Gli anni 90 sono impressi nella memoria di molti di noi. L’ultimo decennio del millennio, gli ultimi anni prima della rivoluzione internet e l’eco di spensieratezza proveniente dagli anni 80 che risuona nelle orecchie. L’infanzia scorre semplice e serena, la scuola, il pomeriggio c’è Bim Bum Bam, poi i compiti ma a volte una partita a pallone in cortile. Non mancano i videogiochi, Nintendo e Sega Master system o Mega Drive e le merende con il latte e Nesquik o il cacao Sprint. In edicola, ogni mercoledì, esce Topolino, appuntamento imperdibile per i più piccoli e per i grandi, che con la scusa di comprarlo ai più piccoli possono leggerlo. Il primo numero del decennio è il 1779, l’ultimo il 2300. Gli anni 90 sugellano la fine di un secolo di successi per il settimanale Mondadori e ci lasciano in eredità tante storie divertentissime che ancora oggi rileggiamo con piacere.
Fumetti di Topolino negli anni 90: storie e tematiche
Di questo decennio rimangono impresse alcune saghe.
– A partire dal 1993, sul numero 1982, Rudy Salvagnini inaugura il ciclo de “I mercoledì di Pippo”.
Pippo si reinventa scrittore di romanzi, mentre Topolino, suo malgrado, è costretto ad ascoltare le sue storie dalla sua vivavoce. La serie travalica il decennio, venendo ripresa anche in anni recenti.
Ogni storia ha per protagonista un “Pippo” che indossa gli abiti dell’eroe audace e intelligente e un Topolino pavido e imbranato. Inutile sottolinearlo, la logica degli eventi rispecchia la demenziale prospettiva di Pippo.
– Nel 1994 lo sceneggiatore Giorgio Pezzin inventa e da avvio alla saga “C’era una volta…in America” che vede gli avi dei nostri eroi invischiati in avventure ambientate ai tempi del vecchio west o del colonialismo. I protagonisti hanno nomi come Oliver Pipp, Pecos Pipp, Gambwood, Minou etc. Non mancano neppure incontri casuali con personaggi realmente esistiti della storia d’America, come Benjamin Franklin, George Washington o Davy Crockett.
– La macchina del tempo, Zapotec e Marlin. I personaggi di Marlin e Zapotec erano già apparsi negli anni 80, per merito di Bruno Concina e Massimo De Vita. Anche le storie con i viaggi nel tempo appartengono agli anni 80, ma negli anni 90 questo filone narrativo continua ad essere molto amato dai lettori e i due scienziati spediscono Topolino e Pippo alla scoperta di misteri sempre più appassionanti, che quasi sempre prendono spunto dai grandi misteri reali del nostro passato.
– Lo sceneggiatore Bruno Concina è l’ideatore delle storie a bivi. Appaiono per la prima volta nel 1985, ma è negli anni 90 che Concina da il meglio di se. Si tratta di avventure nelle quali il lettore si trova davanti ad alcune scelte: deve decidere lui stesso il proseguo della storia, fra due possibili alternative. Negli anni 2000 le storie a bivi compariranno ancora sul settimanale ma l’autore non sarà più Concina che ci ha lasciati nel 2010.
– Silvia Ziche è l’autrice e la disegnatrice di due grandi saghe: Il papero del mistero (o Papernovela) e Topokolossal. Entrambe sono strutturate ad episodi o “puntate” molto brevi. Il papero del mistero, articolato in 24 episodi, è la storia a puntate più lunga uscita sul libretto nel 1996, dal numero 2115 fino al 2138. Il Topokolossal è una parodia di guerre stellari. Cavalcando il successo della Papernovela, Silvia Ziche lo propose l’anno successivo fra i numeri 2171 e 2186.
Topolino e il ritorno alle atmosfere noir negli anni 90
Il Topolino noir, quello più cupo e da brivido è senz’altro quello sviluppato dalla coppia Gottfredson – Walsh negli Stati Uniti, pubblicato sulle strisce giornaliere dei quotidiani. Anche la coppia Martina – Scarpa ha realizzato negli anni 50 e 60 storie leggendarie come Topolino e il doppio segreto di Macchia nera. Senza impazzire in inutili confronti, le storie noir italiane di Guido Martina e Romano Scarpa hanno riscosso enorme successo anche negli Stati Uniti e sono delle pietre miliari nella storia del giornalino. Ai giorni nostri il settimanale sembra prediligere tematiche più “leggere”, specifiche per un pubblico di bambini: cieli limpidi, giornate di sole, poche nuvole, i cattivi ci sono sempre ma un po’ imbranati, non è previso che siano eccessivamente spaventosi. Nel decennio ’90 assaporiamo un ritorno alle nebbie del passato e a quelle atmosfere nere che rendevano Topolino qualcosa più di un fumetto. Disney Italia concede maggiore libertà ai suoi artisti in risposta a quelle che sono, evidentemente, le richieste del pubblico di quel decennio. Nascono così gli indimenticabili gialli ambientati a Topolinia.
Alcuni fra i maestri del genere sono purtroppo scomparsi dalle pagine del settimanale. Diego Fasano ad esempio, proprio negli anni 90, sceneggiò storie noir memorabili come Gambadilegno e l’ultima spiaggia o Topolino e l’arrivo inatteso. Uno degli autori simbolo del decennio ’90 è Silvano Mezzavilla, che in coppia con Giorgio Cavazzano ci ha regalato alcune fra le storie a tinte nere più belle degli ultimi anni. Topolino e il mistero della voce spezzata, Basettoni e il grande caldo, Topolino e l’enigma del faro, sono alcuni titoli che un vero appassionato deve per forza leggere. Pur trattandosi di storie a fumetti per un settimanale pensato per i più piccoli, le atmosfere attingono dalle pagine di libri dei maestri del noir come Raymond Chandler e non hanno i classici elementi comici che ritroviamo più o meno in tutte le altre storie. I disegni sono più cupi, in primo piano c’è la pioggia battente magistralmente tratteggiata da Cavazzano, la narrazione è strutturata in un crescendo di tensione che sfocia in un finale spiazzante e non sempre lieto.
Atmosfere cupe e misteriose le ritroviamo anche fra le pagine sceneggiate da Claudia Salvatori: non è un caso se oggi è un’ affermata scrittrice di Thriller e gialli per adulti. Fra le storie noir che ho maggiormente apprezzato di questa autrice segnalo: Topolino e la scomparsa di Tip, Topolino e il leggendario Rattinger, Topolino e il mistero di Puerto Topo, Topolino e il mostro di Micetown.
Ma negli anni 90 c’è un autore che emerge e inizia a distinguersi con i suoi gialli: Tito Faraci. Alcune fra le sue sceneggiature più celebri hanno per protagonista Manetta, braccio destro del commissario Basettoni: la lunga notte del commissario Manetta, l’ispettore Manetta sul filo del rasoio. Faraci a differenza di altri colleghi collabora ancora con Disney e dal 1999 anche con Bonelli, essendo uno degli sceneggiatori di Dylan Dog.
Le 10 storie più belle di Topolino negli anni 90
– Ciao Minnotchka. Il grande Romano Scarpa realizza una parodia in quattro episodi del film Ninotchka. La storia ha per protagonisti Topolino, Minnie, Pippo, la regina Zenobia, Minnotchka e Topovich. Suscitò grande scandalo ai tempi della sua pubblicazione perché ritenuta politicamente schierata, accusa che Scarpa rigettò (si era soltanto ispirato al film).
– Topolino e l’artista vagabondo. buoni sentimenti e mistero in questa storia sceneggiata da Carlo Panaro e disegnata da Romano Scarpa. Topolino da fiducia a un prestigiatore senza tetto di nome Barnaba, ospitandolo in casa propria e instaurando con lui un bel legame di amicizia. Scopre amaramente che Barnaba è un ladro e l’ha derubato di nascosto. Ma è davvero andata così o qualcuno vuole incastrarlo?
– Topolino presenta: la strada. In questa storia apparsa sul libretto 1866 del 1991, Massimo Marconi e Giorgio Cavazzano rendono omaggio a Federico Fellini. La narrazione inizia con un sogno reale del regista emiliano, che viene proiettato nel mondo onirico Di Topolinia.
– Topolino e il ritorno della spia poeta. Il personaggio della spia poeta è un’invenzione di Floyd Gottfredson e Bill Walsh, del 1948. Questi è un villain che parla sempre in rima e viene sconfitto nella stessa storia in cui esordisce, per poi essere riproposto nel 1994 in Italia su Topolino 2031 da Carlo Goresi e Sergio Asteriti, questa volta in versione redenta.
– Sui numeri 1834 e 1835 esce, suddivisa in due parti, il cupo Topolino e il mistero della voce spezzata. Ne abbiamo già accennato nel paragrafo relativo ai noir, ma trattandosi di uno dei più bei gialli mai apparsi sul settimanale era doveroso inserirla anche qui. Non aspettatevi le atmosfere leggiadre e divertenti tipiche del fumetto Disney.
– Topolino e lo strappo cronospaziale, realizzata da Alessandro Sisti e Massimo De Vita, è apparsa sul libretto numero 1959. In questa storia si parla addirittura di teoria della relatività: il nostro amato topo viene infatti rapito dagli alieni per sbaglio. I due extraterrestri si rendono conto dell’errore e dopo pochi minuti lo riportano sulla Terra. Solo allora si accorge che il mondo è drammaticamente cambiato, ritrova i suoi amici invecchiati che lo credevano morto: a causa della teoria della relatività non sono passati dieci minuti ma tanti anni.
– Paperino e l’autocontrollo massacrante. In questa che è considerata in assoluto una delle storie più divertenti degli anni 90, il miliardario Taddeus rende la vita difficilissima a Paperino, con il suo insopportabile verso: “KTANNN”. Testo e disegni sono di Enrico Faccini, la storia è pubblicata sul numero 2153.
– Reginella e la minaccia terrestre. Le storie con Reginella, la piccola e dolce aliena innamorata di Paperino (da cui è ricambiata) sono pregne di sentimenti ed emozioni ben più mature di quelle che siamo abituati a leggere sul giornalino. L’amore è un sentimento doloroso, vissuto intensamente, a differenza di ciò che siamo abituati a vedere nella relazione (sostanzialmente amicale) fra Paperino e Paperina. In questo quarto capitolo della saga Rodolfo Cimino porta il nostro eroe alla salvezza del pianeta di Reginella, sostenuto da un atipico Zio Paperone, qui stranamente empatico e generoso con il nipote.
– Indiana Pipps e la grotta degli specchi. Scritta da Bruno Sarda, questa storia ha chiare reminiscenze di letteratura anglosassone. Lo scrittore Robert Stevenson ha infatti affrontato l’argomento della doppia personalità, una buona e l’altra malvagia, nel celebre “Lo strano caso del Dottor Jekyll e Mister Hyde”. Farlo in un fumetto è stata però una scommessa interessante (vinta). In questa avventura apparsa sul numero 2065 i nostri eroi entrano in una grotta le cui pareti sono fatte da specchi. I loro doppi malvagi si impadroniscono dei rispettivi corpi e ne prendono il posto, imprigionando Indiana e Topolino dietro lo specchio.
– Paperino e il ritorno di Rebo. A distanza di 35 anni dall’uscita de “Paperino e il razzo interplanetario”, riappare sulle pagine di un fumetto Disney il temibile dittatore di Saturno Rebo. Anche questa volta Paperino e Zio Paperone devono sventare la minaccia saturniana e schierarsi dalla parte dei pacifici gioviali. L’epopea è opera di Luciano Bottaro, che pubblica questo secondo capitolo sul numero 2049.
Topolino negli anni 90, gli Autori
Se oggi consideriamo gli anni 90 un decennio florido per il settimanale, il merito va ovviamente agli autori. Gli artisti della vecchia guardia come Romano Scarpa, Rodolfo Cimino, Luciano Bottaro, Massimo De Vita, Sergio Asteriti, Carlo Chendi, Giulio Chierchini, Luciano Gatto, Giorgio Cavazzano, Giorgio Pezzin, Guido Scala, sono ancora attivi e pubblicano con discreta regolarità le loro storie. Nuove leve emergono e mettono in mostra il loro talento:Silvia Ziche, Tito Faraci, Fabio Celoni, Andrea Freccero, Claudio Sciarrone, Corrado Mastantuono, Bruno Enna, Rudy Salvagnini, Enrico Faccini, Silvano Mezzavilla. Tanti altri autori che negli anni precedenti erano rimasti un po’ nell’ombra, si affermano definitivamente.
Alcuni di questi erano incredibilmente prolifici, come nel caso di Carlo Panaro, Fabio Michelini e Nino Russo, i cui nomi (alla sceneggiatura) ritornano praticamente ogni settimana. Ovviamente con tante storie e gag da ideare non sempre questi autori riuscivano ad esprimersi al meglio della propria arte, ma hanno senz’altro lasciato la loro impronta sul fumetto di quegli anni.
Topolino anni 90: valore e numeri rari
I fumetti di Topolino degli anni 90 non hanno valore economico di rilievo e non ci sono pezzi considerati rari dai collezionisti. La tiratura del giornalino in quegli anni era veramente alta: quindi non è neanche consigliabile conservarli in attesa che diventino rari con il passare del tempo, poiché ci sono tante copie in circolazione e la richiesta è limitata.
Ci sono eccezioni?
A qualcuno potrebbe venire in mente Topolino 2000, un numero tondo del quale abbiamo già parlato. Sebbene si tratti di un traguardo importante per il libretto, fu stampato in così tante copie che oggi è comunissimo e quindi privo di valore.
Nessun numero di quegli anni ha quindi una valutazione che supera la decina di euro: le sole eccezioni sono le copie ancora in blister con il gadget all’interno, quindi mai aperte, e qualche variant.
I gadget di Topolino negli anni 90
Il decennio è stato ricchissimo di gadget. Molti di questi simpatici doni dovevano essere assemblati e le singole uscite erano diluite su più numeri. Per avere il gadget completo dovevamo quindi acquistare tutte le uscite della serie. Il famosissimo Topowalkie, ma anche il Topolympic, il topobinocolo, il topokit, sono alcuni esempi di gadget da costruire. Un articolo generico sui gadget del libretto è già stato pubblicato, ma ci siamo fermati agli anni 80. In questo caso prendiamo sotto esame i gadget anni 90. Tuttavia non li elencherò tutti, sarebbe dispersivo. Inoltre, in molti casi, si trattava di figurine, cartoline o inserti pubblicitari.
– Topotaps.
– Topowalkie.
– Topokit.
– Marsupio da polso.
– Le automobili dei personaggi.
– Le navicelle spaziali dei personaggi.
– gli aeroplani monoposto con i personaggi.
– Le barchette con i personaggi.
– Le moto con i personaggi.
– I topoquad
– I topociondoli.
– Toposecret.
– Topolympic.
– Paperkit.
– Topobinocolo.
– Topotaps.
– Orologio rocchetta di Paperino.
– Topoclick, la macchina fotografica con le orecchie da topo.
– Speciali Silvan.
– Speciali risate boom.
– Le casette dei personaggi.
– Topo Ok! (un astuccio portadocumenti).
– Radiolina tascabile Omnitel.
– Topojolly