Paperopoli o Topolinia, Paperino o Topolino, quante volte vi è stato chiesto di esprimere una preferenza? E quante volte, nonostante Topolino sia l’incarnazione stessa dell’azienda Disney (i loghi di parchi, cartoni, giochi, fumetti hanno le orecchie da topo, non il becco!) voi avete risposto, senza alcuna vergogna, Paperino?
Perché si, non cerchiamo di fare troppo i sofisticati, Topolino è bravo, intelligente e con i suoi modi di fare da primo della classe riesce sempre a sbrogliare le situazioni più complicate. Se vi sequestrassero e vi imprigionassero da qualche parte insieme ad un altro prigioniero, vorreste che questo fosse Topolino, non Paperino, perché in qualche modo riuscirebbe a tirarvi fuori. Ma che noia quando tutto va sempre bene, che vita soporifera senza disgrazie! E quindi, come me, voi volete bene a Paperino. E gliene volete perché è un simpatico pennuto scalognato, avvilito, nel quale tutti ci siamo rispecchiati almeno una volta nella vita.
Conoscete già tutti il fumetto Topolino. Prima di essere un libretto, è stato un giornale, ma il titolo della testata non è mai cambiato. Forse non tutti sanno però che anche Paperino aveva una sua testata, lanciata nel 1937 da Mondadori, e che per un breve lasso di tempo è uscita in edicola in contemporanea con Topolino. Si chiamava Paperino e altre avventure, meglio conosciuta come Paperino giornale. In questo articolo racconterò la sua storia e darò qualche indicazione a chi colleziona, sul valore e sui numeri chiave.
Il giornale di Paperino, storia editoriale
Il primo, o comunque “il secondo per poco” (il primato è in condivisione con William Ward) ad intuire l’immenso potenziale di Donald Duck fu un italiano, Federico Pedrocchi, che ancor prima di Carl Barks sceneggiò la prima storia lunga con protagonista il papero: Paperino e il mistero di Marte.
Sua fu l’idea di realizzare un giornale dedicato a Paperino, che fosse un’alternativa più economica a Topolino giornale. L’idea della doppia testata piacque anche alla casa editrice Mondadori, che dal 1935 deteneva i diritti per la pubblicazione dei personaggi Disney in Italia. Così, sul numero 262 di TG compare la prima reclame di Paperino e altre avventure.
La serie, apre al pubblico con il numero 1 del 30 dicembre 1937 e chiude nel 1940 dopo 149 numeri. Il direttore, era Antonio Rubino, lo stesso di TG. I primi 71 numeri sono in formato più piccolo 20×29, dal 72 assumono le dimensioni del giornale 26,5×34,5.
Paperino e altre avventure: le storie inedite
L’idea iniziale era vincente e anche il personaggio come la storia confermerà aveva tutte le caratteristiche per far breccia nel cuore di grandi e piccini. Rimaneva ancora qualche dettaglio da limare: a quel tempo non c’erano tantissime storie su Paperino in America, le strisce di Al Taliaferro non erano sufficienti a riempire le pagine di un settimanale, quindi toccava inventarsele di sana pianta. A Pedrocchi la fantasia non mancava, aveva già lavorato per Lotario Vecchi (Jumbo) e Topolino giornale, fu lui stesso quindi a realizzare le prime storie lunghe e articolate con protagonista Paperino, disegnate da Enrico Pinochi.
Le storie inedite, pubblicate a puntate, apparivano in copertina. In totale furono cinque:
– Paolino Paperino e il mistero di Marte
– Paolino Paperino inviato speciale
– Paperino fra i pellirossa
– Paperino chiromante
– Paperino e il vaso cinese
Storie e altri autori di Paperino e altre avventure
Ma il giornale necessitava di altri contenuti, per cui Pedrocchi cominciò a produrre nuove avventure con nuovi protagonisti, avvalendosi della collaborazione di illustri disegnatori.
– Rino Albertarelli, autore dei disegni tratti dai libri di Salgari, fra cui Il corsaro nero.
– Walter Molino, disegnatore di Capitan L’audace e Kit Carson, oltre che di Luciano Serra Pilota (Quest’ultimo sceneggiato da Amedeo Martini).
– Pier Lorenzo De Vita, il Diamante azzurro.
– Edgardo Dell’Acqua, per Diavolo.
– Nino Pagot, Biancaneve, La mia avventura fra gli Arussi.
– Giovanni Scolari, Saturno contro la terra, Nelle viscere della terra.
– Giuseppe Cappadonia, disegnatore di Daniele Marchi.
– Kurt Caesar disegnò Aeroporto Z e poi sotto pseudonimo (Giacomo Avai) il ciclo di Will Sparrow e Dino e Dario. In questo caso anche Pedrocchi utilizzò uno pseudonimo (L. Cordero).
Quindi Pedrocchi scrisse la maggior parte delle storie, ma non fu l’unico sceneggiatore del settimanale:
Cesare Zavattini e Pier Lorenzo Di Vita scrissero e disegnarono La primula rossa del Risorgimento.
Lo stesso Zavattini, in coppia con il professore Guido Martina realizzò Zorro della Metropoli.
E poi, a completare ogni numero, c’erano le daily strips importate dagli Stati Uniti di Al Taliaferro e Carl Barks, le tavole di Cino e Franco (Lyman Young), Elio Fiamma (cioè Buck Rogers) e Braccio di Ferro di Segar.
Grande concorso filatelico Impero
In quegli anni le pubblicazioni Disney in Italia proponevano agli affezionati lettori la possibilità di vincere alcuni premi partecipando ad concorso filatelico.
Nella fascia di numeri che va dal 17 al 53 erano presenti queste figurine omaggio da ritagliare e inviare alla redazione del giornale. In cambio, la redazione inviava altre figurine che servivano a completare l’album “Etiopia”, allegato al Paperino giornale numero 16.
Le figurine omaggio raffiguravano personaggi Disney ma anche altri protagonisti delle storie pubblicate sul giornale.
Paperino giornale: valutazione, vendita e numeri rari
Secondo molti collezionisti è più raro trovare in vendita i numeri di Paperino giornale rispetto a quelli del Topolino. Ovviamente l’osservazione si riferisce ai numeri Mondadori, perché i Nerbini fanno storia a parte. Tuttavia – ma questo non è un dettaglio insignificante – la PG è una serie molto più breve, quindi il percorso che conduce al suo completamento è per forza di cose meno travagliato.
Inoltre non ha numeri chiave o numeri che sono spiccatamente più rari di altri. Sono di norma difficili da trovare in ottime condizioni il numero 1 e l’ultimo, il 149. Il 72, il primo dei numeri nel formato grande, è un po’ rognoso, ma nulla per cui valga la pena svenarsi al momento dell’acquisto.
Accertatevi invece che siano presenti le figurine omaggio del concorso: Mondadori invitava i lettori a ritagliarle, pertanto la fascia fra il 17 e il 53 potrebbe in alcuni casi essere deturpata.
Quanto al valore, esso varia in base alle condizioni. In linea generale una collezione composta da giornali ingialliti e con difetti evidenti ha una valutazione di circa cinquecento euro. Collezioni in condizioni eccellenti, con un po’ di pazienza, raggiungono i 1500 euro.
Chiunque volesse vendere una collezione di Paperino e altre avventure può rivolgersi a un sito di aste o contattare fumettirari.com privatamente (i canali mail, telefono e whatsapp li trovate nel form dei contatti).