Fra le fine degli anni 60 e l’inizio dei 70, un nuovo marchio fa la sua comparsa nel panorama del fumetto italiano: il Club degli anni 30. Non si tratta di una nuova casa editrice di classico stampo, come all’epoca poteva essere la editoriale Corno o la f.lli Spada, ma di un’iniziativa amatoriale promossa da due grandi appassionati di fumetti liguri: Silvano Scotto ed Ernesto Traverso. Per merito di questi due pionieri del fumetto amatoriale, gli italiani riescono a riscoprire serie e personaggi anteguerra sepolte dal tempo.
Il club anni trenta: storia editoriale
Il club nasce nel 1968 dall’incontro fra Ernesto Traverso e Silvano Scotto, rispettivamente un imprenditore e un collezionista di fumetti di antiquariato. Ambedue genovesi, si conoscono all’interno della redazione di Comics World, magazine amatoriale sul fumetto che i due curano insieme ad altri esperti genovesi della nona arte, Gianni Bono e Nino Bernazzali.
Il club non produce materiale inedito: ristampa le strisce e le tavole anteguerra degli artisti americani. Opere che negli anni 30 e 40 venivano pubblicate in Italia da case editrici come la Nerbini; oppure che uscivano su qualche rivista con periodicità irregolare. A distanza di 40 anni molte di queste strisce risultavano irreperibili o di difficile consultazione. In anni in cui non esistevano internet e siti come Ebay e i collezionisti potevano avere difficoltà a recuperare i vecchi fumetti, il club anni 30 con le sue ristampe anastatiche di altissima qualità andò a colmare un vuoto importante.
Il club anni 30 negli anni 70
Il successo del club, oltre al lavoro filologico di recupero e riproduzione, va ricondotto alla qualità dei volumi: il formato ampio si adattava alla tavola o alla striscia originale. L’impaginazione e le immagini erano a piena pagina, senza tagli e riduzioni; i colori sgargianti e accesi. Tuttavia questa era pur sempre una pubblicazione amatoriale e per privilegiare la qualità bisognava inevitabilmente sacrificare la quantità. Le prime pubblicazioni avevano una tiratura di circa 150 copie e un costo elevato per l’epoca, fra 2000 e 5000 lire (per fare un confronto: un numero dell’Uomo ragno Corno costava 200 lire).
Inoltre, questi albi non erano venduti nei circuiti ufficiali come le edicole ma soltanto per corrispondenza ed erano ad uso e consumo dei soci abbonati. Ciò li rese elitari, destinati ad un target di nicchia e meno al lettore occasionale. Si trattava di pubblicazioni fatte e pensate per i collezionisti.
Il club anni trenta e il Nuovo Club anni trenta
A causa di problematiche interne, l’idillio fra Scotto e Traverso termina dopo circa tre anni. I motivi non sono chiari, ma le divergenze fra i due editori ebbero eco nazionale, al punto che Luciano Secchi vi diede spazio fra le pagine di Eureka. Le pubblicazioni a tiratura limitata per i collezionisti tuttavia non furono, perché il club si divise e i due editori proseguirono su strade differenti. Scotto continuò a seguire la linea editoriale già trattata, mentre Traverso creò il “Nuovo club anni trenta”, ancora oggi molto apprezzato dai collezionisti. Tuttavia, verso la metà degli anni 70, il nuovo club chiuse definitivamente al contrario del club di Silvano Scotto, più longevo, che ha proseguito la sua attività anche in tempi più recenti.
Il club anni trenta e le pubblicazioni
Nel corso della sua storia il club ha portato in Italia le strisce e le tavole degli eroi americani:
– Brick Bradford.
– Agente segreto X-9.
– Jungle Jim.
– Radio Pattuglia.
– Ispettore Wade.
– G-Man.
– Rip Kirby
– Cino e Franco.
– Johnny Hazard.
– McCoy (Radio Patrol).
– Gordon.
Il club di Silvano Scotto, che ha continuato a vendere i suoi volumi fino ai primi anni 2000, ha pubblicato anche autori italiani. Fra questi: Jacovitti, Caprioli, Albertarelli, Bottaro, Craveri, Moroni Celsi e perfino (in tempi recenti) albi Bonelli come Dylan Dog.
Club anni trenta, la valutazione delle collane oggi
Oggi, in rapporto al prezzo che avevano negli anni 70, questi albi patiscono una netta svalutazione. Sebbene si tratti di tirature limitate di pregevole fattura, il costo sul mercato dell’usato è molto abbordabile. In linea di massima è più semplice vendere le serie complete, mentre le vendita dei singoli pezzi è estremamente lenta, quasi impossibile da completare senza assemblare dei lotti coerenti fra loro.
La qualità del prodotto è la stessa ed è sempre molto alta, però si è assottigliata la nicchia di acquirenti: mentre negli anni 70 e 80 oltre al piacere del collezionismo gli appassionati coltivavano anche quello della lettura e della riscoperta, oggi, fra le nuove generazioni, la lettura e la riscoperta dei classici del passato sono fuori di moda. I collezionisti continuano ad acquistare fumetti del passato, ma si concentrano principalmente sulle prime edizioni originali. Quelle del club rimangono pur sempre ristampe anastatiche.
Un certo interesse, per via anche della loro estrema rarità, continuano a mantenerlo le ultime produzioni di Traverso, praticamente introvabili.