Console Nintendo NES, gli anni 80 e il contesto storico
Gli anni ’80 sono stati caratterizzati in modo particolare dal progresso che la scienza e l’elettronica hanno fatto in campo videoludico e del “gaming”, termine più usato nel linguaggio moderno. Quando ancora la gente riempiva le sale giochi per giocare ai coin-op più belli del momento, la svolta per quanto riguarda le console casalinghe, la dava la storica e ultra centenaria casa giapponese Nintendo, attiva comunque sempre nel campo del gaming già dagli anni ’70.
In un momento storico in cui già l’Atari 2600 stava cercando di imporsi sul mercato, ecco che nasce probabilmente la console più importante della storia: il Nintendo NES (Nintendo Entertainment System), noto già in Giappone col nome di Famicom (letteralmente Family Computer, computer “da famiglia”). Prodotto dalla casa nipponica nel 1983 ed in grado di rimanere sulla cresta dell’onda per oltre un decennio (smise di essere prodotto nel 1995), ebbe un successo clamoroso di vendite con oltre 60 milioni di pezzi venduti in tutto il mondo (macchina da gioco casalinga più venduta della sua generazione).
In America arriva nel 1985, in Italia solo nel 1987.
La rivoluzione della NES Nintendo
Con il Nintendo NES inizia in definitiva l’era delle console “da casa”, e più precisamente l’era degli 8-bit, che permettevano agli utenti di godere di giochi semplici e divertenti, dalla grafica povera e spartana ma con un’ottima giocabilità, che garantivano all’utente stesso ore ed ore di intrattenimento davanti al proprio schermo casalingo.
Dopo che negli stessi anni si era già sperimentato il sistema di caricamento con “cassette a nastro” con tempi di attesa lunghissimi, ad esempio sul Commodore 64, adesso la grande novità era il sistema di giochi a cartucce, che praticamente riducevano a zero il tempo di caricamento di un gioco: una volta inserita la cartuccia, il gioco era già bello e visibile sullo schermo, pronto per essere giocato.
Caratteristiche tecniche e componenti
La console si presentava come una scatola di plastica, di forma rettangolare e dalle dimensioni di cm 25,5 per 20, per 85 di profondità. La parte superiore di un colore grigio chiaro, e la parte inferiore (base) di un grigio molto più scuro. Presente su un lato l’alloggio per l’inserimento delle cartucce (giochi) con sportello che apre verso l’alto. In dotazione con il bundle base, due joypad (o semplicemente pad, o controller) da collegare alla console stessa. Il joypad, anch’esso di forma rettangolare ma molto più piccolo, presentava una croce direzionale sulla parte sinistra, due tasti centrali neri (Select e Start) e per finire due tasti rossi tondi sulla destra (A e B). Il joypad veniva tenuto con entrambe le mani, utilizzando il pollice sinistro sulla croce direzionale, allo scopo di dare le direzioni a ciò che si sta comandando nel gioco); il pollice destro va invece sui due tasti rossi A e B, che sono i tasti di “selezione”/”azione”, ovvero ci permettono di confermare delle scelte o di compiere determinate azioni, sempre nel nostro gioco. I tasti centrali Select e Start infine venivano utilizzati per dare le selezioni, l’avvio e la “messa in pausa” durante le schermate iniziali ma anche nel corso del gioco stesso.
In dotazione da notare anche l’alimentazione di corrente e un cavo antenna da collegare alla TV.
In dotazione inoltre, compreso nel box, la cartuccia/gioco di Super Mario Bros, un simpatico gioco già attuale e famoso negli anni ’80, che in breve poi negli anni diventerà il simbolo videoludico del mercato del gaming e “pilastro” della Nintendo stessa.
Esisteva anche la versione con pistola, il super set conteneva oltre alla pistola stessa, il gioco Duck Hunt.
Nintendo Nes: versione Pal e versione Japan
Per quanto riguarda scatola e versioni, c’è qualche differenza da sottolineare. La versione europea (PAL version) e italiana in particolare venne distribuita dall’americana Mattel, con tanto di logo rosso in basso a destra sul fronte della scatola e con relativa scritta per esteso anche sulla console stessa; doppia lingua invece sulla scatola stessa: italiano ed inglese.
La versione giapponese (made in Japan) presentava qualche differenza nella grafica, per quanto riguarda la scatola. Ben visibile, ed unico, il marchio Nintendo in alto e scritte solamente in lingua inglese sul fronte.
“Finestra” del game pak incluso a sinistra sul box Mattel, a destra invece sul box giapponese.
I giochi Nintendo
Il grande successo che ottenne il Nintendo NES negli anni ’80 e ’90 ovviamente non riguarda solo la produzione della console, bensì dei giochi che la Nintendo stessa lanciò sul mercato, alcuni dei quali diventeranno poi colonne portanti del mercato del gaming e dello stesso brand nipponico: non si può parlare di Nintendo NES senza ricordare giochi come Super Mario Bros: due simpatici tubisti (Mario e Luigi) che con grafica bidimensionale a scorrimento da sinistra verso destra, devono saltare dal basso verso l’alto e viceversa, e andare avanti nei vari livelli raccogliendo oggetti preziosi ed evitando pericoli. Mario Bros è una pietra miliare del gaming e del genere “platform” in particolare, in grado negli anni di spopolare, grazie a un merchandising senza precedenti, anche al di fuori del mercato del gaming. Giochi, abbigliamento, action figures, serie animate, film e chi più ne ha più ne metta, inseriscono il baffuto protagonista di questa serie fra le personalità più celebri della storia.
Mario è sicuramente il simbolo di Nintendo NES, ma i giochi sono tantissimi. Come non menzionare anche Legend of Zelda, Donkey Kong, Metroid, Mega Man, Popeye, Double Dragon e altri. Da sottolineare che molti di questi erano la trasposizione casalinga degli stessi titoli già presenti nei coin-op delle sale, e questo non fece altro che accrescerne la popolarità ed il successo, anche commerciale, della Nintendo stessa a livello globale.
Console Nintendo NES e giochi: valutazione
Ad oggi il mercato del “retro-gaming” è molto attivo e gode di una nutrita schiera di fans ed appassionati in tutto il mondo. Le vecchie console coi relativi giochi sono molto richieste ed una Nintendo NES in buone condizioni, conservata bene, completa di tutto, dentro la scatola originale, funzionante e con tutti i suoi accessori può avere ancora un discreto valore di mercato. Se poi, ciliegina sulla torta, presenta ancora la sua cartuccia originale di Super Mario Bros a corredo, può arrivare anche a costi più alti. Si tratta tuttavia di un pezzo molto comune, quindi non strapagate e non vendete a cifre eccessive pezzi rovinati, incompleti o non funzionanti. La scocca tendeva a sfumare nel giallo, assicuratevi che abbia mantenuto il suo grigio originale. Prima di proporla in vendita dovreste accertarvi inoltre che funzioni. Una comune console, conservata non da “collezionista” ma funzionante, ha un valore fra i 50/60 euro sul mercato. Chi ne acquista una lo fa per riprovare le emozioni dell’infanzia e non per esporla.
La console Super Nintendo SNES
Negli anni 90, con un ritardo di un paio d’anni rispetto agli Stati Uniti, compare in Italia la Super Nintendo. La grafica è a 16 bit e ed è la rivale principale del Sega Mega Drive di casa Sony. Partita un po’ in sordina, questa console spodesterà la rivale dal cuore degli appassionati di videogiochi, divenendo la più venduta di quegli anni. Ne 2017 è stata riproposta in una versione “Mini”. Il valore sul mercato del retrogame della console (parliamo sempre della vintage) è lievemente inferiore a quello della prima NES.