Il fantastico mondo degli anni ’70 è stato senza dubbio caratterizzato dall’esplosione giapponese dei manga, delle serie tv e degli anime, Tokusatsu e robotici in particolare. L’onda d’urto si è ripercossa sul settore del giocattolo e del modellismo, coinvolgendo appassionati e collezionisti di tutto il mondo che a distanza di anni, ancora oggi espongono il proprio robot preferito in vetrina, in tutto il suo fascino vintage e come oggetto di culto.
Passare dal robot visto e apprezzato in tv all’acquistare il modellino giocattolo dagli scaffali del negozio, era un attimo. Quei giocattoli tanto ambiti in quegli anni, talvolta acquistati prezzi non sempre “a buon mercato”, oggi rappresentano il punto più alto del collezionismo di settore, essendo per l’appunto modelli vintage, non sempre facili da reperire. Proprio per questo conservano anche un alto valore di mercato.
Proviamo nella fattispecie a stilare una classifica dei dieci robot giocattolo apprezzati e desiderati degli anni ’70 – 80, ciascuno ovviamente con le sue peculiarità e caratteristiche, costruttive e non, determinate il più delle volte dalle case produttrici e dai brand che li avevano lanciati sul mercato.
1. Mazinger Z Popy ST GA-01.
Prodotto dalla celebre casa giapponese nel 1973, in concomitanza col grande successo di pubblico riscosso dalla serie animata dell’omonimo robottone creato da Go Nagai, è forse l’emblema per eccellenza del modellismo robotico di tutti gli anni ’70, nonchè il capostipite. Primo chogokin costruito in die cast, una lega metalica che sarà utilizzata per tutti i modelli robotici delle annate successive (fino ai giorni nostri..), presentava un’altezza complessiva di 5 pollici, circa 12,5 cm. Prodotto in ben quattro versioni differenti, e precisamente: la seconda versione nel 1974, la terza e la quarta nel 1979, questo primo modello è stato venduto in ben 325.000 pezzi in tutto il mondo ed è stato eletto “giocattolo dell’anno” nel 1973. La sostanziale differenza tra la prima e le versioni successive è la componente dello Scrandler, assente nel primo e storico modello e presente dalla seconda versione in poi. Oltre ai modelli ufficiali Popy, da menzionare le repliche, davvero ben fatte, della Banpresto nel 1999 che realizza sia una ristampa “normal” che una in versione “black”. Presente anche una versione “gold”, sempre della Popy, ed una ultra rara chiamata “1.5 reissue” prodotta tra il primo ed il secondo modello del robottone.
Dal punto di vista collezionistico, tutte le versioni del Mazinger GA-01 oggi sono molto appetibili e ricercate, ed il valore stimato delle varie versioni, in condizioni MINT, è all’incirca il seguente:
• Prima versione (1973): € 4000/5000
• Seconda versione (1974): € 1200-1700
• Terza versione (1979): € 500
• Quarta versione (1979): € 200-300
• “1.5 reissue” version (rara): € 2200-2500
2. Great Mazinger Popy ST GA-05.
Sulla scia del grande successo ottenuto dal Mazinger Z GA-01, il famoso brand nipponico nel 1975 lancia sul mercato l’altro robottone per eccellenza di Go Nagai: il Grande Mazinga (così come lo conosciamo in Italia).
Modello per lo più in die-cast con parti in pvc (come il precedente), venne riprodotto dall’americana Mattel nel 1977 per la linea “Shogun Warriors”.
Con 13 cm circa di altezza, articolato (ma poca posabilità, come quasi tutti I modellini dell’epoca) e accessoriato, conserva all’incirca le stesse caratteristiche, costruttive e non, del sopracitato Mazinga Z GA-01.
Ricercato come del resto gli altri modelli a lui similari, un eventuale MINT potrebbe costare 700-800 euro; più facile invece imbattersi in qualche versione “completa, ma giocata e con segni del tempo” del valore di 200-300 euro.
3. Great Mazinga Mattel Shogun Warriors (versione Jumbo).
Altro giocattolo grande protagonista degli anni ’70 è il maestoso Jumbo Great Mazinga (scritto esattamente così sulla scatola, con la “a” finale) dell’americana Mattel.
Prodotto nel 1977, interamente in PVC e con un’altezza dichiarata di 24 pollici (o 2 piedi) che da noi corrispondono a ben 60 cm, è il robot giocattolo forse più desiderato dai bambini che hanno vissuto quella generazione. La stima di ben 400.000 copie vendute in tutto il mondo, è testimonianza del grandissimo successo di questo modello e dello stesso brand americano, che a seguire lanciò sul mercato altri robottoni per la stessa linea.
Ad oggi, il Grande Mazinga Jumbo Mattel non è ancora particolarmente difficile da reperire, visto il grande numero di copie sfornate tra gli anni ’70 ed ’80, e il suo valore di mercato oscilla tra i 600-700 euro circa per una condizione MINT, a scendere fino ai 200-300 per una versione loose ma ancora in buono stato.
4. Daltanious Popy DX (Deluxe).
Altro bel giocattolino (si fa per dire) oggetto del desiderio di tanti bimbi dell’epoca è il notevole Daltanious DX realizzato dalla giapponese Popy nel 1979.
Un bel “bestione” di 28 cm in die-cast e plastica, trasformabile (indimenticabile l’unione dei 3 componenti: robot, leone e astronave), ricco di armi ed accessori, come buona regola di tutti i modelli Dx della stessa casa, si presenta inboxato nella tipica scatola colorata con scritte giapponesi sul frontale. Molto ricco il bundle, con armi, accessori vari e cards da gioco.
Come gli altri robottoni prodotti per la stessa linea Deluxe, venne successivamente importato in Italia dalla Ceppi Ratti.
Gode ancora di buona reperibilità in campo collezionistico, e l’attuale valore di mercato si aggira attorno le 500 euro per un modello completo e conservato in buono stato, fino ad arrivare alle 1000 euro per un eventuale MINT.
C’è da aggiungere comunque che il valore di questo pezzo è in continua crescita.
5. Goldrake Mattel Shogun Warriors (versione Jumbo).
Come per gli altri Jumbo sfornati dalla Mattel per la linea Shogun Warriors, non si può non inserire in questa classifica uno dei robottoni, nonchè personaggi, più amati ed apprezzati in assoluto dal pubblico italiano dei primi anni ’80. Parliamo di Ufo Robot Goldrake, la cui bellissima serie tv animata ha dato tanto anche al campo del giocattolo e del collezionismo, con la realizzazione di moltissimi modelli dedicati all’amato robot creato dal genio di Go Nagai.
Con un’altezza di circa 60 cm, come I suoi fratelli Jumbo, il modello è realizzato interamente in materiale plastico e dotato di armi ed accessori, come la celebre alabarda spaziale. Il mecha si presenta nella classica e spartana scatola di cartone, colorata, con logo Mattel ben in vista, scritta bianca “Goldrake”, e scritta in rosso, a caratteri cubitali, Shogun Warriors.
Anche questo, come gli altri Jumbo, da giocattolone sogno di molti bambini dell’epoca, diventa oggi ambito pezzo collezionistico dalla discreta/buona reperibilità, e con un valore di mercato che oscilla tra I 250-300 per un buon loose (ad es. assenza di scatola e istruzioni ma completo di accessori) fino ai 600-700 euro di una versione MINT.
6. Jeeg Takara.
Il Kotetsu Jeeg della Takara è forse uno degli emblemi del robot giocattolo di tutto il decennio dei ’70, capostipite e precursore di altri modelli di successo come quelli della linea Micronauti, sempre della stessa casa giapponese. Creato nel 1976 e realizzato in plastica e metallo, alto 16 cm circa, è caratterizzato dalle tipiche sfere magnetiche che tengono uniti gli arti e la testa del robot, esattamente come i suoi “cugini” Micronauti.
Dotato inoltre di una buonissima posabilità, a discapito dei tanti chogokin dell’epoca.
La prima versione, 1976, unica e più rara, si distingue da tutte le successive per la presenza dei tipici missili a punta, ritirati poi dal mercato perchè considerati pericolosi.
A fronte del grande successo di questa prima versione, Takara produsse tutta una serie di ristampe fino alla fine degli anni ’90 (i missili a punta sostituiti dagli stessi a punta arrotondata) ed alcune version speciali come la “black” e la “clear” che comunque nulla tolgono alla bellezza di questo modello.
Dal lato collezionistico, una eventuale versione MINT del Jeeg Takara prima stampa del 1976 può aggirarsi intorno ai 300-400 euro. Le ristampe successive, molto più facili da reperire come anche le special versions, hanno costi molto più abbordabili.
7. Mechander Bullmark.
Altro bel “giocattolino” robotico, appetito da tanti bambini ed appassionati d’epoca è il robot Mechander, in questo caso nella versione ST della giapponese Bullmark.
Nato nel 1977 dal noto brand di Tokyo, è alto 16 cm ed è caratterizzato da una buona quantità di die-cast, oltre che pvc.
Questo modellino ancora oggi fa la sua bella figura in vetrina, e gode di una discreta appetibilità da parte dei collezionisti di tutto il mondo. Una buona versione MINT dello stesso è ancora reperibile a 150-200 euro, un eventuale loose a costi molto più accessibili.
8. Danguard Ace Popy DX GA-79.
Oggetto vero del desiderio “robotico” di tanti appassionati dell’epoca ma anche dei collezionisti di chogokin vintage di oggi, questo a mio parere è uno dei migliori robot vintage creati in assoluto, degli anni ’70 ma forse anche degli ’80, unico per peculiarità e caratteristiche costruttive.
Prodotto dalla Popy nel 1978, è la versione Deluxe che segue il già ottimo Danguard ST (standard) GA-78, sempre del noto brand nipponico.
Alto 22 cm circa, realizzato con un’ottima quantità di metallo (die-cast) oltre che plastica, è ricco di accessori e trasformabile (immancabile la mitica navicella Satelizer).
Ancora oggi considerato oggetto di culto nel campo del modellismo robotico vintage, è uno di quei pezzi il cui valore di mercato è destinato a crescere nel tempo. La prima edizione made in Japan è la più rara, ed un suo eventuale costo MINT potrebbe essere anche 750-800 euro (rispetto alle edizioni successive, presenta alcune differenze estetiche sul volto del robot, sui reattori e nell’alloggio del modello stesso all’interno della scatola).
Le altre edizioni, a parità di condizioni, sono più facili da reperire e con un valore che si aggira intorno ai 300-400 euro.
9. Grendizer (Goldrake) Popy DX GA-37.
Non si può non inserire in questa classifica il Goldrake Popy in versione Deluxe, comprensivo del suo disco (Saucer) e con la possibilità appunto di inserire il modello nel suo disco alato, per la comprensibile soddisfazione dei tanti ragazzini dell’epoca che potevano così emulare le incursioni in volo del robot, proprio come nell’anime.
Prodotto nel 1976 dal famoso brand giapponese, il robot, alto 14 cm circa, è pressocchè il medesimo della sua versione ST (standard), con una buona dose di die-cast e anche parti in plastica. Scatola molto colorata con scritte giapponesi sul frontale.
Come per tanti modelli del suo stesso stettore, la prima stampa made in Japan è la più ricercata, con un valore stimato intorno alle 650-700 euro per una condizione MINT, ed intorno alle 250-350 per altre versioni (Hong Kong, Taiwan ecc.), un pò più comuni e di più semplice reperibilità.
10. Gundam Clover DX.
Per concludere, non si può non menzionare questo piccolo capolavoro della giapponese Clover, prodotto nel 1979: il Gundam Dx detto anche “dischi dal petto”, per distinguerlo dalla miriade di altri modelli dedicati al celebre robot di Yoshi Tomino, che invasero il mercato del giocattolo, negli anni ’70 e ’80.
Alto 20 cm circa e realizzato in die-cast (buona quantità) e materiale plastico, è la migliore rappresentazione modellistica (vintage) del mitico RX-78 2, un vero emblema soprattutto per i milioni di fans ed appassionati che la serie creata dal genio di Tomino, ha in tutto il mondo. Ricco di accessori ed armi, venne importato in Italia dalla Ceppi Ratti.
Il Gundam Clover DX resta un modello ancora dalla discreta reperibilità, il cui valore per un MINT potrebbe aggirarsi intorno ai 450-500 euro, un pò meno per il medesimo modello con scatola italiana Ceppi Ratti. Un usato in buono stato e completo, lo si può invece reperire ad un costo di 250-300 euro.
Robot giocattolo anni 70/80: la loro valutazione aumenterà con il tempo?
Per concludere, sono davvero tanti gli esemplari robotici che hanno caratterizzato il decennio dei ’70, e sintetizzarli in pochi modelli “di punta” non è mai semplice, considerando anche che molte case produttrici hanno poi continuato, con le loro linee di successo, a sfornare robot per tutti gli anni ’80 e oltre. Chi prima ha apprezzato questi modelli come semplici giocattoli in quegli anni, oggi li espone gelosamente nella propria vetrina di casa come preziosi modelli vintage da collezione. Alcuni di questi, come abbiamo visto, hanno un valore di mercato davvero alto. Tuttavia non è assolutamente detto che con il passare degli anni questa valutazione aumenti: il collezionismo è un fenomeno generazionale, domandatevi se fra una quindicina di anni ai vostri figli o ai nati del nuovo millennio potranno davvero interessare giocattoli mai vissuti durante l’infanzia.
Robot giocattoli: dove comprarli a vendere
Le versioni Japan originali è più semplice acquistarle sui siti di usato giapponese, come Yahoo auction. Purtroppo però non è facilissimo comprare dal Giappone, sia per la poca intuitività del sito, sia per le spese doganali che incrementano il costo finale dell’articolo. Per questo motivo in molti scelgono di acquistare ugualmente su Ebay, principalmente le versione italiane Ceppiratti.
Per quanto riguarda la vendita di questi robot potete invece contattare anche questa pagina (la mail e il numero li trovate sul sito), ricordandovi di mandare almeno una foto per pezzo di ciò che vorreste cedere.