Un personaggio forse poco noto a chi si è avvicinato da poco al mondo del fumetto è Jeff Hawke. In questo articolo ripercorreremo la sua storia e quella dei suoi autori e cercheremo di fare ordine sulla sua complessa storia editoriale. Per quanto concerne gli aspetti più connessi al collezionismo, come la rarità e il valore della collezione – in particolare Milano Libri – proveremo a fornire qualche indicazione di massima in relazione ai tempi, utile a chi vuole comprare o vendere l’opera.
Jeff Hawke, gli autori Jordan e Patterson
Gli anni tra il 1939 e il 1945 sono tra i più difficili della recente storia inglese, col paese in guerra, allo stremo, bombardato continuamente dal nemico – che si pensava potesse invadere da un momento all’altro – e con un’infinità di vittime civili.
La Scozia, tuttavia, rimane un po’ ai margini di questa drammatica situazione, e i giovani Sydney Jordan e William Patterson, che frequentano la stessa scuola secondaria a Perth, una piccola città situata poco a nord di Edimburgo, passano un’adolescenza tranquilla, incoraggiati dalle rispettive famiglie a passare il tempo leggendo un po’ di tutto, e diventano ben presto amici. Uniti dalla comune passione per la letteratura fantastica (Lovecraft e Conan Doyle, soprattutto) i due amici frequentano, subito dopo la fine della guerra, lo stesso college, una piccola università privata creata dalla Miles Aircraft, un’azienda che nel corso della guerra aveva fatto fortuna costruendo aerei. Jordan vi diventa ingegnere aeronautico ma in seguito non trova lavoro, sia perché, a guerra finita, la richiesta di aerei cala drasticamente, sia perché – come lui stesso ammette in un’intervista del 2017 – “il suo cuore” batteva da un’altra parte: il disegno. Jordan diventa così, nel 1948, disegnatore pubblicitario, e nel 1951, a 23 anni, inizia a collaborare con altri artisti (soprattutto Len Fullerton) che già pubblicano qualcosa sui giornali locali.
La nascita di Jeff Hawke
Col tempo il suo stile si affina, influenzato da quello dell’americano Alex Raymond, creatore di Flash Gordon e di Rip Kirby e allora al massimo della sua fama, e nel 1954 Jordan compie il grande passo: mettendo insieme Flash Gordon, i suoi studi di aeronautica e il rigore stilistico di Raymond, propone un suo fumetto, il fantascientifico Jeff Hawke, all’importante quotidiano londinese Daily Express. Questo giornale è diretto dal padre di Max Aitken, un famoso aviatore distintosi durante la guerra e che prende subito in simpatia il personaggio (anch’esso aviatore e collaudatore, come sarebbe potuto diventare lo stesso Jordan). Jeff Hawke viene così pubblicato, nel classico formato a strisce che nei paesi anglosassoni distingueva i fumetti “colti” da quelli “popolari” (stampati in albi), e il successo non tarda ad arrivare. Quando poi nel 1956 il vecchio amico Patterson, ormai diventato un profondo conoscitore della letteratura fantastica, accetta di scrivere i testi del personaggio, Jordan ha modo di perfezionare il suo disegno e Jeff Hawke, pur non riuscendo mai ad eguagliare il successo di Flash Gordon (ma superando quello di Dan Dare, altra serie fantascientifica inglese allora sulla cresta dell’onda, a sua volta fonte d’ispirazione per Jordan), diventa un piccolo capolavoro, sorretto da una combinazione di testi e disegni di assoluta eccellenza e caratterizzato da un tipo di narrativa che pur restando essenzialmente “space opera” vi introduce un rigore narrativo e una cura per i dettagli che finiscono per soddisfare anche i lettori più esigenti.
Jeff Hawke: trama del fumetto e descrizione dei personaggi
Jeff Hawke, come si è accennato, è un pilota di aerei che guida un prototipo chiamato “XP5”, in grado di volare nella stratosfera a velocità elevatissime (siamo pur sempre negli anni ’50 e un aereo simile era ancora fantascienza): il suo intervento viene richiesto perché non c’è nessun altro che possa intercettare un U.F.O. apparso all’improvviso nei cieli britannici. Dopo essersi scontrato con l’U.F.O. Hawke viene recuperato dagli stessi extraterrestri (delle entità luminose ed incorporee che si servono di robot per i lavori “manuali”) che lo fanno diventare una sorta di “inviato speciale” in grado di risolvere situazioni complesse ad ogni angolo dell’universo, vicino o lontano, anticipando di una decina di anni le gesta analoghe del famosissimo “Doctor Who”, che col tempo diventerà un’icona della televisione britannica. Nonostante una premessa debole e poco realistica, dopo l’avvento di Patterson le trame diventano via via più complesse ed articolate, le razze aliene con cui Hawke entra in contatto sempre più sofisticate e credibili, e diversi comprimari conferiscono profondità ed umorismo a storie altrimenti un po’ monotone. Tra questi comprimari vanno almeno ricordati gli extraterrestri Chalcedon, nemico ricorrente di Hawke, più fastidioso che pericoloso, il disincantato giudice chiamato semplicemente “Sua Eccellenza” e il suo assistente Kolvorok, stupido burocrate che assomiglia a un limone dotato di tentacoli; fra i terrestri va citato almeno il pilota canadese Mac MacLean, collega di Hawke e valida spalla nel momento del bisogno. Un posto del tutto particolare spetta poi al Diavolo e al mostriciattolo suo assistente, che a volte introducono e chiudono una storia senza lesinare battute nei confronti dei protagonisti, e che altro non sono che le “controparti” di Jordan e Patterson.
Il contributo di Patterson all’opera
Proprio grazie all’apporto di Patterson e delle sue sceneggiature la serie riscuote un successo sempre crescente, il cui momento più significativo è forse la storia chiamata “Tempo mentale” (“Time Out Of Mind”, pubblicata nel 1959), in cui appare una targa che commemora il primo sbarco umano sulla Luna, collocato al 4 agosto 1969 – due settimane dopo quello reale! In futuro Jordan si vanterà di aver correttamente previsto la data dato che lui “sapeva in che modo costruivano le astronavi, come venivano costruiti i razzi lunari”, una boutade palese ma simpatica (probabilmente Jordan si limitò ad aggiungere una decina di anni alla data corrente, dato che proprio nel 1959 stava iniziando il programma spaziale americano).
Gli ultimi anni e la creazione di un nuovo personaggio: Lance Mclane
Proprio nel 1969 iniziano i problemi per la serie: Patterson, da tempo malato di schizofrenia, lascia la serie ritirandosi a vita privata, e Jordan deve riprendere in mano il suo personaggio, le cui storie tornano ad essere banali nonostante venga aiutato, almeno nei disegni, dal collega Nick Faure. Infine, nel 1974, il Daily Express, dopo aver cambiato proprietà, decide di porre fine a tutte le serie pubblicate, inclusa Jeff Hawke, che viene conclusa in poche settimane e senza un finale adeguato alla sua fama. Jordan risponde creando ben presto un nuovo personaggio per un giornale scozzese, lo Scottish Sunday Mail: si tratta di un medico chiamato Lance MacLane (lavora in un’astronave ospedale), diverso fisicamente ma molto simile caratterialmente a Hawke, e le cui avventure sono ambientate in un lontano futuro, diversamente da quelle del suo predecessore. Nel giro di pochi mesi succede un mezzo pasticcio editoriale, con Jordan che, in cambio del suo consenso alla distribuzione del suo primo personaggio (di cui possiede il nome, “Jeff Hawke by Sydney Jordan”, ma non il copyright) sul mercato americano, ottiene dal Daily Express il permesso di riprenderne le avventure sul giornale scozzese, ricorrendo all’escamotage di trasferirne la coscienza nel corpo di McLane (con l’aiuto dei soliti extraterrestri che lo ibernano e lo mandano nel futuro). La striscia di McLane diventa così il seguito di quella di Hawke, sia pure con un personaggio diverso nell’aspetto fisico (ma che assume il nome di Hawke), e prosegue senza esaltare più di tanto sino al 1988. A questo punto il 60enne Jordan, probabilmente depresso per la morte del vecchio amico Patterson, avvenuta due anni prima dopo un costante aggravarsi delle sue condizioni di salute, decide di averne avuto abbastanza e termina la serie una volta per tutte. Passerà gli anni successivi – oggi, a 95 anni, è ancora in ottima salute! – godendosi l’enorme fama acquisita in più di 30 anni di attività, partecipando a mostre, rilasciando interviste e autografando i molti libri a lui dedicati.
Jeff Hawke, la storia editoriale nel Regno Unito
La storia editoriale del personaggio è estremamente complessa. Innanzitutto va ricordato che si tratta di una serie a strisce, formato che poco si presta ad essere ristampato ed è spesso soggetto a rimontaggi; inoltre, il pasticcio creato dallo stesso Jordan nel passaggio da Hawke a McLane rende di attribuzione incerta le strisce del secondo personaggio: continuazione di Jeff Hawke o serie a sé stante? Di solito si accetta la prima interpretazione, ma non manca chi preferisce la seconda.
Ad ogni modo, per quanto riguarda gli originali inglesi, esistono tre edizioni a cui fare riferimento:
• Le strisce giornaliere dei quotidiani Daily Express, numerate da H1 a H6413 (dal 15 febbraio 1954 al 18 aprile 1974 e poi dal 5 maggio 1975 al 6 febbraio 1976), e Scottish Sunday Mail, numerate da M1 a M369 (dal 10 maggio 1976 al 10 luglio 1977, come Lance McLane) e poi da H6490 a H9454 (dal 12 luglio 1977 al 30 aprile 1988, nuovamente come Jeff Hawke). Queste strisce sono state divise dagli stessi autori in 112 storie, di cui 106 attribuite a Jeff Hawke (sia nella versione originale che dopo la “trasformazione”) e 6 al solo Lance McLane. Va notato che la storia numero 69, “Erede apparente”, che copre le strisce dalla 6416 alla 6489, e che è quella scritta nel 1977 da Jordan per “trasformare” Hawke in McLane, non fu pubblicata sui giornali, ma solo nelle ristampe successive.
Chi volesse approfondire può consultare https://www.jeffhawkeclub.co.uk/volindex.html (per Jeff Hawke) e https://www.jeffhawkeclub.co.uk/volindex2.html (per la parte che riguarda Lance McLane e poi Jeff Hawke dopo la “trasformazione”).
• L’edizione a cura del “Jeff Hawke Club”, che tra il 2003 e il 2021 ha ristampato, non in ordine cronologico, tutte le storie del personaggio (escluse quelle di Lance McLane prima della “trasformazione”) in una serie di pubblicazioni denominate “Jeff Hawke’s Cosmos” e riservate ai suoi soci: oltretutto vi sono presenti articoli di approfondimento e commenti dello stesso Jordan, presidente del club. Queste pubblicazioni, ad oggi, ammontano a 34 numeri, divisi in 10 “volumi” da tre numeri ciascuno e quattro speciali.
• Due volumi pubblicati dalla Titan Books nel 2008, facilmente reperibili, che raccolgono le nove storie che vanno da H1825 a H2724, e che coprono grossomodo i tre anni dal 1960 al 1962. Per la difficoltà di procurarsi le altre due edizioni – la prima richiederebbe la raccolta di quasi 35 anni di quotidiani, della seconda esistono poche copie, quasi introvabili per coloro che non sono soci del club – questa è sostanzialmente l’unica scelta possibile per chi volesse leggere Jeff Hawke in lingua originale; fortunatamente le storie pubblicate appartengono al periodo migliore del personaggio, quando Patterson era al massimo della sua creatività.
Storia editoriale di Jeff Hawke in Italia, l’opera Omnia Milano Libri
Molto migliore, stranamente, è la situazione italiana: persino Jordan ce ne ha reso merito qualche anno fa affermando che “quando nel 1995 fui invitato al Cartoomics di Milano mi sorprese davvero scoprire che ero famoso nel mondo del fumetto italiano! Da allora, mi sono divertito a partecipare a diverse convention in Italia”. Il merito di questa situazione è dovuto alla cura con cui l’editrice Milano Libri si è dedicata al personaggio, dapprima pubblicandone molte storie sulle sue riviste e poi ristampando sistematicamente tutte le strisce, in ordine cronologico e in volumi cartonati di notevole formato il cui titolo indica quali strisce vi siano incluse: vera edizione di riferimento, ancora oggi, per tutti gli appassionati, al punto che talvolta viene utilizzata anche da quelli inglesi!
1. H1-H502 (febbraio 1975)
2. H503-H1100 (novembre 1975)
3. H1101-H1552 (maggio 1976)
4. H1553-H2011 (gennaio 1977)
5. H2012-H2494 (gennaio 1978)
6. H2495-H2950 (settembre 1978; già stampato, senza le ultime due strisce, già a giugno 1974)
7. H2951-H3395 (ottobre 1978)
8. H3396-H3846 (febbraio 1979)
9. H3847-H4261 (settembre 1979)
10. H4262-H4643 (febbraio 1980)
11. H4644-H5074 (settembre 1980)
12. H5075-H5498 (febbraio 1981)
13. H5499-H5904 (settembre 1981)
14. H5905-H6413 (gennaio 1982)
15. H6414-H6865 (settembre 1982)
16. H6866-H7289 (gennaio 1983)
17. H7290-H7696 (novembre 1984)
18. H7697-H8060 (novembre 1985)
19. H8061-H8504 (settembre 1987)
20. H8505-H8865 (ottobre 1990)
La serie della Milano Libri è tuttora di facile reperibilità, anche in blocco. Dopo la scomparsa della Milano Libri le ultime strisce sono state pubblicate solo nel 2014 dalla Fondazione Rosellini, in un volume analogo (ma non identico), per dimensioni e grafica di copertina, a quelli precedenti.
21. H8866-H9454 (giugno 2014)
Segue, nell’ottobre 2014, un altro volume della Fondazione Rosellini, “Jeff Hawke/Lance McLane. 2 storie inedite”: contiene due storie inedite, scritte ma non disegnate da Jordan (e che quindi non fanno parte del gruppo di strisce canoniche): “Vele nel Rosso Tramonto”, del 1985 e “Il Diavolo a Rennes-le-Château”, del 1991.
Il volume pubblicato dalla fondazione Rosellini appare leggermente più alto rispetto a quello Milano Libri.
Altre edizioni italiane
Altre importanti edizioni, sia pure incomplete, sono quelle a cura dell’ANAF, dell’editore Camillo Conti, che conta 82 albi stampati tra il 1972 e il 1982 che coprono le storie del personaggio sino alla striscia numero 7422 del 1980 (ultima della storia “L’influenza di Drol” o “Messa”), e quella della 001 Edizioni, che nel 2017 si è proposta di ristampare l’intera serie in quattro mastodontici volumi, di cui per ora è uscito solo il primo, che copre le prime 1939 strisce. Entrambe queste edizioni sono facilmente reperibili.
Tuttavia, la storia editoriale italiana di Jeff Hawke è molto più complessa, e sin dagli anni ’60 molte storie e molte strisce sono state pubblicate separatamente dalle più svariate case editrici. Senza voler essere esaustivi si possono citare almeno le pubblicazioni più importanti, tutte ancora reperibili senza difficoltà:
• Il quotidiano “Il Giorno” di Milano ha pubblicato, tra il 1962 e il 1967, le strisce H1103 – H3644 e poi H1 – H480 (prima apparizione italiana di Jeff Hawke).
• Il quotidiano “Stampa Sera”, di Torino, ha pure pubblicato alla rinfusa, negli anni ’70, molte strisce del periodo classico del personaggio.
• Nel secondo numero di Linus (maggio 1965) è stata pubblicata la storia “I giocattoli immortali”, del 1962. Molte altre storie di Jeff Hawke sono poi apparse sui supplementi della rivista e sulla compagna Alter Alter; specialmente degno di nota è l’Almanacco 1973, interamente dedicato al personaggio, nel quale si trovano molte storie fra le migliori: “Il dominatore” (1960), “Avvocato difensore” (1961), “Incognito” (1964), “Consiglio legale” (1966), “Il tempo è scombinato” (1971), “Un giorno ti troverò” (1971), “Le api di Daedalus” (1971). Una storia allora inedita in Italia (“Beffa del tempo”) verrà pubblicata nel 1987 sulla rivista Corto Maltese: è una di quella ristampate nel 2014 dalla Fondazione Rosellini.
• Nel 1973, prima di iniziare con la serie completa, la Milano Libri pubblica due storie degli anni 1972 e 1973 in un volume intitolato semplicemente “Jeff Hawke”: “Inquilino senza contratto” e “Il segreto di Shorty”.
• Nel 1976 la Mondadori pubblica un Oscar (il 701) intitolato “Jeff Hawke e gli extraterrestri”, che contiene le tre storie “La volta che la Luna quasi esplose” (1969), “Il libro dei mondi” (1970) e “Selena” (1972). L’Oscar ha un notevole successo e nel 1978 la Mondadori ne pubblica un altro, intitolato “Jeff Hawke e le donne stellari” (numero 904), che include le tre storie “La strana nave” (1969), “La figlia di Eros” (1969), “Cio-Kondar” (1970).
• Nel 1978 l’editoriale Corno pubblica in un volume intitolato “Lance McLane” le prime strisce di questo personaggio, quelle che precedono la sua “trasformazione” in Hawke: ad oggi questa è l’unica edizione italiana che permetta di leggerle.
• Sempre nel 1978 l’ANAF, di nuovo tramite l’editore Camillo Conti, pubblica in un volume intitolato solo “Jeff Hawke” due storie del personaggio ristampate a colori, come tavole domenicali, dal Daily Express l’anno prima: si tratta di “Selena” e di “Racconto della cometa”.
• Nel 2000 esce un corposo supplemento al numero 1393 di Urania, intitolato “Jeff Hawke nello spazio”, che contiene molte storie tra le migliori: “Separati (fuori portata)” (1958), “Spacciatori di droga (i venditori di sogni)” (1958), “Antipodi (poli opposti)” (1959), “Tempo mentale (tempo impazzito)” (1960), “Il dominatore” (1960), “Avvocato difensore” (1961), “Incognito” (1965) e “Consiglio legale” (1966).
• Infine, nel 2003, i Classici del fumetto di Repubblica pubblica un volume chiamato “Jeff Hawke” (numero 39 della serie), con cinque storie del personaggio: “I giocattoli immortali” (1962), “Figliol prodigo” (1963), “Made in Birmingham” (1965), Chacondar” (1970) e Selena.
Valutazione e vendita di Jeff Hawke
In Italia la serie principale è, come detto, quella Milano Libri. Non più in produzione, può essere acquistata sui siti dell’usato. La sua valutazione è diminuita moltissimo nel corso degli ultimi anni e questo la rende abbastanza accessibile. Un buon prezzo, per l’intera collezione, è di circa 150 euro. Gli ultimi volumi della collana, usciti fra il 1985 e il 1990, sono quelli un po’ più rari e che singolarmente potrebbero costare un po’ di più. Il consiglio che vi diamo è quindi di acquistarla intera. Anche qualora la vogliate vendere, cercate di non spezzare la serie, perché i primi tomi sono molto comuni e potreste avere difficoltà a trovare per loro un acquirente.