestualizzando la collezione è un buon modo per facilitarvi la vita e facilitare quella dell’acquirente che contattate.

Non sovrastimate le condizioni degli albi

Un errore molto comune è quello di attribuire ai propri oggetti, in questo caso ai fumetti, caratteristiche superiori a quelle reali.
– “Il fumetto è tenuto molto bene, da EDICOLA in considerazione dell’età che ha
No.
Nel collezionismo, da edicola è da edicola e basta, cioè come appena uscito dall’edicola, non esiste in condizioni da edicola in relazione all’età.
Così come pieghe, abrasioni, piccoli strappi, non sono difetti da niente. La tendenza è quella di dare per scontato che le imperfezioni siano normali soltanto perché il fumetto è vecchio: nel collezionismo non lo sono. Tutto ciò che è normale, ha un valore normale, non è sufficiente avere un Diabolik numero 1 originale per avere “un tesoro”, se questo è strappato o macchiato.
Lasciate che sia un esperto a giudicare le condizioni e fidatevi di ciò che dice: vi apparirà molto pignolo nella sua valutazione e questo sarà prova che sta facendo un buon lavoro.

classico topolino numero 2 nerone
i classici moderni numero 2. Qualcuno lo definirebbe in ottime condizioni, ma fidatevi: non lo è.

Non valutate la collezione controllando uno per uno i prezzi su Ebay

Oggi più che mai non ha alcun senso farlo. Ebay è praticamente una vetrina per negozianti che espongono fumetti che purtroppo hanno perso molto valore nel corso degli anni. Uno stesso albo, anche rarissimo, lo trovate sul profilo di venditori diversi. I venduti sono sempre poche quantità rispetto ai pezzi in vendita. Gli oggetti storicamente più interessanti vengono venduti privatamente, in asta o talvolta in fiera: non su Ebay, non su Subito, neppure su Facebook.

“E quindi come faccio a farmi una prima idea, se ciò che ho in casa ha effettivamente un valore economico?”

Modestamente ho scritto un articolo utilissimo, che potete trovare qua. La lettura di questo articolo vi fornirà le prime indicazioni di base per comprendere se ha senso passare allo step successivo e indagare un po’ più a fondo sulla valutazione della vostra collezione. Eviterete di perdere tempo e di illudervi.

“Ho la collezione di Topolino dal numero 1500 fino ad oggi ma ho anche il numero 1 del topolino giornale 1932 in condizioni perfette. Posso comprarmi la macchina nuova?”

Hai sicuramente una collezione dal numero 1500 ad oggi E forse una bella copia anastatica del numero 1 del giornale del 1932.
Ribadisco un concetto già espresso: una collezione di solito è coerente. Trovo molto improbabile che un collezionista abbia materiale comune e “di poca rilevanza economica” e poi un unico pezzo, molto raro, del 1932. Più plausibile che si tratti di una delle tante ristampe successive. Le probabilità di essere davanti a un originale aumentano se oltre al numero 1 sono presenti anche le annate successive (1933, 1934, 1935 etc etc). Sfortunatamente, le ristampe in giro sono numericamente maggiori degli originali e quindi niente macchina nuova, al massimo una arbre magique.

Cosa fare se la mia collezione non ha un valore particolarmente importante?

Può essere un buon pretesto per iniziare a leggere i fumetti. Valore economico e valore artistico non coincidono quasi mai. Un albo da 20 centesimi può comunque essere una piacevolissima lettura e uno raro o introvabile essere illeggibile, disegnato coi piedi (e magari essere raro per questo: era brutto e lo compravano in pochi!).
Se volete a tutti i costi disfarvene: eviterei di chiamare collezionisti e case d’aste, non accettano tutto. Potreste rivolgervi a un mercatino dell’usato della vostra città o a qualche privato che fa mercatini domenicali, che li acquista in blocco.

“E se invece dopo un primo controllo ho la percezione di essere in possesso di una collezione di un certo valore?”

A questo punto avete due possibilità:
– continuare a sbatterci la testa valutando ogni singolo albo, provando a venderli uno alla volta, tenendo sempre bene a mente che dal 2024 in Italia è in vigore una normativa che si chiama Dac 7 e che anche la vendita dell’usato è regolamentata. Dovete entrare nell’ottica che potrebbero volerci molti anni per vendere tutto. Che qualcosa non riuscirete a venderla. Dovrete imparare a descrivere minuziosamente e obiettivamente le condizioni e le caratteristiche dell’albo, perché in una vendita a distanza chi compra deve essere garantito. Tutto molto complicato e faticoso ma potrebbe anche essere divertente se fatto col giusto spirito!
– far valutare e vendere l’intero blocco a un collezionista o a una casa d’asta. Questa scelta vi farà vendere tutto più velocemente a discapito di una parte di guadagno. In genere il privato preferisce fare così.

Tu che scrivi su Fumettirari.com valuti collezioni complete gratis a distanza?

No, Perché è un lavoro da pazzi e che verrebbe pure male. Un singolo fumetto posso valutarlo online, se la foto è chiara. Due o tre se le foto sono chiare e mi siete particolarmente simpatici. Un’intera collezione non può essere valutata dalle foto ma obbliga chiunque a spostarsi perché va vista dal vivo.
Questo posso farlo, non accetto denaro ma solo donazioni di fumetti o giocattoli. Si rende però necessaria una telefonata conoscitiva (i contatti sono riportati ovunque, su questo sito) per capire se può nascere un rapporto di fiducia.

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