Fumetti Dylan Dog

Fumetti di Dylan Dog: storia editoriale, edizioni e caratteristiche.

10 Ottobre 2022

Nati nella seconda metà degli anni ’80, i fumetti di Dylan Dog hanno conquistato da subito un posto nel cuore dei lettori. La particolarità dei personaggi, l’atmosfera sempre in tensione tra l’horror, il soprannaturale e l’onirico, l’abbondanza di omaggi e citazioni a film, musica, cinema e letteratura, lo rendono una vera e propria novità nel panorama del fumetto italiano di quegli anni.

Storia editoriale dei fumetti di Dylan Dog

Verso la metà degli anni Ottanta il fumetto sta vivendo uno dei suoi periodi di crisi, e Sergio Bonelli cerca qualcosa di nuovo e alternativo rispetto al solito da proporre ai suoi lettori, per iniettare nuova linfa alla propria casa editrice. Tiziano Sclavi, talentuoso giovane scrittore del pavese, cresciuto a pane e storie del terrore, collabora già da qualche anno come correttore di bozze e sceneggiatore per l’allora “Editoriale Daim Press”. Propone così un nuovo personaggio. Si tratta di Dylan Dog, il protagonista delle storie in cui Sclavi può sperimentare e scandagliare ogni aspetto dell’orrore.

Il disegno del personaggio viene affidato a Claudio Villa, che ne traccia le prime fattezze. Il primo volto di Dylan ha tratti molto latini, basettoni, un grosso naso, e a Sclavi non piace. Lui stesso suggerisce a Villa di ridisegnarlo prendendo come modello Rupert Everett, in quel periodo al cinema con “Another Country”.


É così che nasce il fascinoso antieroe che tutti conosciamo: un giovane ex poliziotto, ex alcolista, tormentato, introverso e pieno di fobie, con molti aspetti da eterno adolescente, perennemente in bolletta. Nonostante il suo scetticismo, Dylan Dog si ritrova continuamente coinvolto in situazioni e vicende criminali spesso inspiegabili, splatter, sovrannaturali e persino metafisiche. Se il protagonista è un indagatore dell’incubo infatti, non di meno lo è il suo creatore. L’orrore che permea le pagine dei fumetti di Dylan Dog non si limita al sovrannaturale e all’impossibile, ma emerge anche dai mostri invisibili che ciascuno si porta dentro nel corso della propria vita.

Il primo numero, “L’alba dei morti viventi” approda in edicola il 26 settembre 1986. Le prime uscite sono accolte abbastanza tiepidamente, tanto che si parla di fumetto “morto in edicola”.  Ad acquistare la nuova testata sono infatti per lo più i lettori della Bonelli che hanno visto la pubblicità su altri fumetti. Ma Dylan Dog piace, e ben presto, grazie al passaparola degli appassionati, raccoglie un vastissimo pubblico. In soli quattro anni la nuova serie esplode e conosce un grandissimo successo, diventando un vero e proprio fenomeno di costume.

D’altronde, non sono certo Sherlock Holmes… Del metodo razionale di indagine non capisco niente… Sono solo uno che cerca di capire gli altri, uomini o mostri che siano… (Dylan Dog)

primo numero dylan dog

Ambientazione dei fumetti di Dylan Dog

La città scelta per l’ambientazione delle storie dell’indagatore dell’incubo inizialmente era New York. Viene poi preferita Londra, e la scelta non potrebbe essere più azzeccata. Si tratta di una Londra immaginaria ma che mantiene intatto il suo fascino gotico, il suo mistero, la sua pelle così ostentatamente old-fashioned. La stessa città dell’indagatore più famoso di tutti i tempi, Sherlock Holmes, che fa da ispirazione per il protagonista.

Dylan abita in un appartamento al numero 7 di Craven Road, insieme all’inseparabile assistente Groucho. Sebbene a Londra vi siano molti luoghi della città dedicati a William Craven, nobile politico inglese, la scelta della strada è in realtà un omaggio a Wes Craven, regista di film horror di culto. (“Le colline hanno gli occhi”, “Nightmare”, “Scream”). Le vicende si svolgono quasi sempre all’interno della città, talvolta in zone poco fuori, ma sempre in Inghilterra.

Una curiosità: volete sapere cosa c’è realmente al numero 7 di Craven Road a Londra? Ebbene, recandoci a Londra a questo indirizzo troveremo il Cafè Dylan Dog, un locale a tema che i fan sicuramente apprezzeranno.

craven road 7

I personaggi di Dylan Dog

Intorno al nostro “Old Boy” gira un entourage di personaggi iconici mirabilmente tratteggiati, spesso ispirati a persone realmente esistite.

  • Groucho. L’inseparabile assistente di Dylan. É il sosia di Groucho Marx, strampalato e prodigo di discutibili freddure, è la spalla comica dell’indagatore dell’incubo.

groucho

  • Ispettore Bloch. L’Ispettore capo di Scotland Yard per ben 338 numeri, dopo i quali finalmente raggiunge la pensione che ha temuto di perdere in ogni storia precedente. Il suo aspetto è modellato su quello dell’attore Robert Morley, Il suo nome di battesimo rimane sconosciuto fino all’albo 340, dove lui stesso rivela di chiamarsi “Sherlock Holmes Bloch”. Rappresenta una specie di figura paterna per Dylan, che spesso si rivolge a lui per chiedere aiuto in casi particolarmente complicati. Anche Bloch ha una sua spalla comica: si tratta dell’agente Jenkins, continuamente minacciato dal suo capo di essere sbattuto a dirigere il traffico.

ispettore bloch

  • Morgana. Compare per le prima volta nell’albo 25, e si scoprirà in seguito essere la madre di Dylan Dog.
  • Xabaras. Il padre di Dylan Dog, o più precisamente la parte cattiva del padre. É il suo principale antagonista. Uno scienziato pazzo, di indole malvagia ed ambiziosa, che dedica la sua vita alla ricerca del siero per la vita eterna. Compare già nel primo numero “La notte dei morti viventi.” 

Invecchiare…non avrei mai detto che sarebbe capitato a me. E invece è successo. Ti sei mai chiesto perché nella vita abbiamo la sensazione che il tempo passi sempre più in fretta? Non è una sensazione… è la verità! Percepiamo il tempo rispetto a quello con cui possiamo paragonarlo. Quando hai quattro settimane di vita, una settimana è un quarto della tua esistenza… Se hai dodici mesi, una settimana diventa un cinquantesimo della tua vita. Più viviamo, più un anno diventa piccolo… e quindi breve. Dopo i trenta, ogni anno costituirà meno del tre per cento della nostra vita. Il tempo che passa non è solo un incubo… è anche scienza. Riguarda sia te che me. (Xabaras)

Dylan dog genitori

Personaggi secondari

Nelle sue indagini sul mondo dell’occulto e del sovrannaturale, Dylan deve spesso ricorrere all’aiuto di “professionisti” di questi settori. Così capita di incontrare più volte tipi bislacchi come…

  • Hamlin. Proprietario del negozio Safarà, bazar pieno di bizzarri oggetti dai poteri magici che il più delle volte portano guai. La particolarità del negozio è che scompare per riapparire poi in altri punti di Londra. É proprio qui che Dylan Dog trova il suo modellino di galeone che non finisce mai di costruire.
  • Lord H. G. Wells. Personaggio ispirato allo scrittore di fantascienza Herbert George Wells (“La guerra dei mondi”), è uno scienziato dandy, che si esprime in un linguaggio antiquato. Il suo interesse per la cultura e la ricerca si estende praticamente a tutti i campi, compreso il paranormale, ed è la persona di riferimento di Dylan quando gli occorre questo tipo di conoscenza.
  • Maria Trelkovski. Anziana medium, il cui personaggio è chiaramente ispirato a Helena Blavatsky. Anche lei viene consultata dall’indagatore in alcune particolari circostanze.

lord wells

Influenze culturali ed ispirazioni

Più di qualsiasi altro fumetto, Dylan Dog raccoglie una quantità enorme di citazioni e riferimenti dal mondo del cinema, della letteratura, della musica e dell’arte. Non è strano d’altra parte, visto che Tiziano Sclavi è un uomo di grande cultura e dai molteplici interessi. Non solo tutte le suggestioni e gli incubi di Sclavi vengono canalizzati tra le pagine, ma anche una quantità di riferimenti degli ambiti culturali da lui amati.

Sicuramente molto si attinge al mondo del cinema horror (ma non solo) : basti pensare al primo numero di Dylan Dog, chiaramente ispirato a “Zombie” di Romero. Ma vedremo rimandi ad una gran quantità di film cult più o meno recenti, tra cui La Mummia, Poltergeist, La bambola assassina, Il settimo sigillo, Shining, Nightmare, Blob, Psycho, L’esorcista, Il silenzio degli innocenti, Christine la macchina infernale, The  elephant man, Il sesto senso e moltissimi altri.

Ci sono poi le musiche che vediamo spesso aleggiare intorno ai personaggi, riuscendo a tessere una vera e propria colonna sonora tra le vignette, che ci trasporta nel mood della situazione. Tra i riferimenti, di indiscutibile gusto musicale, troviamo i Metallica, i Sex Pistols, De Andrè, De Gregori, Louis Armstrong, gli Iron Maiden e persino Beethoven.

dylan dog musica

Fumetti di Dylan Dog: le ristampe

La tiratura iniziale di Dylan Dog è di 80.000 copie. Dopo pochi anni sale a 100.000, per poi aumentare ancora a 185.000, fino a punte di 250.000 copie. Questo, se da un lato rispecchia l’incredibile successo della testata, significa anche che i moltissimi nuovi lettori volevano leggere i numeri arretrati, ormai ampiamente esauriti.

Si rende quindi necessaria una prima ristampa, che parte nel luglio 1990, a cadenza quindicinale. Diventa mensile a partire dal luglio dell’anno successivo, quando prende il via in contemporanea la seconda ristampa. Nel 1996 comincia invece una terza ristampa: Dylan Dog collezione Book, in versione rilegata.

dylan dog ristampa

Tutte e tre queste ristampe sono state terminate. La prima nel 2017 con il numero 330. Nello stesso anno si conclude anche la collezione Book con il numero 250, mentre la seconda ristampa era già stata soppressa nel 2006, e sostituita da Dylan Dog Grande Ristampa.

A differenza di titoli come Tex, le ristampe di Dylan Dog sono facilmente identificabili rispetto agli albi inediti, perché riportano la dicitura “ristampa” o “seconda ristampa” chiaramente indicata sull’angolo superiore destro della copertina.

Oltre che dalla Bonelli, le storie di Dylan Dog sono state spesso riproposte da molte altre case editrici, nel corso di varie iniziative editoriali.

Dylan Dog fumetti: edizioni estere

Dylan Dog è stato pubblicato in molti altri Paesi, anche se spesso solo per pochissimi numeri.

Albi dell’indagatore dell’incubo sono stati pubblicati, spesso non in ordine cronologico, in Francia, Germania, Spagna, Grecia, Iugoslavia, Turchia, Svezia, Norvegia, Polonia, Russia, Serbia, Repubblica Ceca, Usa, Argentina e Brasile. Date le tirature limitate e lo scarso numero di pubblicazioni, si tratta in genere di albi di difficile reperibilità. 

Le copertine

Le copertine dei primi 41 numeri sono disegnate da Claudio Villa, copertinista storico di casa Bonelli. Dal 42 in poi lascia il posto ad Angelo Stano, che le porterà avanti fino al numero 361, e realizza anche la maggior parte delle copertine di tutte le altre pubblicazioni di Dylan Dog. Il numero 362 non ha un disegnatore, e la copertina esce totalmente bianca. Dal 363 in poi subentra Gigi Cavenago, che disegna quasi tutte le copertine fino al settembre del 2021. Da questo numero in poi infatti i nuovi copertinisti sono i fratelli Raul e Gianluca Cestaro.

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Alcune delle copertine di Dylan Dog sono diventate in qualche modo “storiche”, e nel 2017 quelle dei primi trent’anni di pubblicazione sono state raccolte in un libro edito da Bonelli. Si tratta di “Dylan Dog, trent’anni in copertina”, nel quale tra 380 pagine possiamo scorrere quella che è stata la storia del fumetto, e in qualche modo anche del costume italiano.

copertine dylan dog

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