Paperinik Appgrade, introduzione e informazioni generali
In questo articolo parleremo di una serie anagraficamente più giovane di quelle che recensiamo di solito. Il protagonista è Paperinik, alter ego supereroe di Paperino, comparso per la prima volta nel 1969 sui numeri 706 e 707 di Topolino libretto e nel grande classico prima serie a lui dedicato “Paperinik il Diabolico” (1974). La serie è una rivisitazione del personaggio in chiave moderna e digitale. Il personaggio è stato rinnovato e trasformato in un vero e proprio supereroe tecnologico, dotato di un’armatura avanzata e di numerosi gadget hi-tech. Oltre alle nuove storie pensate per il pubblico delle nuove generazioni, sugli albi sono presenti le storie classiche di Guido Martina, colui che insieme a Elisa Penna ha forgiato il suo carattere e l’aspetto.
La serie è stata molto apprezzata dal pubblico giovane e tecnologicamente avanzato, che ha apprezzato la sua modernità e la sua freschezza.
Paperinik Appgrade: storia editoriale
Il primo numero esce nel mese di ottobre 2012. Il formato è libretto in brossura, come quello del settimanale Topolino e prende le distanze da PKna che invece è spillato. Le copertine, metallizzate, per dare la sensazione “tecnologica”, sono realizzate da Andrea Freccero e risulteranno uno dei punti di forza della testata. La struttura dei singoli albi è più o meno sempre la stessa: storia inedita, ristampe delle vecchie storie, storia “cult”, cioè una vecchia avventura (magari di Martina) più celebre e di qualità. La serie termina nel dicembre 2016, con il numero 51, trascinandosi un po’ fiaccamente verso la fine, senza acuti degni di nota.
Il rilancio
In realtà già nel gennaio 2017 esce in edicola un nuovo Paperinik, dello stesso formato, ma senza più “l’appgrade” e con le cover non metallizzate. I lettori comprendono facilmente che si tratta più o meno della stessa minestra, ma per una scelta editoriale di Panini comics la numerazione riparte da 1. Precedenti analoghi li ricordiamo con l’almanacco Topolino o per “Uack” divenuto poi “Paperopoli”. La potremmo considerare a tutti gli effetti una seconda serie. Ad oggi, 2022, esce una volta al mese in edicola.
Paperinik Appgrade: valore e prezzo degli arretrati
Il valore della serie completa, conservata in ottime condizioni, dal numero 1 al numero 51 è di circa 100 euro. Il prezzo può salire se al lotto aggiungete anche gli albi della seconda serie. Per quanto riguarda la vendita, il pubblico interessato ad acquistare questi albi è costituito in larga misura da lettori desiderosi di recuperare tutte le storie del papero mascherato. Tuttavia le splendide copertine di Freccero attirano l’interesse anche dei collezionisti Disney. Gli arretrati disponibili sono in vendita sul sito Panini. I numeri più vecchi che non trovate sul sito ufficiale, si trovano facilmente su Ebay a cifre irrisorie.
Paperinik Appgrade: numeri più importanti
Da un punto di vista collezionistico non ci sono numeri rari e neanche qualitativamente meritevoli di menzione. La serie propone molte ristampe, accompagnate da qualche inedito che non ha lasciato il segno. Segnaliamo solo qualche albo che “spicca” leggermente sugli altri:
Numero 1
Per ovvi motivi, è il primo numero e la copertina è iconica. Potete acquistarlo usato a circa 8 euro.
Numero 14, Variant Lucca
La variant è un albo alternativo a quello classico, in genere venduto in occasioni speciali o in serie limitata. In questo caso il numero 14 ha la cover plastificata ed è uscito nel 2013, in occasione di Lucca Comics. Potete acquistarla usata a circa 5 euro.
Pregi e difetti della serie
A distanza di 10 anni dal suo esordio in edicola, il bilancio dei lettori è mediamente sufficiente. PKapp è considerato un prodotto discretamente collezionabile e questo in virtù delle copertine e della veste grafica. I primi numeri inoltre contengono gli inediti più appassionanti e le storie cult migliori, oltre a numerose rubriche di curiosità e approfondimenti. Al giro di boa la serie si è un po’ persa: gli approfondimenti sono andati via via ad esaurirsi e insieme ad essi anche le storie cult più belle (Le sceneggiature di Martina non sono infinite). Perfino la qualità degli inediti si è abbassata. Incomprensibile appare anche la scelta di non aver dato un ordine cronologico alle storie con i Villain di Paperink: le storie con Lola Duck, Inquinator, etc non sono consecutive ma sparse casualmente, in disordine, fra i volumi della collana. Questo può generare un po’ di confusione in chi non conosce già l’universo del papero mascherato.