A cavallo fra gli anni 70 e gli anni 80, un gruppo di artisti coraggiosi, eclettici e originali diede avvio a un periodo straordinariamente fertile per la satira italiana. Nacquero testate quali Cannibale, i quaderni del sale, Frigidaire e Il Male. Sono anni in cui la satira era spietata e sincera, libera da condizionamenti e indifferente alle reazioni di quei giganti che andava canzonando. Anni irripetibili in cui queste riviste erano una trasgressiva minoranza fuori dal coro e mai si sarebbero mischiate nel marasma del pensiero unico per il timore di conseguenze scagliate dai vertici dei palazzi.
In questo articolo proverò a ripercorrere la storia del giornale / rivista Il male, privilegiando, come sempre, gli aspetti relativi al collezionismo.
Il Male e il quaderno del sale: le origini nel 1977
Nel 1977 Pino Zac- pseudonimo di Giuseppe Zaccaria – inaugura la nuova serie de “il quaderno del sale”.
Il direttore è Vittorio Viterbo. In redazione Claudio Dragone, Enzo Fiorenza, Paolo Pescetti, Fabio Raffaelli, Cinzi Sartori. Collaborano, fra gli altri, Maurizio Bovarini, Dario Fo e Jacopo Fo, Vauro Senesi e Tommaso Senesi. La periodicità è a sabati alterni. Già dal secondo numero troviamo fra i collaboratori “Vincinino” che nel terzo numero diventa “Vincino”. Dietro il nome d’arte c’è il palermitano Vincenzo Gallo, sicuramente noto ai nostalgici di quegli anni: proprio Vincino e Pino Zac, ambedue siculi, insieme ad altri artisti fra cui Vincenzo Sparagna, inaugurano il Male nel febbraio 1978. In copertina campeggia un’illustrazione firmata da Zac (una pentola bolle e a ornarla c’è la caricatura di Andreotti, all’epoca presidente del consiglio dei ministri).
Fra i nomi di peso nel novero degli autori, anche quello di Oliviero Beha.
A differenza di altre riviste satiriche come Cannibale edito da “Primo Carnera”, Il Male non solo si avvale di pregevoli illustrazioni per conquistare l’interesse del pubblico, ma offre articolati contenuti testuali.
La particolarità infatti è che questo prodotto editoriale è identico nel formato ad un giornale classico.
Il Male, tematiche e caratteristiche
Fin da subito appare evidente che gli artisti dietro la testata intendono dare un’immagine quanto più realistica e veritiera alla loro creazione. Il formato giornale inculca nel lettore un’idea di autorevolezza, richiama l’austerità de “Il giorno” o “il Corriere della sera”. In realtà le notizie e gli scoop lanciati sulle pagine del male sono quasi sempre delle panzane assurde, trattate alla stregua di fatti reali.
Peculiarità del giornale è quella di essere contro tutti e in pace con nessuno. I fatti sono affrontati in maniera politicamente scorretta, talvolta conditi da bestemmie e spietato sarcasmo. Bersaglio di Pino Zac e degli altri irriverenti artisti del Male sono i politici – tutti, di qualsiasi schieramento – il clero e in particolare il Papa (Il polacco Karol Wojtyla, eletto Papa nel 78, è praticamente un ospite fisso) e i temi caldi dell’epoca tanto in voga nella società. Ma non vengono risparmiati neppure eroi, polizia, carabinieri e personaggi che oggi definiremmo intoccabili, a testimonianza che chi scriveva non era in cerca di facili consensi.
Particolare eco mediatica ebbe nel 1979 la falsa notizia dell’arresto di Ugo Tognazzi.
Nel numero 17 del secondo anno del giornale compare uno scoop sul celebre attore: la primula rossa delle brigate rosse è lui, ed è stata arrestata. Il Male lo immortala in manette, fermato dalla polizia. Si è trattata in realtà di una clamorosa messinscena che ha visto protagonista e complice Tognazzi stesso. Poliziotti e altri individui fotografati erano tutte comparse facenti parte della redazione. Il popolo italiano dette credito alla notizia e ne rimase scandalizzato. Proprio questo numero, oggi fra i collezionisti, ha quindi un fascino molto particolare.
Il Male e i suoi autori
Numerosi autori hanno contribuito alla crescita del giornale, dalle origini fino alla chiusura.
Lo zoccolo duro era composto dagli stessi artisti che di li a poco sarebbero divenuti celebri su Frigidaire. Oltre ai nomi che abbiamo già menzionato (Sparagna, Zac, Vincino) troviamo quindi un giovanissimo Andrea Pazienza (la vignetta in alto è del “Paz”) e Stefano Tamburini, altro genio “maledetto” del fumetto prematuramente scomparso, che ha ideato il personaggio di Ranxerox. In rappresentanza di quello che costituirà il nucleo storico di Frigidaire troviamo anche Tanino Liberatore, Massimo Mattioli e Filippo Scozzari.
Il Male, copertine e numeri più irriverenti
Oltre al celebre finto scoop di Tognazzi, ricordiamo qui altre copertine (o quarte di copertina) emblematiche di un tempo in cui chi faceva satira alla paura ci sputava in faccia.
– La copertina del numero 25 del 1978 è di Perini e ha come soggetto Aldo Moro.
– Nel 3 del 1979 viene annunciata la morte di Carol Wojtila.
– Nel 5 del 1979 non vengono risparmiati neppure i bambini.
– Nella quarta di copertina del numero 36 dello stesso anno la vignetta ironizza su una tematica quanto mai delicata: la violenza sulle donne.
– Geniale copertina sul fenomeno dell’inflazione.
– Nel numero 5 del 1981, in copertina Mike Bongiorno si autoproclama donna televisiva di facili costumi.
– nel numero 24 del 1981 ci si intrufola nella vita intima di del principe Carlo (Re con qualche anno di anticipo) e di Diana.
– Nel numero 29 del 1981 si parla di Pertini.
Il Male, storia editoriale
Il primo numero vede la luce nel febbraio del 1978, costa 500 lire e ha un formato ridotto rispetto ai successivi: 30 x 20. All’interno compare anche un articolo di Oliviero Beha dal titolo “uno slalom di miliardi, sci da scià”, con illustrazioni di Walter Zarrolli. La periodicità è quattordicinale. A partire dal numero 9 di giugno diventa settimanale.
Il numero 42 del 1980 è il primo e unico numero in formato albo tascabile. Dal 43 del 1980 fino al 4 del febbraio 1981 gli albi sono tutti in formato rivista e non giornale. Su quell’ultimo numero della sequenza però viene anche annunciata la fine del Male.
Tuttavia il 23 febbraio dello stesso anno esce il numero 1 de “Il Male nuova serie” e il formato ridiventa giornale. Purtroppo però ancora per poco. La rivista tira avanti fino alla fine del 1981, poi nel 1982, al suo quinto anno, dopo soli 9 numeri chiude i battenti (sulle ultime testate campeggia il titolo “Il Male numero”).
Nel corso degli anni vi furono alcuni tentativi, non troppo fortunati, di farla rinascere. Il primo, nel 1995, fallì dopo pochi mesi. A partire dal 2011 la scissione fra Vauro/Vincino e Sparagna, per motivi non chiari a chi scrive, portò alla nascita di due nuove testate (con diffusione anche online).
Rivista Il Male: valutazione, numeri rari e inserti
L’importanza storica di questo giornale è indiscutibile. Tuttavia il fatto che non sia la “classica” pubblicazione a fumetti la rende, fra i collezionisti del genere, poco collezionabile. La tiratura non era nemmeno bassissima se consideriamo che era una testata indipendente, pertanto sul mercato dell’usato è possibile acquistare gran parte dei numeri a pochi euro ciascuno.
Sul sito “Frigidaire” esiste – o esisteva fino a poco tempo fa – la possibilità di comprare i vecchi numeri degli anni 80. Ignoro se ciò sia ancora possibile e ignoro quanti di questi numeri siano ancora in archivio.
Il numero “chiave”, se così possiamo definirlo, è quello dell’arresto di Tognazzi, il 17 del 1979. Su internet compare a cifre assurde, ma non mi risulta sia mai stato venduto. L’annata completa 1979, comprendente quindi anche il 17, è stata venduta recentemente a un quarto del prezzo proposto per il solo 17 da alcuni venditori: misteri del web.
Gli inserti sono più rari. Molto spesso si trattava di copie facete di giornali nazionali ed esteri, venduti in allegato con il settimanale.