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10 vecchi fumetti italiani che nessuno (o quasi) ricorda più

11 Gennaio 2025

Sentiamo parlare spesso di crisi del fumetto italiano, ci dicono che le nuove generazioni, cresciute fra intrattenimenti tecnologici e moderni passatempi, non si interessano più alla nona arte. Che l’attesa dell’ultima puntata della serie TV preferita ha sostituito quella per l’uscita del nuovo numero in edicola. Questo è vero in parte, ma il decadimento culturale riguarda un certo genere di fumetto, e sarebbe falso affermare che non si legge più nulla: Manga, supereroi, alcuni autori italiani, perfino Dylan Dog, continuano a vendere discretamente bene.
A voler vedere il bicchiere mezzo pieno, Tex, Zagor, Alan Ford, Diabolik escono ancora in edicola, e Panini Comics intasa di variant di Topolino (con storie italiane) i banchi delle Fiere del fumetto. Si, esistono ancora pure quelle, anche se un po’ diverse da come le ricorda un frequentare abituale di fiere del comics negli anni 80.


Ad ogni modo, fra fumetti in crisi e testate che hanno chiuso ma ricordate con nostalgia, tocca prendere atto che ci sono anche tanti personaggi completamente spariti dalla memoria delle persone. Ma non da oggi. Già venti anni fa, quando conversando con altri appassionati nominavi certi titoli, calava il sipario dell’imbarazzo, il desiderio di cambiare prontamente discorso per non fare brutta figura, perché erano in pochi a sapere cosa aggiungere per far marciare la conversazione.
Ho raccolto in questo articolo dieci titoli di vecchi fumetti italiani finiti nell’oblio, per i quali l’espressione “invecchiati male” non rispecchia la realtà, e per cui sarebbe più consono – tristemente – scrivere:” morti male”.

Gli albi di Panterino, ed. Taurinia

albi di Panterino, fumetto
Di questa serie, che ha per protagonista una sorta di antenato dell’ Uomo Tigre, uscirono 81 numeri fra il 1938 e il 1940. Nel 1941 esce una nuova serie, ma il protagonista non è più Panterino. La casa editrice è Taurinia.
Il co-protagonista degli albi è Coccodrilletto, un altro animale antropomorfo che insieme a Panterino affronta emozionanti avventure in giro per il mondo (in alcuni casi anche fuori dal mondo, addirittura contro i marziani).

Primarosa, il giornalino delle bambine (SAEV)

primarosa giornale
La casa editrice SAEV fu molto attiva nel mondo del fumetti negli anni 30, basti pensare al giornale di Jumbo che è ancora collezionato per una serie di primati (veri o presunti). Fra le varie pubblicazioni, oggi dimenticate, ebbe anche il merito di dedicare una testata alle bambine. Primarosa, questo il nome, nacque nel giugno del 1933 e terminò la sua esistenza nel settembre 1937. Fu un settimanale che come tanti altri dell’epoca pubblicava contenuti antologici di altri autori, italiani e internazionali.

La Tradotta, giornale settimanale della III armata

la tradotta, giornale settimanale della III armata
Il fumetto non fu soltanto un intrattenimento per i più piccoli, ma anche un modo per svagarsi in contesti molto difficili come quello bellico. Fra il 1915 e il 1919 venne pubblicato “La Tradotta”, un settimanale illustrato distribuito gratuitamente alle truppe armate impegnate al fronte. Tre case editrici si alternarono: Mondadori, ufficio delle forze armate, Bestetti & Tumminelli.
Oggi il giornale è praticamente sparito dalla memoria di tutti, fatta eccezioni per alcuni numeri ancora ricercati per via delle illustrazioni di Antonio Rubino.

Il giornale di Fortunello, Nerbini

il giornale di fortunello nerbini
Il nome dell’editore Nerbini è rimasto nella storia del fumetto per avere pubblicato, primo in Italia, un giornale interamente dedicato a Topolino.
Minor gloria ebbe questo Fortunello, pubblicato fra il 1920 e il 1927. Fortunello è il nome italianizzato di Happy Hooligan, personaggio inventato da Frederick Burr Opper. Fortunello, disegnato da Giove Toppi, appare in copertina e da il nome alla testa ma non è il protagonista delle storie. Escono in totale 43 numeri. Praticamente tutta l’opera è racchiusa fra il febbraio 1920 e il marzo 1922. Nel 1927 esce solamente il numero 1.

Pisellino, Editore Nerbini

pisellino fumetto giornale di topolino
A Pisellino abbiamo dedicato un intero articolo, tuttavia merita anche di stare in questa lista perché sono veramente in pochi quelli che ancora lo ricordano. E ancor meno sono quelli che lo collezionano. L’autore è Buriko (nome d’arte di Antonio Burattini), che lo fa esordire sul numero 2 di Topolino Giornale nel 1933. Si conquista poi una testata tutta sua “Il giornale di Pisellino”, interrotta poco prima della guerra.

l’uomo ombra, Audace

L'uomo ombra galep
Serie di quattro raccoltine che, insolitamente, uscì esclusivamente in questo formato e mai in striscia. Era infatti prevista la consueta pubblicazione in formato striscia, ma la casa editrice Audace (oggi Bonelli) saltò questo passaggio.
L’anno è il 1949, i testi sono di Lino Jeva. La raccoltina numero tre è particolarmente rara e richiesta. L’intera serie ha un suo discreto valore di mercato perché i disegni sono di Galep, disegnatore di Tex.

Gim Toro, editore Cremona Nuova

gim toro
Fino ad ora ho elencato titoli dimenticati e forse poco conosciuti. La presenza di Gim Toro in questa lista rappresenta quindi una piccola eccezione, perché fra i cultori e chi è cresciuto negli anni 40 – 50 è un nome abbastanza noto. I nostri padri o i nostri nonni amavano Gim Toro. Tutti in quegli anni amavano Gim Toro, solo un pazzo vi avrebbe detto “a me non piace Gim Toro”. Perché allora sta qui? Perché questo fumetto, che ha goduto di una popolarità straordinaria, oggi è come se fosse argomento proibito fra chiunque abbia meno di 70 anni. L’avventuriero di Lavezzolo e Dall’Acqua, dai tratti somatici che rievocano l’attore Tyrone Power, fra il 1946 e il 1959 visse la sua età dell’oro. Negli anni 70 le ristampe della Ega e negli anni 90 quelle della Dardo ne riportarono in auge i fasti, o ci provarono, ma oggi provate a chiedere a un giovane se anche lui ama Gim Toro.

Il giornalino della Domenica (Bemporad e figli)

il giornalino della domenica
Giornale illustrato uscito fra il 1906 e il 1927 che raccoglieva le firme di alcuni fra i protagonisti dell’illustrazione di quegli anni. Citiamo: Rubino, Mussino, Pinochi, Gamba, Scarpelli, Viani. Direttori furono Bertelli (Vamba) e Fanciulli (Maestro Sapone). Nel 1925, Bertelli cedette i diritti all’editore Arnoldo Mondadori che lo ampliò accorpando un’altra storica testata anteguerra, il Girotondo.

Il Cartoccino dei Piccoli, editore Cartoccino

Il cartoccino dei piccoli
Simpatica raccolta di riviste illustrate per i più piccini, edita fra il 1929 e il 1936. La sua particolarità era quella di contenere al suo interno molti giochi da ritagliare e disegnare, che costituivano un piacevole intrattenimento per i bambini dell’epoca. Anche se oggi la ricordano in pochi, questa testata ha ospitato fra le sue pagine disegnatori come Antonio Rubino e Attilio Mussino e sceneggiatori quali Trilussa ed Elsa Morante.

Albogiornale Dick Fulmine, casa editrice Vittoria

albogiornale dick fulmine
Usciti fra il 1939 e il 1943, questi albi sono il proseguimento della collana Albi dell’Audacia. La numerazione comincia dal 36 e termina con il 206. Leader indiscusso della pubblicazione, che è incentrata quasi interamente su di lui, è Dick Fulmine di Carlo Cossio. Questo eroe italo-americano dalla mascella pronunciata, un ibrido fra Primo Carnera e il Duce, era una sorta di modello per tutti i ragazzini dell’epoca, forte, coraggioso, virile e combatteva il male. Il male era incarnato prevalentemente da ebrei, extracomunitari, sudamericani e in generale tutte le minoranze che in quegli anni non erano troppo gradite in Italia.
Intorno alla metà degli anni 50 il personaggio venne abbandonato e riproposto solamente nelle ristampe anastatiche per i collezionisti.

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